24 settembre 2024

ARTE - PITTURA - ' IL QUARTO STATO ' - GIUSEPPE PELIZZA DA VOLPEDO

 



Il Quarto Stato è un Dipinto a olio su tela (293×545 cm) del Pittore italiano Giuseppe Pellizza da Volpedo, realizzato dal 1898 al 1901 e conservato al Museo del Novecento di Milano.

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Il Quarto Stato raffigura un gruppo di Braccianti che marcia in segno di protesta in una Piazza, presumibilmente quella Malaspina di Volpedo. L'avanzare del corteo non è violento, bensì lento e sicuro, a suggerire un'inevitabile sensazione di vittoria: era proprio nelle intenzioni del Pellizza dare vita a «una massa di popolo, di Lavoratori della terra, i quali intelligenti, forti, robusti, uniti, s'avanzano come fiumana travolgente ogni ostacolo che si frappone per raggiungere luogo ov'ella trova equilibrio».

Assai pregnante è anche il significato del dipinto, che si discosta da quello dei precedenti Ambasciatori della fame e Fiumana: mentre prima Pellizza voleva solo disegnare una Manifestazione di strada, come già avvenuto con altre opere coeve (tra cui La piazza Caricamento a Genova di Nomellini e L'oratore di sciopero di Longoni), ora intende celebrare l'imporsi della classe operaia, il «quarto stato» per l'appunto, a fianco del ceto borghese.

In primo piano, davanti alla folla in protesta, sono definiti tre soggetti, due uomini e una donna con un bambino in braccio. La Donna, che Pellizza plasmò sulle fattezze della moglie Teresa, è a piedi nudi, e invita con un eloquente gesto i manifestanti a seguirla: la sensazione di movimento trova espressione nelle numerose pieghe della sua veste. Alla sua destra procede quello che probabilmente è il Protagonista della Scena, un «Uomo sui 35, fiero, intelligente, lavoratore» (come affermò lo stesso Pellizza) che, con una mano nella cintola dei pantaloni e l'altra che regge la giacca appoggiata sulla spalla, procede con disinvoltura, forte della compattezza del corteo. Alla sua destra vi è un altro uomo che avanza muto, pensoso, con la giacca fatta cadere sulla spalla sinistra.

La quinta costituita dal resto dei Manifestanti si dispone sul piano frontale: quest'ultimi rivolgono lo sguardo in più direzioni, suggerendo di avere il pieno controllo della situazione. Tutti i Contadini compiono gesti molto naturali: di questi, taluni reggono bambini in braccio, altri appoggiano la mano sugli occhi per ripararli dal sole, e altri ancora, semplicemente, guardano diritti davanti a loro.

Le figure dei Contadini sono disposte orizzontalmente, secondo i dettami della composizione paratattica: questa soluzione compositiva, se da un lato ricorda il Classicismo del fregio, dall'altra evoca brutalmente una situazione molto realistica, quale può essere - per esempio - una manifestazione di strada. È in questo modo che Pellizza fonde armoniosamente i «valori riferiti all'antica civiltà classica alla moderna consapevolezza dei propri diritti civili»; questo connubio si manifesta anche nelle reminiscenze rinascimentali dell'Opera, che si ispira nell'espressività delle figure direttamente a capolavori quali la Scuola di Atene di Raffaello e l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci.

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