- Vivace
- Lento (mi minore)
- Allegro
Organico: organo
Composizione: 1723 circa
Edizione: Nägeli, Zurigo, 1827
Composizione: 1723 circa
Edizione: Nägeli, Zurigo, 1827
Il carattere incisivo del tema del
«Vivace» (1 tempo) di questa «Sonata» è messo, ancor più in
evidenza dal deciso attacco delle due mani all'unisono.
Questa particolarità denota
chiaramente l'intenzione dell'autore di sottolineare il tono energico
iniziale della Sonata.
Alla prima frase - nella tonalità di
tonica fa seguito un'altra che - completando il periodo - conduce al
quinto grado; è qui che ha inizio il periodo di risposta e di
ritorno al tono principale. Frammenti ritmici derivati dal tema danno
luogo ad un considerevole sviluppo dell'idea che, alternata tra le
due tastiere ed invertita nell'ordine delle parti, procede nel giro
tonale raggiungendo la tonalità di «la maggiore».
Segue un delizioso episodio,
tipicamente strumentale, derivato da figurazioni tematiche con
sviluppo proprio, il quale dopo alcune riprese del soggetto, viene
invertito nell'ordine delle parti e rovesciato (moto contrario); si
alterna, con entrate sempre più frequenti, ad imitazioni ritmiche e
ad episodi svolti dalle due mani contemporaneamente per moto retto e
contrario. Dopo una densa elaborazione sul pedale di dominante ha
luogo la ripresa finale. Questo primo tempo di sonata si compone di
un solo tema sviluppato in modo mirabile.
Il secondo movimento (Lento) in «mi
minore» è in forma bipartita. Le numerose fioriture melodiche che
rivestono il tema fanno ricordare un altro lavoro del genere non meno
bello e non meno interessante: l'Adagio del Concerto italiano. A
differenza di quello però, il canto qui è affidato a due parti che
dialogano, s'imitano, si incrociano tra di loro. L'insieme è una
vera opera d'arte. Questa melodia però, non esorbita mai dallo stile
classico: essa canta, è ornata e non le si può certo negare
l'espressività emotiva; è altrettanto certo che essa è ben lontana
dal sentimentalismo. E' il puro classicismo, è quella linea melodica
nobile ed austera, caratteristica della personalità di Bach, rimasta
immune dall'influenza dell'esteriorità del secolo, e che rende
questa musica sempre viva, interessante e profonda.
L'Allegro finale (III tempo) per il
tono energico del suo tema, si riallaccia al I tempo, con la
differenza del carattere più vivo e conclusivo che definisce
l'ultimo tempo delle Sonate.
La figurazione ritmica del tema è
molto ricca di elementi che vengono ripresi e sviluppati non appena
compiuta l'esposizione. Infatti, eliminando la testa del tema, rimane
un elemento ritmico che Bach largamente adopera a modo di secondo
tema e gli dà mezzo di costruire un'ingegnosa architettura sonora
che distoglie l'attenzione dal tema principale. Il discorso però
continua fluido, sempre unito e compatto; solo occasionalmente
rientra il tema, ma è presentato in modo che si ha l'impressione più
di una conseguenza di un pensiero che di un tema propriamente detto.
Quando allo sviluppo succede la
ripresa, il tema ritorna in tutta la sua freschezza e brio, con i
suoi intrecci di parti, salti d'intervalli ecc. e conduce rapidamente
alla conclusione questa brillantissima sonata.
Nessun commento:
Posta un commento