George Dandin o il marito confuso è una comédie-ballet (commedia-balletto) in tre atti di Molière.
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George Dandin deplora la sua condizione: ricco contadino, ha sposato una fanciulla nobile, Angélique de Sotenville, per migliorare la sua posizione sociale. Dal matrimonio gli vengono tuttavia solo dispiaceri. La famiglia Sotenville lo tratta con alterigia, interessata solo al suo denaro.
Rientrando a casa, Dandin sorprende Lubin mentre ne esce. Senza sapere con chi parla, Lubin, servitore di Clitandre, gli confida che ha portato all'accondiscendente Angélique un messaggio del suo padrone, che chiede di poterla incontrare. Dal momento che il marito è geloso, continua, bisogna mantenere il segreto. George riferisce quanto scoperto ai suoceri, Monsieur e Madame de Sotenville, ed essi, dopo averlo trattato dall'alto in basso, si dichiarano pronti a disconoscere la figlia, se colpevole.
Clitandre, sopraggiunto, cade dalle nuvole al sentire le accuse, mentre Angélique, indignata che il marito la sospetti, dice a Clitandre che non avrebbe che da provare a cimentarsi in un corteggiamento, per vedere come sarebbe ricevuto. Anche Claudine, servitrice di Angélique, le dà manforte, ed entrambe concludono che George è trattato troppo bene da una moglie che non merita. Per ordine di M. Sotenville, George è costretto a scusarsi con lui e con Clitandre.
Dandin si sfoga con la moglie, rimproverandole di non rispettare il sacro nodo del matrimonio. Angélique, però, ribatte che nessuno ha chiesto il suo consenso al vincolo coniugale, che i suoi genitori soltanto hanno accettato la richiesta di George. Lei, dal canto suo, è giovane e attraente, e non intende rinunciare ai piaceri della sua età.
Quando ritrova Lubin, George scopre che Clitandre, in seguito a nuove trame, sta per incontrare Angélique. Ancora una volta riferisce il fatto ai suoceri, e tutti e tre giungono presso la dimora di George proprio mentre Clitandre è con Angélique. La fanciulla ricorre alla propria astuzia: finge indignazione nei confronti dell'amante, lo accusa di essere venuto a proclamare il suo amore a una donna sposata e lo caccia. I Sotenville e Claudine la lodano, davanti all'interdetto marito.
Venuta la notte, Clitandre torna da Angélique, che esce per incontrarlo, mentre il marito dorme. George però si sveglia, comprende l'intrigo e manda a chiamare i Sotenville, perché vengano subito. Fa chiudere fuori la moglie, che lo supplica di lasciarla entrare, con la promessa di non tradirlo più, ma siccome George non cede, Angélique simula il suicidio. Quando l'uomo, preso dal dubbio, esce, Angélique e Claudine sgattaiolano in casa, capovolgendo la situazione.
Così, Angélique la spunta per la terza volta. Ai genitori racconta che il marito torna solo ora, ubriaco, vinto dalla gelosia e da stravaganti pensieri. Claudine rincara la dose, mentre i Sotenville pregano il genero di non avvicinarsi, dato che sentono la puzza di vino a metri di distanza. Angélique manifesta al padre la volontà di separarsi, ma Monsieur de Sotenville la invita ad essere paziente, per evitare lo scandalo che ogni separazione comporta. George getta la spugna: prima, in ginocchio, porge alla moglie le scuse che il suocero gli detta, poi, rimasto solo, afferma che nelle sue condizioni la cosa migliore da fare sarebbe andarsi ad annegare.
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