Dolor y gloria è un film spagnolo del 2019 scritto e diretto da Pedro Almodóvar.
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Salvador Mallo è un acclamato regista che ha raggiunto la fama da diversi decenni, ma che da molto tempo si trova in declino fisico e artistico: soffre infatti di un gran numero di malattie, molte delle quali psicosomatiche, che gli causano gran dolore nelle azioni quotidiane e gli impediscono di lavorare; inoltre da qualche tempo non riesce a deglutire senza strozzarsi. Il regista vive così una vita vuota nel ricordo delle sue antiche glorie.
Un giorno viene contattato per presenziare a un cineforum in cui verrà proiettato Sabor, il suo primo film, al quale viene invitato anche Alberto, suo ex amante e protagonista: i due non si parlano dall'uscita della pellicola a causa di dissapori intercorsi durante la lavorazione. Salvador va a trovarlo per proporgli di collaborare e tra i due si instaura un rapporto molto teso, durante il quale si fa iniziare da Alberto all'eroina, trovandovi una soluzione ai propri mali.
Anni settanta. Salvador è un bambino povero ma molto intelligente. Insieme al padre e alla madre Jacinta si è trasferito a Paterna in cerca di una vita migliore. Qui la famiglia si è ridotta a vivere in una grotta, ma - nonostante l'estrema povertà - Jacinta è riuscita a dargli sempre il meglio che la vita potesse offrire: Salvador diventa così insegnante di Eduardo, un ragazzo analfabeta, che prende lezioni di lettura, scrittura e matematica da lui in cambio di lavori domestici. Successivamente la madre di Salvador si accorda con un sacerdote per farlo entrare in seminario, ma il ragazzino non accetta questa scelta.
Durante la proiezione di Sabor, Salvador rivela che la rottura tra lui e Alberto era dovuta al fatto che l'attore fosse dipendente dall'eroina, cosa che aveva compromesso la sua prova nel film. L'uomo va via indignato, ma Salvador decide di chiedergli scusa e gli dona il copione di Dipendenza, un monologo teatrale autobiografico che aveva scritto anni prima.
A una replica dello spettacolo assiste Federico, il primo amore di Salvador, con il quale aveva avuto una relazione. Sentendo il monologo, l'uomo si riconosce nella storia raccontata e capisce che il testo è di Salvador e non di Alberto, così chiede a quest'ultimo i recapiti del suo amore. Federico e Salvador si incontrano e passano una notte a parlare, chiarendosi a distanza di molti anni.
Salvador scopre che la disfagia di cui soffre non è dovuta a un tumore, come temeva, ma a una rara forma di osteofitosi, che può essere risolta con un semplice intervento chirurgico. Sollevato dalla notizia, il regista rivela alla sua assistente Mercedes di non aver mai superato la morte di sua madre, che poco prima di morire gli aveva rivelato di essere delusa dalla sua omosessualità, né il proprio risentimento per averlo fatto entrare in seminario.
Prima di sottoporsi all'operazione, Salvador trova in una galleria d'arte popolare un acquerello che lo ritrae da bambino e lo acquista, trovando scritta dietro una lettera che Eduardo gli aveva inviato mentre lui si trovava in seminario: Jacinta glielo aveva tenuto nascosto nella speranza di non fomentare la sua omosessualità. Salvador rivela a Mercedes di non voler cercare Eduardo, ma desidera scrivere un film ispirato a questa storia, che intitolerà Il primo desiderio.
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