MUSICA - IL CLAVICEMBALO - STORIA

I Clavicembali sono una famiglia di strumenti a corde dotati di tastiera, tra questi anche i più piccoli virginale e spinetta. Chi suona il clavicembalo è chiamato clavicembalista, mentre i costruttori di clavicembali e strumenti simili sono detti cembalari.

#Music #History #cembalo

Questi strumenti generano il suono pizzicando una o più corde, anziché colpirle come avviene nel Pianoforte o nel Clavicordo. La famiglia del clavicembalo ha probabilmente avuto origine quando una tastiera è stata adattata a un salterio, fornendo così un mezzo per pizzicare le corde. Il termine stesso, che compare per la prima volta in un documento del 1397, deriva dal latino clavis, chiave (intesa come il meccanismo che utilizza il movimento del tasto per azionare il leveraggio retrostante), e cymbalum, termine che designava nel Medioevo gli strumenti musicali con corde parallele tese su una cassa poligonale e senza manico, come il salterio o la cetra. La più antica descrizione nota del clavicembalo risale al 1440 circa.

Verso la fine del XVIII Secolo, con lo sviluppo del fortepiano e il successivo crescente utilizzo del pianoforte, il clavicembalo scomparve progressivamente dalla scena musicale (eccetto nell'opera, dove continuò ad essere utilizzato per accompagnare i recitativi). Nel XX Secolo c'è stata una riscoperta dello strumento, dove viene utilizzato in esecuzioni storicamente informate di Musica antica, in nuove composizioni.

Storia

L'età del Clavicembalo copre un arco temporale di circa tre secoli (dal XVI al XVIII Secolo), periodo in cui sono sorte scuole di costruttori in tutta Europa, sequenzialmente:

  1. Italia, principalmente a Venezia, Milano, Firenze, Roma e Napoli;

  2. Fiandre, ad Anversa soprattutto con la celebre famiglia di artigiani Ruckers;

  3. Francia, principalmente a Parigi con artigiani originali e con riadattamenti di strumenti fiamminghi;

  4. Inghilterra, con gli artigiani più famosi situati a Londra;

  5. Germania, nelle zone di Amburgo, Berlino e Dresda.

Nei Secoli XVII e XVIII, il clavicembalo fu uno degli strumenti più utilizzati nella prassi musicale. I maggiori Compositori di quei secoli hanno scritto opere specificamente destinate al clavicembalo come strumento solista (particolarmente famose, già all'epoca, le Opere di Byrd, Frescobaldi, Sweelinck, Couperin, Rameau, Bach, Haendel, Alessandro e Domenico Scarlatti), ma l'impiego più frequente dello strumento era quello della realizzazione del basso continuo, presente nella quasi totalità delle composizioni musicali strumentali e vocali fino alla seconda metà del Secolo XVIII. Nello stesso periodo il Clavicembalo - come avverrà nei secoli successivi per il Pianoforte - fu lo strumento più diffuso anche fra i musicisti dilettanti, ai quali furono destinate innumerevoli edizioni a stampa di una vasta letteratura. Il celebre matematico Eulero, ad esempio, amava rilassarsi suonando il suo Clavicembalo.

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