Grande pièce symphonique per organo, Op. 17
- Andantino serioso (fa diesis minore)
Organico: organo
Composizione: Parigi, 1860 - 16 settembre 1863
Edizione: Maeyens-Couvreur, Parigi, 1868
Dedica: Charles-Valentin Alkan
N. 2 del ciclo Six Pièces pour Grand Orgue
Composizione: Parigi, 1860 - 16 settembre 1863
Edizione: Maeyens-Couvreur, Parigi, 1868
Dedica: Charles-Valentin Alkan
N. 2 del ciclo Six Pièces pour Grand Orgue
Compositore di musica religiosa e
profana, di oratori, poemi sinfonici, sinfonie, sonate, trii e opere
teatrali, Franck ha lasciato ovunque il segno di una presenza
artistica di alto valore in cui, oltre al personalissimo idioma
espressivo, si dispiega la sua natura tra mistica e sensuale, tra
cristiana e pagana che riflette in un certo senso quel dualismo
estetico e morale che resta il carattere fondamentale della sua arte.
Considerato come il caposcuola della musica moderna francese (i suoi
poemi sinfonici segnano il distacco dal Romanticismo e un'apertura
verso le nuove tendenze dell'Impressionismo), Franck ha esercitato
attraverso la scuola d'organo del Conservatorio di Parigi, da lui
diretta per 18 anni, una grande influenza educativa e formativa su un
numero qualificato di allievi che avrebbero contato molto nel
processo di rinnovamento del gusto e della cultura musicale del
proprio paese; tra essi vanno ricordati Chausson, Duparc, d'Indy,
Vierne, Tournemire, Benoit e Marty. Egli stesso organista di
straordinaria bravura (le sue improvvisazioni nella chiesa di Santa
Clotilde a Parigi, dove nel 1859 inaugurò il nuovo poderoso
strumento costruito da Cavaillé-Coll che suonerà fino alla morte,
erano attentamente seguite e ascoltate, da una folla enorme e
suscitarono l'entusiasmo anche di Liszt, che andava spesso a trovarlo
nella cantoria), si preoccupò di far conoscere in Francia il
patrimonio migliore della tradizione bachiana, di cui scoprì la
grandezza durante gli ultimi venti anni della sua vita, e si dedicò
con fervore e passione alla composizione della musica per organo, in
cui raggiunse spesso una compiutezza di dottrina e di pensiero che
gli stessi avversari gli hanno sempre riconosciuto.
Nell'ambito della produzione
organistica di Franck la Grande pièce Op. 17 assume
spiccato rilievo sia per la solidità della costruzione che per il
vigore espressivo e viene considerata la prima integrale sinfonia
francese per organo in quanto articolata con una introduzione, un
allegro, uno scherzo, un andante e un finale. Del resto il termine
«symphonique» sta ad indicare l'ampiezza delle proporzioni e il
carattere ciclico della composizione, basata sullo sviluppo e
l'elaborazione dei numerosi temi e fedelmente aderente alla
concezione musicale prediletta dall'artista di ceppo germanico, di
nazionalità belga e di adozione francese. Il brano fa parte della
raccolta delle Six Pièces pour grand orgue composte tra il
1860 e il 1862 ed è il più conosciuto ed eseguito rispetto
alla Fantasia in do maggiore, al Preludio, fuga e
variazioni in fa minore, alla Pastorale in mi maggiore,
alla Preghiera in do diesis minore e al Finale in si
bemolle maggiore, il più convenzionale dei sei pezzi.
Il primo tempo, che si apre con la
tonalità di fa diesis minore, è composto da due motivi: l'uno
caratterizzato da un ritmo robusto e sostenuto e il secondo di tono
elegiaco e pensoso, tale da ricordare certi passaggi del Corale per
solo pianoforte. Ambedue i temi si sviluppano attraverso diverse
modulazioni di differenti tonalità, fino a giungere ad una
esplosione sonora in re maggiore dilagante nell'Allegro maestoso, che
ha lo stesso ruolo espressivo dell'Allegro della sonata tradizionale.
A questo punto il linguaggio della forma ciclica tocca la massima
espansione, secondo quell'unità di stile che raggiungerà i suoi
migliori risultati nel Quintetto, nel Quartetto in re maggiore e
nel Preludio, corale e fuga.
Segue poi l'Andante, il cui maggiore
interesse è rappresentato non tanto dalla qualità della melodia e
dalla forma del lied che assume quanto piuttosto da un disegno di
biscrome rapido e inquieto, che prelude come scrittura
all'Andante della Sinfonia in re minore scritta 25
anni dopo. Verso la fine del tempo l'ansia ritmica lascia per un
momento il passo ad una breve frase malinconica e sognante.
L'Allegro finale ricapitola i temi
già apparsi precedentemente e la costruzione ciclica si risolve
trionfalmente con l'accordo in fa diesis maggiore, così come avverrà
poi nelle Variazioni sinfoniche per pianoforte e orchestra e
nel Preludio, corale e fuga. E' un procedimento che riflette
adeguatamente la sensibilità schiva e introversa di Franck, in quel
gioco di luci e ombre che esprime i contrasti di un'anima legata al
mondo romantico e tutta tesa verso una visione spiritualistica della
vita. E' questa la sigla di un'arte che, secondo il giudizio di
Claude Rostand, realizza una sintesi della cultura musicale europea
del tempo ed è portatrice di un messaggio profondamente spontaneo e
sincero, arricchito dal culto per la musica di Bach e di Beethoven.
Nessun commento:
Posta un commento