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Sergej Rachmaninov – Concerto per
Pianoforte e Orchestra n. 3 in Re minore, Op. 30
Pianoforte e Orchestra n. 3 in Re minore, Op. 30
Maestoso, irto di difficoltà, il
Concerto n. 3 di Rachmaninov per Pianoforte e Orchestra gode di
grande popolarità, specialmente dopo l’uscita del Film “Shine”
del 1996 che narra la drammatica Storia del Pianista australiano
David Helfgott; richiede al solista grande abilità tecnica e molta
resistenza, pertanto spesso è scelto come banco di prova per i
giovani aspiranti virtuosi.
Concerto n. 3 di Rachmaninov per Pianoforte e Orchestra gode di
grande popolarità, specialmente dopo l’uscita del Film “Shine”
del 1996 che narra la drammatica Storia del Pianista australiano
David Helfgott; richiede al solista grande abilità tecnica e molta
resistenza, pertanto spesso è scelto come banco di prova per i
giovani aspiranti virtuosi.
Rachmaninov
scrive questo Concerto nella quiete del villaggio di Ivanovka,
completandolo a Settembre del 1909 poco prima di imbarcarsi per gli
Stati Uniti; lo esegue lui stesso al Pianoforte con l’Orchestra
Sinfonica di New York diretta da Walter Damrosch il 28 Novembre e
successivamente verrà riproposto da Gustav Mahler con la Filarmonica
di New York.
scrive questo Concerto nella quiete del villaggio di Ivanovka,
completandolo a Settembre del 1909 poco prima di imbarcarsi per gli
Stati Uniti; lo esegue lui stesso al Pianoforte con l’Orchestra
Sinfonica di New York diretta da Walter Damrosch il 28 Novembre e
successivamente verrà riproposto da Gustav Mahler con la Filarmonica
di New York.
Il Concerto n. 3 in Re minore è
suddiviso in tre movimenti, il secondo e terzo eseguiti senza
soluzione di continuità :
suddiviso in tre movimenti, il secondo e terzo eseguiti senza
soluzione di continuità :
I Movimento – Allegro ma non tanto
Il
tema principale, introdotto dal Pianoforte, è ispirato al folklore
russo; inizialmente malinconico, riflessivo, si sviluppa con
figurazioni complesse, con note ribattute e arpeggi ed è contrastato
da episodi più ritmici. Una lunga cadenza del Pianoforte precede la
chiusura del movimento affidata alla riesposizione del tema
principale e a una breve coda.
Il
tema principale, introdotto dal Pianoforte, è ispirato al folklore
russo; inizialmente malinconico, riflessivo, si sviluppa con
figurazioni complesse, con note ribattute e arpeggi ed è contrastato
da episodi più ritmici. Una lunga cadenza del Pianoforte precede la
chiusura del movimento affidata alla riesposizione del tema
principale e a una breve coda.
II Movimento – Intermezzo. Adagio
Il
Movimento centrale si apre con un Tema lirico e appassionato
introdotto dalla sola Orchestra; in rilievo Oboe e Violini prima che
si unisca il Pianoforte. Generalmente il carattere è dolce e sinuoso
con varie sfumature, non mancano tuttavia transizioni concitate. Una
cadenza brillante conduce direttamente al colorato finale.
Il
Movimento centrale si apre con un Tema lirico e appassionato
introdotto dalla sola Orchestra; in rilievo Oboe e Violini prima che
si unisca il Pianoforte. Generalmente il carattere è dolce e sinuoso
con varie sfumature, non mancano tuttavia transizioni concitate. Una
cadenza brillante conduce direttamente al colorato finale.
III Movimento – Finale. Alla
breve
Energia festosa e irruente domina il Movimento finale che
contiene variazioni sui temi già ascoltati e anche qualche accenno
di Marcia; il Solista è impegnato in passaggi intricati e frasi
scorrevoli; grandiosa conclusione sulle potenti ottave del Pianoforte
e il crescendo dell’Orchestra.
breve
Energia festosa e irruente domina il Movimento finale che
contiene variazioni sui temi già ascoltati e anche qualche accenno
di Marcia; il Solista è impegnato in passaggi intricati e frasi
scorrevoli; grandiosa conclusione sulle potenti ottave del Pianoforte
e il crescendo dell’Orchestra.
Anna Fedorova,
pianoforte
Nordwestdeutsche Philharmonie, dir. Gerard Oskamp
pianoforte
Nordwestdeutsche Philharmonie, dir. Gerard Oskamp
I. Allegro ma non tanto
II.
Intermezzo. Adagio (19:08)
III. Finale. Alla breve (30:12)
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