La vicenda raccontata nel Film di Jodie si ispira al diario di Jean-Baptiste Cléry, valletto del Re, cui rimase accanto fino alla fine; offre quindi una prospettiva intima e personale sugli ultimi giorni della Monarchia francese.
Ambientata nel 1792, l'azione si svolge principalmente nella Tour du Temple, dove Maria Antonietta e Luigi XVI sono imprigionati in attesa del loro destino. L'atmosfera è cupa e angosciosa, con una fotografia che alterna luci soffuse a ombre profonde, che rimandano alla decadenza e alla disperazione della famiglia reale.
Maria Antonietta, interpretata da Mélanie Laurent, è ritratta come una figura complessa e tormentata. All'inizio del Film appare ancora aggrappata ai privilegi e alla regalità, ma a mano a mano che la storia procede, la vediamo trasformarsi in una donna vulnerabile e consapevole della fine imminente. La Laurent offre una performance vibrante e screziata, in grado di mostrare con assoluta efficacia la fragilità e la forza della Regina .
Luigi XVI, interpretato da Guillaume Canet, è un personaggio più riservato e introspettivo: un uomo buono, che mantiene un contegno fiducioso riguardo l'evoluzione della situazione. Egli cerca di trasmettere la stessa fiducia ai propri cari, in modi bonari che potrebbero passare come ingenui e che costituiscono motivo di attrito e scontro con la consorte. Canet riesce a restituire la compostezza e la dignità del sovrano con una recitazione asciutta ma attenta.
Oltre alla famiglia reale il Film presenta una serie di personaggi secondari che arricchiscono la narrazione. Tra questi spiccano i carcerieri, il cui comportamento nei confronti dei sorvegliati va dalla compassione alla crudeltà, e i membri della Corte, che hanno occasione di mostrarsi nella sincerità della propria natura nei ripetuti momenti di crisi descritti nella storia. La sorella di Luigi XVI e i figli della coppia reale a esempio sono ritratti con uno sguardo in apparenza neutro e che pure mette in luce l'innocenza dei congiunti e il loro smarrimento di fronte agli eventi.
I rapporti tra i personaggi sono complessi e in continua evoluzione. Il legame tra Maria Antonietta e Luigi XVI è caratterizzato da una profonda infelicità che dura da anni, nonché dal senso di inevitabilità. Nonostante le tensioni e le incomprensioni, emerge tra i coniugi un affetto sincero che li unisce nei loro ultimi giorni: l'iniziale indifferenza della regina, l'irritazione e la palese ostilità si stemperano, nell'addensarsi di nubi sempre più nere sull'orizzonte delle loro esistenze, in un afflato sincero di compassione e dolcezza, che al culmine della tragedia, esploderà in un'inconsolabile disperazione, accompagnata da grida raggelanti.
Le dinamiche tra i membri della famiglia reale e i loro carcerieri sono altrettanto intricate, e assecondano l'atmosfera generale nel precipitare degli eventi, dove attimi di umanità si alternano a episodi di brutalità.
Il Film introduce anche i membri del Direttorio e altre figure politiche e rivoluzionare che ebbero un ruolo decisivo nella destituzione e successiva condanna dei Monarchi: tra costoro una menzione speciale va al Procuratore Pierre-Louis Manuel (Tom Hudson) che, pur nella severità e imparzialità del ruolo, dimostra un'inaspettata empatia verso i Reali; il personaggio aggiunge una dimensione di complessità alla narrazione, mostrando come anche coloro che detengono un potere, in circostanze cruciali per i destini esposti al flusso inarrestabile della Storia, possano essere toccati dalla tragedia intima delle persone che essi devono sottoporre a giudizio.
La Regia di Jodice è rigorosa e attenta ai dettagli, creando un quadro accurato e coinvolgente, dal punto di vista storico e umano. La Fotografia , è curata nei minimi particolari e contribuisce a disegnare un'atmosfera opprimente e malinconica, che riflette con eloquenza lo stato d'animo dei personaggi.
Le performance degli Attori ed Attrici principali sono eccellenti, in particolare quelle della Laurent e di Canet.
Tra i meriti maggiori del Film vi è la capacità di esplorare le sfumature psicologiche dei personaggi e di rappresentare con autenticità il periodo storico tanto drammatico e necessario della Rivoluzione Francese, mostrando l'altra faccia della medaglia, ossia il tormento delle sue vittime più illustri.
La vicenda si chiude con un rovescio immane, 𝘭𝘦 𝘥𝘦́𝘭𝘶𝘨𝘦 appunto, che cala come un sipario argentato su di un Luigi XVI, il quale si avvia con regalità verso la carrozza che lo porterà, attraverso un lungo tragitto cittadino, al patibolo. Poco prima un cieco, saggio d'aspetto, seduto in una sala tra i rivoluzionari, udendo ruggire la folla in strada, pronuncia come in una profezia di Tiresia i versi immortali che concludono l'ultima Poesia scritta da Berthold Brecht: anche lui secoli dopo avrebbe riflettuto amaramente sulla spietatezza delle rivoluzioni e sulla speranza in un mondo di concordia di là da venire, e che pure la lamina scintillante della pioggia, o della ghigliottina, non lascia intravedere.
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