10 agosto 2024

STORIA - LA STRAGE DI PIAZZALE LORETO - 10 AGOSTO 1944

 La strage di Piazzale Loreto fu un eccidio nazifascista avvenuto in Italia, il 10 Agosto 1944 in Piazzale Loreto a Milano, durante la seconda guerra mondiale.

Quindici partigiani furono fucilati da militi del gruppo Oberdan della Legione Autonoma Mobile Ettore Muti della RSI, per ordine del comando di sicurezza nazista.


Le vittime :
Gian Antonio Bravin (28 Febbraio 1908), commerciante, abitante in viale Monza 7 a Milano. Partigiano nel varesotto e capo del III gruppo dei GAP, fu arrestato dai fascisti il 29 Luglio del 1944, imprigionato a San Vittore a disposizione della Sicherheitspolizei-Sicherheitsdienst (SIPO-SD) tedesca.
Giulio Casiraghi (Sesto San Giovanni, 17 Ottobre 1899), tecnico della Ercole Marelli di Sesto San Giovanni, militante comunista. Nel 1930 viene condannato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato a 5 anni di detenzione per costituzione del PCd'I, appartenenza al medesimo e propaganda. È il referente del movimento operaio degli stabilimenti "Ercole Marelli".
Dopo l'8 Settembre 1943 moltiplica il proprio impegno, collaborando alla fornitura di armi e rifornimenti alle formazioni partigiane, nonché supporto per la ricezione di radiomessaggi da Londra relativi all'esecuzione di aviolanci alleati volti ad approvvigionare la Resistenza.
Nel Marzo 1943 e nel Marzo 1944, organizza gli scioperi nelle fabbriche sestesi insieme a Fogagnolo. Arrestato al ritorno dal lavoro, verso mezzogiorno del 12 luglio 1944 da fascisti e SS dipendenti dall'ufficio dello SS-Scharfuhrer Werning, responsabile della Sicherungskompanie di Monza. Trasferito a San Vittore l'8 Agosto 1944.
Renzo del Riccio (Udine, 11 Settembre 1923), operaio meccanico, socialista, soldato italiano di fanteria partecipò l'8 Settembre 1943 a furiosi scontri contro i tedeschi. Unitosi ai partigiani (a una formazione Matteotti operante nel Comasco?) e distintosi in azione, fu arrestato e inserito nelle liste del servizio obbligatorio del lavoro, nel Giugno 1944 fuggì durante la deportazione in Germania. Nel Luglio, in viale Monza, è nuovamente arrestato in seguito a delazione. Incarcerato a Monza e poi trasferito a San Vittore l'8 Agosto 1944.
Andrea Esposito (Trani, 26 Ottobre 1898), operaio, militante comunista e partigiano della 113ª brigata Garibaldi, arrestato da membri dell'Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana, il 31 Luglio 1944 in casa insieme al figlio Eugenio (renitente alla leva della fascista RSI), vennero rinchiusi nelle carceri di San Vittore a disposizione della SIPO-SD. Il figlio Eugenio, inizialmente inserito nella lista dei fucilandi, sarà invece trasferito prima al campo di transito di Bolzano e successivamente deportato in Germania dapprima nel campo di concentramento di Flossenbürg e poi in quello di Dachau, da dove ritornerà a guerra finita.
Domenico Fiorani (Boron in Svizzera, 24 Gennaio 1913), perito industriale, socialista, collaborò a giornali clandestini.
Appartenente alle brigate Matteotti. Arrestato il 25 Giugno 1944 dalla polizia politica a Busto Arsizio, mentre si reca dalla moglie degente in ospedale. Incarcerato a Monza e trasferito l'8 Agosto 1944 a San Vittore.
Umberto Fogagnolo (Ferrara, 2 Ottobre 1911), ingegnere alla Ercole Marelli di Sesto San Giovanni. Dopo l’armistizio, in collegamento con i vari partiti del CLN di Milano, dirige e coordina il movimento clandestino della Ercole Marelli e delle fabbriche di Sesto San Giovanni; rappresenta il Partito d'Azione nel CLN sestese. Cura l’invio in montagna e in Svizzera di prigionieri alleati, di ricercati politici e di partigiani. Insieme a Giulio Casiraghi, organizza gli scioperi del Marzo 1943 e del Marzo 1944.
Nella primavera del 1944 è attivissimo in azioni di sabotaggio a Milano, nel lecchese e nella zona di Novara. Per la scelta di obiettivi strategici è consulente delle formazioni partigiane di montagna e il suo parere è decisivo. Si reca personalmente, a rischio della propria vita, dall’allora questore Mendia, a nome del CLN, riuscendo a far liberare cinque patrioti, detenuti a San Vittore.
Arrestato il 13 Luglio 1944 nel suo ufficio, da fascisti e SS dipendenti dall'ufficio dello SS-Scharführer Werning, responsabile della Sicherungskompanie di Monza, dove viene incarcerato ed è ripetutamente torturato. Trasferito a San Vittore l'8 Agosto 1944. Medaglia d'argento al valore militare alla memoria.
Tullio Galimberti (Milano, 31 Agosto 1922), impiegato. Appartenente alle formazioni Garibaldi con compiti di collegamento e raccolta di armi (membro della 3ª brigata d'assalto Garibaldi Gap "Egisto Rubini", secondo il martirologio compilato nell'immediato dopoguerra a cura dell'Anpi provinciale milanese). Arrestato durante un incontro clandestino in Piazza San Babila alla fine del Giugno 1944 da agenti della SS germanica. Tradotto alle carceri di San Vittore.
Vittorio Gasparini (Ambivere, 30 Luglio 1913), laureato in economia e commercio, antifascista cattolico, capitano degli alpini. Dirigente della Bombrini Parodi Delfino a Roma, accettò di dirigere lo stabilimento di Montichiari per coprire la sua attività di responsabile di una missione dell’OSS (Office of Strategic Service) della V Armata americana. D’intesa con gli americani, aveva allestito un centro radio clandestino in piazza Fiume (l’attuale piazza della Repubblica), a Milano, che trasmetteva radiomessaggi agli Alleati. La stazione radio venne individuata dalle SS e i due operatori presenti al momento dell’irruzione si gettarono dalla finestra per sottrarsi alla cattura. Uno dei due morì, l’altro, gravemente ferito, interrogato in ospedale, fu indotto a rivelare i nomi dei compagni da soldati italiani travestiti da partigiani. Così Gasparini venne arrestato ai primi di giugno e interrogato a Brescia; nello stesso giorno, fu condotto a Milano e imprigionato nel carcere di San Vittore. Torturato brutalmente per diversi giorni, non riuscirono a farlo parlare. Medaglia d'oro al valore militare alla memoria.
Emidio Mastrodomenico (San Ferdinando di Puglia, 30 Novembre 1922), agente di PS al commissariato di Lambrate. Collegato con il movimento resistenziale (capo dei GAP), è catturato il 29 Luglio (il 16 Aprile secondo l'Unità) 1944 in piazza Santa Barbara da agenti della SIPO-SD e incarcerato a San Vittore.
Angelo Poletti (Linate al Lambro, 20 Giugno 1912) operaio presso l'Isotta Fraschini e militante socialista, dopo una breve esperienza partigiana in Val d'Ossola rientra a Milano dove dirige il gruppo da cui nascerà la 45ª Brigata Matteotti. Ferito a una gamba e arrestato il 19 Maggio 1944 da militi fascisti mentre si trovava al lavoro, subì sevizie e torture in carcere.
Salvatore Principato (Piazza Armerina, 29 Aprile 1892), appena ventenne, organizzò con successo una protesta nel suo paese contro il monopolio di un’impresa di trasporti che si opponeva a ogni forma al miglioramento del servizio locale. Si trasferì a Milano e, convinto socialista, cominciò a frequentare Filippo Turati e Anna Kuliscioff, collaborando con Giacomo Matteotti e con i fratelli Rosselli. Fu nel secondo e nel terzo comitato antifascista di Porta Venezia e nel Comitato di Liberazione Nazionale della Scuola. Perseguitato politico sotto il fascismo, fu deferito nel 1933 al Tribunale Speciale di Roma. Arrestato, su delazione, l'8 Luglio 1944 dalle SS come aderente al PSIUP e membro della 33ª Brigata Matteotti, fu imprigionato nel carcere di Monza e, più volte torturato senza esito alcuno dalla polizia fascista, che gli ruppe anche un braccio.
Il 7 Agosto 1944 fu trasferito a San Vittore. A quel tempo, era docente presso la scuola elementare Leonardo da Vinci di Milano, non lontana da piazzale Loreto, dove una lapide lo ricorda nell'atrio della scuola. Un'altra fu posta in viale Gran Sasso, presso la sua abitazione.
Andrea Ragni (Brescia, 5 Ottobre 1921), partigiano appartenente alle formazioni Garibaldi, catturato e fuggito in data imprecisata dell'autunno 1943. Catturato nuovamente il 22 Maggio 1944 da membri delle SS e imprigionato nel carcere di San Vittore.
Eraldo Soncini (Milano 4 Aprile 1901), operaio alla Pirelli Bicocca e militante socialista. Appartenente alla 107ª Brigata Garibaldi SAP. Arrestato il 9 Luglio 1944 vicino a Piazzale Loreto da SS della Sicherungskompanie di Monza. Imprigionato nel locale carcere e trasferito il 7 Agosto 1944 a San Vittore. In piazzale Loreto tenta la fuga lungo via Andrea Doria; ferito, tenta di nascondersi nel portone di via Palestrina 7.
Raggiunto da due militi fascisti, viene finito sul posto, trascinato in piazzale Loreto e gettato nel mucchio dei compagni fucilati. Nel dopoguerra, la Corte d'Assise Straordinaria di Milano, con sentenza del 23 Maggio 1947, condannò per l'assassinio di Soncini i militi Giacinto Luisi e Luigi Campi, appartenenti al gruppo "Oberdan" di Porta Venezia della legione Ettore Muti.
Libero Temolo (Arzignano, 31 Ottobre 1906), militante comunista, operaio alla Pirelli Bicocca, è partigiano organizzatore delle SAP.
Arrestato nell'Aprile 1944 a Milano a seguito di una delazione. Portato con gli altri in piazzale Loreto, qui tentò di fuggire ma fu subito ucciso.
Vitale Vertemati (Niguarda, 26 Marzo 1918), meccanico, partigiano della 3ª Brigata d'assalto Garibaldi Gap "Lombardia" (poi "E. Rubini"), arrestato il 1º Maggio 1944 da agenti dell'Ufficio speciale dell'UPI mentre era impegnato come agente di collegamento tra i vari gruppi partigiani.

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