Claudio Monteverdi – Scherzi Musicali ( 1607 )
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Nel 1607, appare a Venezia, pubblicato da R. Amadino, con dedica a Francesco IV Gonzaga, Principe di Mantova e del Monferrato, un volume di Canzoni in forma strofica intitolato “Scherzi Musicali a tre Voci di Claudio Monteverde, raccolti da Giulio Cesare Monteverde suo fratello, et nuovamente posti in luce“.
I Brani scritti da Claudio Monteverdi risalgono probabilmente nel 1599, quando era in servizio alla Corte di Mantova; sono molto più semplici rispetto ai Madrigali e alle altre sue Opere di quel periodo.
Il Libro gode subito di grande
popolarità e nel giro di pochi anni ne vengono tirate altre quattro
Edizioni; nel 1632, inoltre, l’Editore Bartolomeo Magni pubblica a
Venezia un altro gruppo di Canzoni, sempre con lo stesso titolo.
Il Volume del 1607 comprende 18 Composizioni selezionate da Giulio Cesare Monteverdi; le prime 15 Canzonette strofiche sono di Claudio Monteverdi, le ultime due e il Balletto conclusivo “De la bellezza le dovute lodi” sono del fratello.
Gran parte dei Testi sono di G. Chiabrera; vi sono un paio di Poesie di Ansaldo Cebà e una di Jacopo Sannazaro, il propugnatore dell’Accademia dell’Arcadia. Il Testo del Balletto è attribuito a Fernando Gonzaga, figlio Vincenzo I, Duca di Mantova.
Scherzi Musicali segnano un momento
importante nella Storia della Musica e, sebbene siano Composizioni
leggere e schematiche, mantengono fede alle regole della Seconda
Pratica: nuova tecnica contrappuntistica e della polifonia, uso
innovativo di dissonanze, concertazione originale con diverso
trattamento delle parti strumentali e, soprattutto, importanza alla
parola, dominatrice del ritmo e dell’armonia.
I bei legami
Amarilli onde m’assale
Fugge il verno dei dolori
Quando l’Alba in Oriente
Non così tosto io miro
Damigella tutta bella
La pastorella mia spietata
O rosetta, che rosetta
Anforosa pupilletta
Vaghi rai di cigli ardenti
La violetta
Giovinetta ritrosetta
Dolci miei sospiri
Clori amorosa
Lidia, spina del mio core
Deh, chi tace il ben pensiero [Giulio Cesare Monteverdi]
Dispiegate guance amate [Giulio Cesare Monteverdi]
De la bellezza le dovute lodi (balletto)
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