Il Direttore d’Orchestra è il punto di riferimento di tutti gli Orchestrali, tutti ricevono da lui una serie di informazioni che poi consapevolmente o meno trasformano in Suono, in un’esecuzione che riflette l’Interpretazione del Brano che il Direttore ha ricostruito nella sua mente dopo un attento e meticoloso Studio della Partitura.
Il
Direttore può instillare le sue idee durante le Prove.
Se
si prende Fritz
Reiner è un
esempio di uno stile direzionale piuttosto austero; ci troviamo di
fronte ad un Musicista di enorme spessore, le sue Prove erano molto
accurate e dettagliate, la sua conoscenza a memoria della Partitura e
delle singole Parti ovviamente suscitava la riverenza ed il timore
degli Orchestrali, anche se Musicisti con queste qualità non sono
una rarità come si potrebbe pensare.
Godeva
di un rispetto e dominio assoluto, per quasi 20 anni è stato il
Direttore stabile della Chicago Symphony.
Riflettendo,
sul risultato finale -squisitamente musicale- notiamo una certa
staticità.
Si
esamini quindi, molto attentamente, la sua Direzione e le domande
potrebbero essere :
di
fatto quali informazioni sta trasmettendo all'Orchestra?
- Tempo? Si.
- Dinamica? Si.
- Fa vedere tutte le entrate? Si, con lo sguardo controlla tutti.
COME SAPPIAMO, LA MUSICA NON È FATTA SOLAMENTE DA TEMPO DINAMICA ED ENTRATE..
Se
dovessimo ricercare nella Direzione di Reiner indicazioni su aspetti
più prettamente musicali come :
- Fraseggio
- Carattere
- Struttura e Andamento della frase
- Costruzione del periodo
- Agogica
Però
il suo risultato è statico, manca l’incedere in avanti, come se si
camminasse sempre sullo stesso posto senza imboccare alcuna
direzione. Questa infatti è la Critica che di solito gli veniva
mossa .
Un
Direttore deve trasmettere durante l’Esecuzione una serie di
Informazioni globali sulla visione del Brano, non solo il tempo e la
dinamica.
Tutte
quelle informazioni essenziali per rendere il Brano vivo,
l’esecuzione interessante, tenere la tensione sempre costante.
Osserviamo
lo stesso brano sotto la direzione di Carlos
Kleiber; si può
“vedere” il Carattere, la Gioia, la Forza dirompente della Musica
sprigionarsi attraverso tutta la sua Persona, dall'Espressione del
viso ai movimenti del suo corpo, e le braccia ovviamente, e queste
Informazioni come le vediamo noi soprattutto le vedono gli
Orchestrali, che hanno gli strumenti in mano.
IL PROBLEMA È LA COMPENSAZIONE DEL TRANSITORIO D’ATTACCO, IL FAMOSO RITARDO DELL’ORCHESTRA. (diverso tra le sezioni degli Archi e dei Fiati, ma questo problema con la tecnica di Musin è risolto perfettamente, e lo Studio con i Pianisti è un ottimo simulatore di volo per il successivo volo libero con l’Orchestra ed una perfetta sincronizzazione fra le due Sezioni).
Noi
sappiamo che l’emissione del Suono avviene durante la terza fase
dell’attacco: la risalita del braccio.
Reiner
per esempio dà il colpo, il braccio sale in alto, si ferma e dopo un
brevissimo istante c’è la Reazione dell’Orchestra, quindi già
in quel preciso momento non
è insieme ai
Musicisti, è fuori, deve aspettarli per reinserirsi e dare l’attacco
successivo, questo si ripeterà in continuazione.
NELLA MUSICA, AL CONTRARIO, È IMPORTANTE FARE VEDERE QUELLO CHE SUCCEDE TRA UN IMPULSO E L’ALTRO
Tutto
ciò lo si trova osservando Kleiber: per comprendere come compensa il
transitorio d’attacco guarda molto attentamente l’attacco
iniziale , innanzitutto il Gesto è unico
e continuo (questo
incide tantissimo sulla Qualità del Suono, i Fiati possono respirare
molto comodamente), non si ferma in alto come fa Reiner proprio nella
primissima inquadratura del video, e l’emissione del suono avviene
nel momento in cui il suo braccio si trova nel punto più alto (terza
fase) esattamente insieme
all'Orchestra.
A differenza di Reiner quindi non deve fermarsi ad attendere, e ciò
è determinante
per
ciò che segue, infatti gli consente di poter andare subito avanti
senza esitazioni.
La
Musica comincia a fluire fin da subito.
Poi,
giustamente, dirige legato i soli e, facendo vedere la continuità e
il legame fra i quattro impulsi dello schema, non provoca cedimenti
di tempo.
C’è
un legame inscindibile fra ciò che fa il Direttore e la Reazione
dell’Orchestra; tutto quello che fa o non fa trova una
corrispondenza in Musica.
L’Orchestra,
cosciente o no, suona quello che vede, le Informazioni che riceve.
E’ del tutto naturale che cambiando il Direttore cambi il Suono e
la maniera di suonare dei Musicisti, è ovvio, non c’è alcunché
di misterioso o sovrannaturale , o di gridare al miracolo come a
molti farebbe piacere credere, ognuno di noi trasmette informazioni
diverse.
E’
necessario però essere profondi conoscitori della Tecnica e avere un
occhio allenato per accorgersi di tutti questi dettagli e mettere in
relazione azione-reazione.
La
partecipazione emotiva all'Esecuzione, inoltre, è indispensabile,
coinvolge emozionalmente e fisicamente gli Orchestrali, al contrario
la sua mancanza rende l’Esecuzione asettica e statica.
Spesso
il rapporto con l’orchestra è falsato dagli orchestrali stessi
che, in Brani di Repertorio e ben conosciuti, tendono a colmare le
deficienze del Direttore risolvendo molti problemi automaticamente,
in certi casi addirittura evitando di guardarlo, ma ciò è possibile
fino ad un determinato limite; difficilmente un’Orchestra,
nonostante tutta la buona volontà, potrà mai compensare l’assenza
di espressività, mettere passione ed entusiasmo ed una idea unitaria
e globale della Partitura se queste mancano nel direttore.
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