Lucio Dalla - Balla balla ballerino
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Balla balla ballerino
tutta la notte
e al mattino
non fermarti.
Balla su una tavola tra due
montagne
e se balli sulle onde dei mare io ti vengo a
guardare.
Prendi il cielo con le mani
vola in alto più degli
aeroplani
non fermarti.
Sono pochi gli anni forse sono solo
giorni
e stan finendo tutti in fretta e in fila
non ce n'è uno
che ritorni.
Balla non aver paura
se la notte è fredda e
scura
non pensare
alla pistola che hai puntato contro.
Balla
alla luce di mille sigarette e di una luna
che ti illumina a
giorno.
Balla il mistero di questo mondo che brucia in
fretta
quello che ieri era vero, dammi retta, non sarà vero
domani.
Ferma con quelle tue mani il treno
Palermo-Francoforte,
per la mia commozione
c'è un ragazzo al
finestrino,
gli occhi verdi che sembrano di vetro
corri e ferma
quel treno
fallo tornare indietro.
Balla anche per tutti i
violenti
veloci di mano e coi coltelli,
accidenti.
Se
capissero vedendoti ballare
di essere morti da sempre
anche se
possono respirare.
Vola e balla sul cuore malato
illuso,
sconfitto, poi abbandonato
senza amore
dell'uomo che confonde
la luna con il sole
senza avere coltelli in mano
ma nel suo
povero cuore.
Allora vieni angelo benedetto
prova a mettere i
piedi sul suo petto
e stancarti
a ballare al ritmo del motore
e
alle grandi parole di una canzone, canzone d'amore.
Ecco il
mistero,
sotto un cielo di ferro e di gesso
l'uomo riesce ad
amare lo stesso
e ama davvero
nessuna certezza
che
commozione, che tenerezza
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