Il delitto di Bagatelle è un racconto dello scrittore belga Georges Simenon con protagonista il celeberrimo commissario Maigret.
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Dalle parti della Porte de Bagatelle, sui viali del Bois de Boulogne, viene trovato il cadavere di Ernst Borms, medico viennese domiciliato a Neuilly-sur-Seine. All'uomo è stato sparato, ma non vi sono indizi o sospettati. In seguito la soluzione del caso verrà ricordata dai colleghi come tipica di Maigret, che fa pubblicare sui giornali la notizia che l'assassino è stato scoperto e che vi sarà il giorno dopo una ricostruzione degli eventi sul posto. Tra i curiosi che si presentano ad assistere alcuni sospetti vengono poi seguiti. Tra di loro in particolare viene data la caccia a un uomo che appare e scompare senza farsi prendere; infine viene identificato come Stephan Strevzki, un polacco di Varsavia sposato a una donna anch'ella polacca di nome Dora. I due vivono a Passy (vecchio comune che ora fa parte del XVI arrondissement di Parigi) da pochi anni, ma lui da qualche giorno è sparito. Maigret fa allora pubblicare dai giornali la notizia che la moglie è stata rapita e lui, spaventato, si consegna alla polizia. Viene fuori che lei era l'amante di Borms e per questioni di orgoglio e gelosia lo ha ucciso. Il marito, che sapeva tutto, ha cercato di deviare l'inchiesta, spostando i sospetti su di sé, ma inutilmente. Ora si rivolgerà ai migliori avvocati e la farà difendere, nel campo dei delitti passionali, riuscendo non a farla assolvere, ma almeno a farle avere solo un anno. E nel frattempo andrà a trovare una o due volte alla settimana il commissario, insegnandogli a giocare a scacchi.
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