Mission (The Mission) è un film del 1986 diretto da Roland Joffé, vincitore della Palma d'oro al 39º Festival di Cannes.
Sudamerica, 1750. Nella piccola foresta pluviale sopra le cascate dell'Iguazú, al confine tra Argentina, Brasile e Paraguay, padre Gabriel è un missionario gesuita che, dopo una faticosa scalata delle cascate, raggiunge una tribù di Guaraní, riuscendo a farsi accettare, dopo una certa diffidenza, grazie alla musica del suo oboe. Essi in passato avevano già ucciso un gesuita che aveva tentato di convertirli alla fede cristiano-cattolica, crocifiggendolo e gettandolo vivo nel fiume Iguazú fino alle cascate. Nel frattempo, in una piccola cittadina nella provincia di Misiones in Argentina, il mercenario e cacciatore di schiavi Rodrigo Mendoza uccide per gelosia, in un duello pubblico, suo fratello Felipe. Questi gli aveva confessato di essersi fidanzato con la giovane donna, Carlotta, che Mendoza considerava ormai come sua prossima sposa. Sconvolto dal rimorso, Mendoza decide di lasciarsi morire in cella, ma padre Gabriel, durante un suo breve rientro alla casa-madre, venuto a sapere dell'accaduto, lo convince a trasformare il suo rifiuto della vita in un'accettazione del sacrificio con la quale poter espiare con atti concreti la sua colpa; insieme risaliranno nuovamente le cascate, Mendoza trascinandosi come memento del suo peccato, avvolte in una rete, le armi che usava nelle sue attività.
Ultimato il viaggio, Rodrigo decide di mettersi al servizio dei missionari e degli indigeni, scegliendo di prendere i voti per diventare anche lui un missionario gesuita. I Gesuiti con il tempo hanno realizzato un vero e proprio villaggio nel Rio Grande do Sul, offrendo protezione agli indios, ed evitando loro di essere ridotti a lavorare come schiavi nelle piantagioni, ma proprio questo esempio allarma i rappresentanti dei coloni spagnoli e portoghesi che vedono queste missioni come scomode e potenziali minacce per i loro affari economici. Dopo il trattato di Madrid, che pone fine alla inviolabilità delle 'Misiones', l'inviato pontificio, il cardinale Luis Altamirano, di fronte al quale avverrà un duro confronto verbale tra i missionari e gli ambasciatori europei, a malincuore, è costretto a ordinare ai religiosi ed ai nativi di abbandonare le loro terre in favore dei latifondisti. Il cardinale è messo in guardia da don Cabeza e don Hontar, rappresentanti dei re di Spagna e Portogallo, che arrivano a minacciare perfino l'esistenza stessa dell'ordine dei Gesuiti nell'intero mondo cattolico. Uno sguardo nella città di Asunción mostra come sia pronto un esercito di soldati spagnoli e portoghesi, affiancati anche da alcuni guaranì.
Gli indios rifiutano l'ordine di lasciare le terre di São Miguel das Missões e decidono di combattere per difenderle, guidati dal redento padre Rodrigo. Tutti i gesuiti rimangono con gli indios che li hanno accolti, e con i quali nel tempo si è stretto un forte legame di fratellanza; padre Gabriel, contrario ad ogni forma di violenza, auspica una resistenza pacifica, mentre gli altri missionari come Fielding e il giovane Ralph scelgono di combattere accanto ai Guaraní con Rodrigo. Nella notte prima della battaglia, Rodrigo e Fielding si recano di nascosto nell’avamposto improvvisato dell’esercito e, dopo aver ucciso una sentinella, rubano armi e polvere da sparo, la quale verrà usata per caricare rudimentali cannoni costruiti con tronchi di legno.
Il giorno della battaglia arriva e la comunità si divide: il gruppo di Rodrigo e Ralph attaccherà gli spagnoli nella foresta; il gruppo di Fielding affronterà i portoghesi lungo il fiume. Gabriel, rimasto nella missione, decide di celebrare una messa con le donne e i bambini della tribù. Grazie all’effetto a sorpresa e alle trappole create, i Guaraní ottengono un vantaggio iniziale riuscendo ad eliminare un gran numero di soldati nemici, ma restano presto sopraffatti dalla potenza superiore dell’esercito. Nello scontro sul fiume, il plotone dei portoghesi e il manipolo di Guaraní si distruggono a vicenda mentre Fielding sacrifica la propria vita per uccidere il capo dell'esercito portoghese sulle cascate attirandovi il suo kayak. Ralph viene ucciso poco dopo da un colpo di mortaio mentre tenta di bloccare l’avanzata degli spagnoli verso la missione.
Rodrigo si adopera per far saltare il solo ponte di collegamento del villaggio, ma si distrae per aiutare un bambino ferito, e nel frattempo i nemici disinnescano la trappola. Davanti alla sua impotenza, i soldati ridono di lui (in un'occasione precedente, un identico comportamento aveva suscitato la sua reazione violenta) e immediatamente gli sparano. Ormai a terra, il suo ultimo sguardo è rivolto verso padre Gabriel in processione con in mano l'ostensorio: esala l'ultimo respiro quando anche il suo redentore, che avanzava apparentemente intoccabile in mezzo a spari ed esplosioni, viene colpito a morte. Il film si conclude con la distruzione del villaggio e la sconfitta dei coloni Guaranì rimasti, barbaramente uccisi o fatti diventare schiavi. Solo un gruppo di bambini della tribù riesce a salvarsi dal massacro e abbandona il villaggio ormai distrutto, deserto e ridotto in cenere. I giovani ritrovano un violino e qualche oggetto usato nella guerra, e con questi fuggono con una canoa nella foresta.
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