J.S. Bach – Cantata “Falsche Welt, dir trau ich nicht!” BWV 52
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La Cantata “Falsche Welt, dir trau ich nicht!” BWV 52 (Mondo falso, non credo in te!) è una delle sole quattro Cantate Sacre di Bach scritte per Soprano; è stata composta a Lipsia nel 1726 ed eseguita il 24 Novembre, XXIII Domenica dopo la Trinità.
Il testo della Cantata, che prende spunto dall'Episodio del Vangelo (Mt 22,15-22) in cui i Farisei interrogano Gesù, è stato ritrovato in questi ultimi anni nel Libro “Gott-geheiligten Sabbaths-Zehnden” pubblicato a Norimberga nel 1728 da C. Birkmann, uno studente di Teologia, allievo di Bach, che potrebbe essere anche l’Autore del Libretto.
La Partitura è organizzata in sei
Movimenti: una Sinfonia d’apertura, due Recitativi, due Arie e un
Corale conclusivo.
Il Soprano solista si sofferma sulla falsità del Mondo contrapponendola alla fiducia in Dio, il Corale conclusivo è un’armonizzazione in quattro parti della prima strofa dell’Inno “In dich hab’ ich gehoffet, Herr” (In te ho sperato, Signore) di A. Reusner.
Suscita curiosità l’inizio della
Cantata: la Sinfonia d’apertura è costituita dal primo Movimento
del Concerto Brandeburghese n. 1; J.S. Bach propone questo Brano
strumentale, ampio ed elegante, ritenendolo adeguato a rappresentare
il Mondo brillante, effimero e falso che circonda il cristiano.
L’Organico strumentale comprende due Corni, tre Oboi, Fagotto, due Violini, Viola, Organo e Basso continuo.
Sinfonia
Qui ascoltiamo l’apertura del primo Concerto composto per il Margravio di Brandeburgo nel 1721; è una versione più antica (BWV 1046a), ancora priva del brillante Violino piccolo.Recitativo: Falsche Welt, dir trau’ ich nicht (Fagotto e continuo)
Recitativo secco, potente denuncia contro la falsità del mondo. I toni drammatici si avvertono sin dall'Inizio; dissonanze e accenti su “falsche“, “skorpionen“, “ungetreu” indicano la situazione pietosa del Soprano circondato dal mondo malvagio.Aria: Immerhin, immerhin, wenn ich gleich verstoßen bin (Violini, Fagotto e Continuo)
Nella breve sezione centrale il Soprano dichiara che Dio è comunque suo amico; all’inizio, tuttavia, l’accento è ancora sulla solitudine, simboleggiata dai Violini che suonano all’unisono, o per terze parallele, o in polifonia.Recitativo: Gott ist getreu (fagotto e continuo)
Il Soprano afferma la fedeltà di Dio e la fiducia in Lui. Le parole “Gott ist getreu” (Dio è fedele), presenti all'inizio e nella sezione centrale, sono anche ripetute tre volte nel Finale, trattato come un arioso ritmicamente discendente.Aria: Ich halt es mit dem lieben Gott (Oboi, Fagotto e Continuo)
L’Aria si snoda al ritmo di 3/4, come una polonaise. Il Soprano canta la fedeltà a Dio, gli Oboi procedono insieme e il Fagotto beffardo evoca l’ipocrisia del Mondo.Corale: In dich hab’ ich gehoffet, Herr (tutti)
Gli Strumenti accompagnano le parti vocali, nessuna Voce acuta predomina rispettando così il carattere orante del Corale. Melismi sulla parola “Spotte“.
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