08 ottobre 2025

TEATRO - ' IL GIARDINO DEI CILIEGI ' - ANTON CECHOV

Il giardino dei ciliegi è l'ultimo Lavoro teatrale di Anton Čechov.

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Trama

Atto I

Il primo atto si apre nelle prime ore della mattina di un giorno di Maggio nella camera dei bambini dell'antica proprietà della Ranevskaja, in una provincia Russa agli inizi del XX Secolo. Dopo aver vissuto cinque anni a Parigi, Ljubov' Andreevna Ranevskaja, detta Ljuba, ritorna a casa con la figlia Anja di 17 anni, con Šarlotta Ivanovna, la governante tedesca, e con Jaša, un servitore. 

Ai tre vanno incontro Varja, la figlia adottiva di Ljuba, la quale si è occupata della proprietà in assenza della madre, Ermolaj Alekseevič Lopachin, mercante e amico di famiglia, Leonid Andreevič Gaiev, fratello di Ljuba, e i servitori della casa: Dunjaša, la governante che si comporta come una signora dell'alta società, Epichodov, contabile maldestro e aspirante marito di Dunjaša, e infine il vecchio servitore Firs, che dopo l'emancipazione dei servi del 1861 era rimasto a servizio presso la famiglia.

Poco dopo il suo arrivo, Ljuba viene informata del fatto che la proprietà sarà messa all'asta in agosto, per pagare i debiti accumulati. Lopachin si offre di aiutarla, illustrandole il suo piano: dividere il giardino in tanti lotti da affittare ai villeggianti d'estate. Ma l'idea che il suo giardino venga distrutto non piace a Ljuba che lo considera parte fondamentale della sua vita, simbolo della sua gioventù e della sua infanzia. Mentre Ljuba parla del passato e osserva la bellezza del suo giardino illuminato dalle prime luci dell'alba, le viene incontro Petr Sergeevič Trofimov, uno studente che aveva, in passato, fatto da tutore al figlio della Ranevskaja, Griša. A questo punto veniamo informati che il bambino è annegato cinque anni prima e che questa tragedia ha contribuito alla partenza di Ljuba.

Dopo che quasi tutti si ritirano per dormire, Anja confessa a Varja che la madre ha molti debiti e che lo zio, Gaiev, vorrebbe inviare la giovane a Jaroslavl', da una vecchia zia che potrebbe prestar loro dei soldi. Gaiev fa anche notare a Varja che Lopachin è un uomo ricco e che è probabilmente intenzionato a sposarla, cosa che potrebbe salvare la proprietà. Dopo aver parlato, Varja, Anja e Gaiev vanno a dormire, sperando che il futuro porti una soluzione per salvare il giardino.

Atto II

Il secondo Atto si apre su una strada che costeggia il giardino dei ciliegi. Siamo a metà della stagione estiva. La proprietà è ancora in pericolo, ma la famiglia sembra non curarsene. Jaša e Dunjaša giocano agli innamorati, mentre Epichodov spera sempre di sposare la ragazza. Anja sembra essersi innamorata di Trofimov, cosa che fa infuriare Varja, la quale, da parte sua, è irritata dalle voci sul suo imminente matrimonio con Lopachin. Quest'ultimo è l'unico che cerca di riportare il discorso sugli affari della proprietà, ma Ljuba riesce solo a pensare alla sua relazione con un uomo di Parigi, un amante che si è approfittato della sua ricchezza, sperperando il suo patrimonio per poi abbandonarla.

Entra Trofimov e Lopachin lo prende in giro per la sua condizione di "eterno studente". Trofimov risponde esponendo il suo pensiero sul lavoro e sulla società. Durante la conversazione appare sulla strada un viandante, il quale chiede alla compagnia qualche soldo. Ljuba, senza pensarci, gli dà una gran quantità di denaro, cosa che manda su tutte le furie Varja. Disturbati e scossi dal nuovo arrivato, tutti si preparano a tornare a casa per la cena, seguiti da Lopachin che continua ad insistere sulla necessità di trasformare il giardino in villette per pagare i debiti.

Anja rimane indietro insieme a Trofimov. Il giovane studente è irritato dal modo di fare indagatorio di Varja, la quale non capisce, a suo avviso, che i due giovani sono "al di sopra dell'amore". Parlano della nuova vita che li aspetta. Da lontano si ode la voce di Varja che cerca la sorella. I due, allora, corrono verso il fiume per non farsi trovare.

Atto III

Sono passati diversi mesi ed è arrivato l'atteso momento della festa a casa di Ljuba. Un' fuori dalla scena suona, mentre la famiglia e i suoi ospiti bevono, discorrono e si di Orchestra vertono. È anche il giorno dell'asta. Gaiev ha ricevuto una piccola somma di denaro dalla zia di Jaroslavl', non sufficiente a pagare i debiti, e i membri della famiglia, in contrasto con l'aria allegra che li circonda, sono in ansiosa attesa.

Varja si preoccupa di come potranno pagare i musicisti e rimprovera tutti: Trofimov per il troppo bere, Dunjaša perché balla come fosse un'invitata, Epichodov per aver giocato a biliardo. Šarlotta fa divertire gli ospiti con i giochi di prestigio. Ljuba rimprovera Trofimov per aver preso in giro Varja chiamandola "Madame Lopachin" e insiste con la figlia adottiva affinché si dia da fare per sposare il mercante, ma Varja dice che è compito dell'uomo farle la proposta. E aggiunge che se avesse soldi, scapperebbe il più lontano possibile da lui.

Rimasto solo con Ljuba, Trofimov cerca di farle capire che il giardino sarà effettivamente venduto, e insiste affinché la donna prenda coscienza della sua nuova condizione. Ljuba mostra a Trofimov un telegramma arrivato da Parigi, che la informa che il suo vecchio amante è malato e le chiede di tornare da lui e di perdonarlo per il tradimento. Ljuba ammette che vorrebbe raggiungerlo. Il giovane è contrariato dalla decisione della donna, cerca di convincerla a non commettere quello che secondo il suo punto di vista sarebbe un enorme errore. I due si scontrano e discutono sull'argomento, portando alla luce due concezioni profondamente diverse dell'amore. Trofimov, ferito dalle parole della donna, fugge e nella fretta cade dalle scale, divertendo gli altri che lo riportano nella sala. Ljuba si rasserena e i due si riconciliano.

Improvvisamente Anja entra con la notizia che il giardino dei ciliegi è stato venduto. Entrano Lopachin e Gaiev, entrambi stanchi per il viaggio e per la lunga giornata. Gaiev appare frastornato e si fa accompagnare a letto senza dire una parola riguardo all'asta. Alla domanda di Ljuba su chi avesse comprato la proprietà, Lopachin rivela di essere stato lui. Varja esce infuriata dopo aver gettato ai piedi del mercante le chiavi della proprietà. Lopachin, ubriaco, racconta dell'asta. Il suo monologo rivela come non sia tanto la gioia, ma la rabbia ad aver guidato le sue azioni. Lopachin è al tempo stesso esaltato per essere riuscito ad appropriarsi della proprietà dove suo padre era stato servo, e triste e arrabbiato per la sofferenza causata a Ljuba e per la fine di tutto. Ljuba, disperata, viene consolata da Anja, la quale incoraggia la madre dicendole che quello è l'inizio di una nuova vita.

Atto IV

Alcune settimane dopo l'azione si sposta di nuovo nella camera dei bambini, come nel primo atto, ma questa volta i mobili sono coperti da teli e fervono i preparativi della partenza. Lopachin arriva con dello champagne per salutare la famiglia, ma Ljuba e Gaiev non accettano il dono. Nonostante l'affetto sincero che il mercante prova per loro, i due vedono in lui la figura che ha distrutto i ricordi della loro infanzia e la loro felicità.

Rimasto solo in scena, Lopachin viene raggiunto da Trofimov, in cerca delle sue calosce. I due si salutano, imbarazzati, parlando del loro punto di vista a proposito della vita e del mondo, rivelando un'affinità nelle loro concezioni apparentemente opposte, ammettono di volersi bene e di provare una certa stima l'uno nei confronti dell'altro. Si odono dei colpi d'ascia all'esterno, e Anja entra dicendo che la madre vorrebbe che il giardino rimanesse intatto fino alla loro partenza. Lopachin si scusa e corre fuori per ordinare ai suoi lavoratori di smettere. Anja chiede della salute di Firs, e Jaša la informa che il vecchio servitore è stato portato all'ospedale. Entra Dunjaša che si getta tra le braccia del lacchè, in partenza anch'egli per Parigi. L'uomo, però, le fa capire che non ricambia il suo amore e in malo modo la allontana. Entra anche Šarlotta, sperduta, e chiede alla famiglia di trovarle un posto.

Gaiev e Ljuba entrano nella camera per dare il loro addio alla casa della loro infanzia. Gaiev annuncia di aver trovato un lavoro in banca e Ljuba rivela la sua ferma intenzione di tornare a Parigi dal suo vecchio amante. A Lopachin chiede di proporsi a Varja. L'uomo si dichiara pronto e tutti escono. Quando Varja entra sapendo che il momento della proposta è giunto, inizia a parlare con Lopachin, ma entrambi sono in imbarazzo e la conversazione gira intorno ad argomenti futili come il tempo. Quando uno dei lavoratori chiama Lopachin, l'uomo esce in fretta senza esser riuscito a fare la proposta a Varja. La ragazza si dispera e Ljuba cerca di consolarla.

Lentamente rientrano tutti in scena, pronti a partire. Uno per uno si allontanano dando il loro ultimo addio alla casa e al giardino dei ciliegi. Chi senza speranza, come Varja e Šarlotta, chi pronto a vivere una vita nuova, come Trofimov e Anja. Gaiev e Ljuba rimangono soli nella stanza della loro infanzia. Piangendo, si abbracciano e salutano per sempre il loro vecchio mondo. Quando escono, si ode il rumore della porta chiusa a chiave per l'ultima volta.

La scena ora è vuota. Si sente il rumore di una porta che viene aperta, e Firs entra tossendo. Il vecchio servitore scopre di essere stato lasciato nella proprietà, solo, a morire. Si sdraia su una poltrona e si abbandona al suo destino, mentre fuori scena si odono i primi colpi che abbatteranno il giardino dei ciliegi.


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MUSICA - FABRIZIO DE ANDRE' - INVERNO

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