25 novembre 2024

CINEMA - ‘ GIURATO NUMERO 2 ‘

"GIURATO NUMERO 2" 


L'ultimo lavoro di Clint Eastwood si addentra nelle profondità della moralità e della giustizia, ponendo dubbi e domande di ardua risposta. 


Justin Kemp è un uomo dal passato travagliato di ex alcolista. Un giorno viene chiamato a far parte di una giuria nel processo per omicidio di una giovane donna da parte del suo fidanzato. Durante le prime fasi del dibattimento Kemp si rende conto dell'assoluta innocenza dell'uomo, perché la donna è morta in seguito a un incidente stradale: ella infatti è stata investita da un fuoristrada in una notte di fitta pioggia. La sicurezza di Kemp deriva dal fatto che alla guida del mezzo investitore era lui stesso, che non aveva visto la ragazza a causa del buio e delle condizioni atmosferiche; egli aveva pensato che il colpo avvertito fosse dovuto all'urto contro un cervo, specie il cui attraversamento era segnalato da appositi cartelli lungo il tratto di strada.

Resosi conto della tragica coincidenza di essere, suo malgrado, responsabile del crimine su cui dovrebbe esercitare il ruolo di giurato, contatta un amico avvocato per chiedere consiglio; quest'ultimo lo dissuade dal farsi avanti e confessare un delitto che, per quanto colposo, a causa del suo passato di alcolista, potrebbe costargli una pena pesantissima. 


Inizia così il tormento interiore del giovane, che in quei giorni sta per divenire padre e che per questo motivo preferisce non rendere nota la gravità della situazione alla moglie Ally:  non può sottoporla a un carico di stress in un momento cruciale di una gravidanza a rischio, visto che la donna aveva perso una coppia di gemelli l'anno prima, per un aborto spontaneo proprio al termine della gestazione.


Il Film consiste nella narrazione del cammino del Giurato n. 2, in precario e sofferto equilibrio tra l'esigenza di giustizia, di salvaguardia dei diritti di un innocente e la tutela dei propri interessi personali e familiari: si tratta di una condizione deprecabile, dove due imperativi morali di natura contraria collidono, e la scelta tra quale vantaggio far prevalere diventa prerogativa di una parte in causa. 


In parallelo a questa trama principale si sviluppano racconti secondari ma non meno significativi. 

Le dinamiche all'interno della camera di consiglio, tensioni e scontri, tra i giurati animati da motivazioni diverse e quindi in conflitto: la smania di chi vuole condurre il collegio per gratificare il proprio ego; la fretta di chi tornerebbe volentieri alle proprie occupazioni, per quanto futili, archiviando il caso in una sorta di giudizio sommario; il tentativo di proporre alla discussione elementi di riflessione, in parte basati sull'audizione delle parti e delle prove raccolte, in parte su convinzioni o competenze personali. 

Al di fuori dell'aula giudiziaria continuano, seppur meno rigide per forma e contenuto, anzi improntate stima e simpatia reciproche, le schermaglie tra il Procuratore dell'Accusa, che è in procinto di avviare una carriera politica, e l'Avvocato della Difesa. 

Cruciale nell'economia della storia è la relazione tra Justin Kemp e Ally: complessa, perché modulata su più livelli, che attinge a un passato in cui lei ha concesso all'uomo fiducia e occasione di riscatto e procede a un presente incerto, dove cercano di ricomporsi due fragilità di diversa origine, ma complementari nel mutuo sostegno a fronte di una nuova vita in arrivo, dopo la tragedia dell'aborto. 


Le relazioni tra i vari personaggi sono  ben definite e sviluppate da una Sceneggiatura essenziale, nella quale l'azione, pur trattandosi di un dramma giudiziario, si svolge spesso fuori della sede dibattimentale. 


In un cast di buon livello, le performance degli Attori ed Attrici principali risultano anche esse buone. Nicholas Hoult offre una prova convincente nel rappresentare un personaggio screziato come Justin, mentre Toni Collette, nei panni del Procuratore, e Zoey Deutch, Ally, aggiungono profondità e gravità al Film.

La Regia di Eastwood è impeccabile. Le scelte delle inquadrature e dei movimenti di macchina sono precise e funzionali alla narrazione, creando un'atmosfera claustrofobica e irta di emozioni scomposte, che mantiene lo spettatore incollato allo schermo.


Eastwood riesce a creare un Film che è allo stesso tempo un thriller avvincente e una profonda riflessione sulla natura della giustizia e della verità.

La storia mette in crisi lo spettatore, esponendolo a domande morali difficili, lo costringe ad affrontare il disagio di assistere col cuore in subbuglio alla parabola di Justin Kemp, ponendosi la domanda inevitabile su che cosa farebbe al suo posto; forse allo stesso tempo lo indurrà a riflettere sulle volte in cui, con troppa rapidità e altrettanta leggerezza, si è abbandonato a giudizi sommari sugli altri. Anche perché i dialoghi tra i personaggi e i loro confronti, talvolta aspri e drammatici, fanno emergere con una certa chiarezza che la Giustizia è sovente una questione di mercanteggiamento, nel quale a soccombere è la moralità.

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