Il Fortepiano o pianoforte storico è un cordofono a percussione ed è il principale precursore del Pianoforte moderno.
Nel periodo iniziale della sua diffusione fu chiamato anche piano-forte o pianoforte. Ciò è facilmente dimostrabile attraverso le locandine coeve, che pubblicizzavano concerti, o attraverso i Libri che ne spiegavano le caratteristiche, essendo esso uno strumento nuovissimo che caratterizzò con la sua diffusione l'epoca dell'ultimo decennio del '700 e del primo Impero napoleonico. Era il tipo di strumento impiegato nell'epoca di Haydn, Mozart, Schubert e Beethoven.
Come il pianoforte moderno, produce suoni grazie a corde che vengono percosse per mezzo di martelletti, azionati da una tastiera. La sua caratteristica rispetto al moderno pianoforte è di essere interamente in legno, o tutt'al più con alcune strutture interne metalliche (sicuramente l'uso di elementi in ghisa o altri materiali indeformabili è peculiare del pianoforte moderno). Questo comporta una tensione delle corde decisamente inferiore, un volume sonoro notevolmente minore unito ad una timbrica parzialmente diversa rispetto allo strumento odierno; tuttavia non si può parlare di due strumenti diversi: si tratta invece di un unico strumento, che ha subito nel tempo una decisa e profonda evoluzione.
La caratteristica peculiare, e nuova per l'epoca, del fortepiano è la possibilità per l'esecutore di pesare la pressione sul tasto: questo permise di aprire nuovi orizzonti ai mezzi di espressione degli artisti, che durante la seconda metà del '700 abbandonarono rapidamente il Clavicembalo in favore di questo nuovo, duttile strumento.
L'invenzione del fortepiano viene tradizionalmente attribuita al cembalaro Bartolomeo Cristofori, al servizio del gran principe di Toscana Ferdinando de' Medici all'inizio del '700; tuttavia è più verosimile che anche altri cembalari europei coevi alla ricerca di una sonorità più malleabile per il Clavicembalo fossero giunti all'idea concretizzata da Cristofori, ma solo quest'ultimo sia riuscito a diffondere il proprio strumento. Uno dei primi autori che ebbe modo di conoscere il fortepiano fu Domenico Scarlatti, il quale poté suonarlo per anni presso la Corte di Spagna, che possedeva un buon numero di strumenti di questo tipo. La nuova idea nonostante tutto non attecchì immediatamente, ma quando lo strumento, circa cinquant'anni dopo, ebbe diffusione sufficiente, esso fu preferito dai maggiori esponenti della musica sette/ottocentesca che ne sancirono l'accoglimento, come Mozart, Haydn, Muzio Clementi e Beethoven.
Uno dei più illustri costruttori di fortepiani fu Johann Andreas Stein di Augusta, in Germania.
Stein sviluppò la cosiddetta meccanica "viennese", popolare sui pianoforti viennesi fino alla metà del XIX Secolo.
Un altro importante costruttore viennese di Pianoforti fu Anton Walter.
Il fortepiano Walter di Mozart si trova attualmente al Museo di Mozart a Salisburgo, in Austria.
Anche Haydn possedeva un fortepiano Walter e Beethoven espresse il desiderio di acquistarne uno.
Il più famoso costruttore di pianoforti del primo romanticismo fu Conrad Graf, che costruì l'ultimo pianoforte di Beethoven.
I suoi strumenti sono stati suonati da Chopin, Mendelssohn e Schumann. Johannes Brahms preferì i pianoforti di Johann Baptist Streicher.
I costruttori inglesi più noti furono Johannes Zumpe, Robert Stodart e John Broadwood. Tra i costruttori francesi più importanti dell’epoca ricordiamo Erard, Pleyel (il costruttore preferito di Chopin) e Boisselot (il preferito di Liszt).
Dalla metà del XIX Secolo il fortepiano subì un ampio sviluppo tecnologico per consentirne la produzione attraverso nuovi metodi industriali e verso la fine del secolo il tipo di strumento più antico cessò di essere prodotto.
Le modifiche e le invenzioni apportate nel corso della prima metà dell'Ottocento lo fecero divenire, nella seconda metà dell'Ottocento, quello che noi oggi consideriamo il pianoforte moderno.
Nella seconda metà del XX secolo si è assistito a un forte aumento di interesse per gli strumenti d'epoca, tra cui un nuovo interesse per il clavicembalo e il fortepiano. Tra i più importanti costruttori coinvolti in questa rinascita del fortepiano del XX Secolo emergono Philip Belt, Margaret F. Hood, Christopher Clark e Paul McNulty.
La reintroduzione del fortepiano ha consentito l'esecuzione di brani del XVIII e dell'inizio del XIX Secolo sugli strumenti per i quali erano stati scritti, offrendo nuove intuizioni su questa Musica. Sempre più scuole di Musica stanno avviando corsi di studio del fortepiano. Ci sono diversi concorsi pianistici, come il Concorso MA di Bruges e il 1º Concorso Internazionale di Chopin su strumenti d'epoca, organizzato dallo Chopin Institute di Varsavia.
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