La pipa di Maigret è un racconto dello scrittore belga Georges Simenon con protagonista il personaggio del commissario Maigret.
Venne scritto a Parigi, in rue de Turenne, nel giugno del 1945 e pubblicato nel 1947.
Maigret si rende conto che una delle sue preferite pipe è scomparsa dal suo ufficio, si tratta di una pipa in radica, regalo di sua moglie. Subito la mente del detective torna al giorno prima, quando aveva ricevuto una certa signora Leroy, vedova, accompagnata da suo figlio Joseph (diciassette anni). La donna era convinta che qualcuno avesse cercato ripetutamente di introdursi in casa sua a Charenton, sul Quai de Bercy. Il racconto non aveva incuriosito Maigret in quanto, nonostante le accuse della vedova, non era stato commesso alcun furto. Il commissario sospetta del giovane, che potrebbe aver preso la pipa approfittando della distrazione del commissario. Il giorno dopo la vedova si ripresenta da Maigret: suo figlio è scomparso. Nonostante Maigret non ami questo tipo di ricerche, decide di aiutare la donna, con l'intento di recuperare la pipa. L'indagine sugli ex inquilini di Madame Leroy porta Maigret sulle tracce di un commesso viaggiatore sospetto di nome Stéphane Bleustein. L'uomo è morto qualche tempo prima in circostanze sospette. Continuando a seguire la pista Maigret arriva a una locanda di Chelles, lì incontra una vecchia conoscenza: il gangster Nicolas. Nel hotel c'è anche Joseph barricato nella sua stanza per paura.
Il detective ha ormai ricostruito il puzzle: Bleustein, ladro di diamanti, nascose il bottino nell'appartamento di madame Leroy. Nicolas, che fino ad allora era in prigione per un altro reato, stava cercando di introdursi in casa per sottrarre i diamanti. Joseph, avendo intuito che qualcosa di prezioso era nascosto nella casa, aveva iniziato a giocare al detective, riuscendo a trovare i diamanti prima del criminale. Nicolas però lo aveva sorpreso, e per fuggire, il giovane si era barricato nella locanda. Alla fine Maigret recupera anche la pipa, presa dal giovane che voleva avere un ricordo del suo idolo.
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