Bassifondi è un’opera teatrale (nota anche come L'albergo dei poveri) di Maksim Gor'kij, scritta fra l’inverno del 1901 e la primavera del 1902.
L’azione si svolge in un dormitorio appartenente a Michail Ivanoviĉ Kostylëv; vi abita gente proveniente dal fondo stesso della società: poveri, ladri, prostitute, umili lavoratori. Alcuni tentano disperatamente di uscirne, altri si arrendono; le relazioni fra di loro sono difficili, scoppiano costantemente dispute e litigi.
Vasilisa, moglie di Kostylëv, è innamorata di Vas’ka Pepel, un ladro, e lo convince ad uccidere il marito; Vas’ka è, a sua volta, innamorato della sorella minore di Vasilisa, Natal’ja.
Fra gli altri inquilini del “fondo” vi sono Satin (giocatore d’azzardo e baro), l’Attore (ex attore teatrale) e il Barone (un aristocratico che ha sperperato tutte le sue ricchezze); persone completamente fallite e inerti. Il Parassita, un operaio, attende la morte della moglie malata per avere le mani libere.
Nel bel mezzo dell’azione, nel dormitorio appare il vagabondo Luka; questi compatisce la condizione degli inquilini e li calma, promettendo loro la riconciliazione con la realtà. Luka suggerisce a Vas’ka e Natal’ja di andarsene in cerca del loro futuro.
Vasilisa, che è gelosa della sorella, la picchia costantemente. Le sempre crescenti ostilità sfociano in una rissa fra gli inquilini, durante la quale Pepel uccide accidentalmente Kostylëv e viene successivamente arrestato.
Nel momento di maggiore tensione, dopo la rissa, Luka scompare, lasciando quelli che credevano in lui nella desolazione totale. La moglie del Parassita muore, ma questi rimane senza denaro e senza speranze; l’Attore, alla notizia della partenza di Luka, si suicida. All’apprendere dal Barone che l’Attore si è impiccato, Satin, che stava intonando una canzonaccia con altri, commenta freddamente: “Ah... ha rovinato la canzone... idiota!”
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