- Andante
- Adagio e dolce (fa maggiore)
Riutilizzato nel secondo movimento del Triplo concerto BWV 1044 - Vivace
Organico: organo
Composizione: 1730 circa
Edizione: Nägeli, Zurigo, 1827
Composizione: 1730 circa
Edizione: Nägeli, Zurigo, 1827
La Sonata inizia con
un Andante composto su due temi ed in forma bipartita e col
«da capo». L'Esposizione è basata sul primo tema. Esso viene
presentato al soprano nel tono principale ed al tenore con la
risposta alla dominante (la minore). Poi viene successivamente
sviluppato ampiamente sino a concludere nella tonalità di re
minore.
S'inizia quindi la seconda parte; viene
esposto il secondo tema che provoca un altro notevole sviluppo, ma in
esso non figurano mai richiami al tema principale. Soltanto un
elemento ritmico di secondaria importanza ed appartenente alla prima
esposizione viene ricordato brevemente.
Questa seconda parte conclude su una
cadenza alla dominante che nel contempo serve da congiunzione per la
ripresa del «da capo». Giunti alla conclusione della riesposizione,
il primo tempo ha termine.
L'Adagio e Dolce (secondo
tempo) è tratto dal Concerto in la minore per
clavicembalo, flauto e violino concertanti. Il tema viene presentato
«a due», cioè viene esposto dal soprano e raddoppiato alla terza
inferiore dal contralto. Non è in stile fugato.
La bellissima melodia - tipicamente
classica - precorre nello stile il genere mozartiano. Il tempo è
monotematico ed in forma bipartita.
Il terzo tempo (Finale) è in forma di
rondò. Ha due temi principali in re minore ed uno
secondario (derivato dal secondo tema) in la minore.
L'esposizione del primo tema avviene
come per quello dell'Andante (I tempo) e cioè: presentazione
del tema in stile fugato, risposta, sviluppo e conclusione. S'inizia
il secondo tema - non fugato - ma con le parti che si scambiano il
soggetto invertendone l'ordine.
Segue un elaborato sviluppo che alla
sua conclusione alla dominante introduce un nuovo elemento tematico
che viene elaborato in forma imitativa.
E' un interessantissimo e piacevole
intreccio di parti, pieno di vitalità e di brio. Alla conclusione di
questo sviluppo viene ripresa l'esposizione, come all'inizio, e
quindi il pezzo ha termine.
La notevole difficoltà tecnica delle
sei sonate non è mai in contrasto con il pregio musicale, nel senso
che lo sviluppo della parte virtuosistica è sempre in relazione con
l'opera d'arte e mai usata come fine a se stessa.
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