07 dicembre 2025

ARTE - STORIA DELL'ARTE - LA MAYA DESNUDA - FRANCISCO GOYA

La maja desnuda è un Dipinto a Olio su tela di Francisco Goya, realizzato tra il 1790 e il 1800 e conservato al Museo del Prado di Madrid, Spagna.

#Art #History #Goya 

Malgrado sia difficile schematizzare il genio di Goya entro i ristretti orizzonti di una determinata corrente artistica, è possibile collocare il quadro nell'ambito del Romanticismo .

Ciononostante quest'Opera, come altre dello stesso autore, risulta audace e singolare per l'epoca, come parimenti audace è lo sguardo malizioso e ammiccante della modella, che trasmette all'osservatore un certo turbamento a causa della sua disinibizione, e il suo atteggiamento conturbante. Ella, sembra sorridere soddisfatta e contenta delle sue grazie: è la prima opera d'arte a noi pervenuta nel quale vengono Dipinti i peli pubici, che risaltano nel complessivo erotismo della composizione. Vi è inoltre un altro dettaglio raro e sottilmente erotico, nella presenza evidente della linea nigra che collega la vulva all'ombelico.

Oltre agli altri nudi che si trovavano nel gabinetto segreto di Godoy, gli studiosi hanno individuato altre possibili fonti iconografiche, in particolar modo Tiziano e le sue Opere presenti nelle collezioni reali: il Baccanale degli Andrii, la Danae, Venere e Adone.

Tiziano doveva avere comunque un ruolo importante se, come nota Pérez Sánchez, nello stesso periodo anche Fussli prende a riferimento per un suo nudo il maestro veneziano.

Nella Cultura occidentale, fino a Goya, la rappresentazione del corpo nudo femminile ha sempre dovuto ricorrere a vari sotterfugi (quale il ricorso ad allegorie mitologiche); in questo dipinto, al contrario, la donna è reale, carne e sangue. È cioè il ritratto sconcertante e preciso di una donna nuda sdraiata fra lenzuola stropicciate che espone la propria sessualità per attrarre lo spettatore: si comprende come dovette essere celata sotto l'immagine ben più rassicurante e generica della Vestida. Il volto è affilato, sottile, gli occhi senza trucco ma vivi e mobili, i capelli sono neri, morbidi e arricciati. Il corpo, di orgogliosa naturalezza, dalle minute proporzioni, è particolarmente luminoso.

La luce emanata del corpo della donna e l'espressività dei suoi occhi creano un forte contrasto con il resto dell'ambiente. Brani di particolare virtuosismo pittorico sono anche l'incarnato ambrato della modella e il damasco dell'alcova, attraversato da un sottile reticolo: la sua coloritura deriva da un minuzioso gioco di verdi che contrasta col bianco rosato dell'incarnato, ed è in questo modo che la Maja sembra brillare di luce propria, sospesa nello spazio oscuro che la circonda.



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