Il marchese del Grillo è un Film del 1981 diretto da Mario Monicelli.
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Roma, 1809.
Il Marchese Onofrio del Grillo, Nobile romano alla corte di Papa Pio VII, trascorre le sue giornate, che cominciano sempre tardi al mattino (con i servi del palazzo costretti a non fare rumore fino al suo levarsi), nell'ozio più completo, frequentando bettole e osterie, coltivando relazioni amorose clandestine con popolane e tenendo un atteggiamento ribelle agli occhi di sua madre e della parentela conservatrice, bigotta e autoritaria.
Il suo principale passatempo, che lo rende famoso in tutta la città, è costituito da innumerevoli scherzi e beffe, nei quali è sempre accompagnato dal fedele servo Ricciotto, e dei quali risulta spesso vittima la sua aristocratica famiglia, composta da personaggi stravaganti e chiusi al mondo esterno: una madre affezionata, ma ostile e conservatrice; una parente povera di nome Genuflessa innamorata segretamente di lui; una sorella (con un alito terribile) sposata e con un figlio adolescente, che si reca costantemente dal cappellano di famiglia a confessare masturbazione, e uno zio, ossessionato dall'idea di far beatificare una loro antenata.
Il ricco nobile proprietario terriero è in grado sempre di farla franca dalle tante beffe e provocazioni organizzate, sfruttando la propria posizione sociale e spendendo senza remore il patrimonio. Un incontro casuale con il povero carbonaio alcolizzato Gasperino, suo perfetto sosia, consente ulteriori burle.
Il suo impudico edonismo e gli scherzi nei confronti di mendicanti, papi e consanguinei, proseguono liberamente fino al giorno in cui giungono a Roma le truppe di Napoleone. L'incontro con la bellissima cantante lirica francese Olympia e la conoscenza di un giovane ufficiale di Napoleone lo segnano. I discorsi di libertà del giovane e la visione moderna ed emancipata dell’attrice inducono il Marchese a lasciare Roma per trasferirsi a Parigi. Ma la notizia della disfatta di Napoleone a Waterloo pone la parola fine al sogno e ristabilisce le vecchie gerarchie; il Marchese del Grillo torna a Roma dove ad accoglierlo trova un clima ostile e una condanna a morte, decisa dallo stesso pontefice, per il suo alto tradimento nei confronti del Papa.
Però viene arrestato erroneamente Gasperino, a cui viene concessa la grazia in extremis, e il Marchese vero finisce anche col riprendere persino il suo posto tra i sediari pontifici. Il Nobile torna a fare i suoi scherzi come prima, senza risparmiare il Primate. Soltanto il carbonaio, una volta smaltita la sbornia, sembra apprezzare la propria vita seppur misera, dopo esser stato a un passo dalla fine dopo aver assaporato il fasto e la ricchezza del Marchese.
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Interpreti e personaggi |
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