Sonata in mi bemolle maggiore per organo, BWV 525
- Allegro moderato
- Adagio (do minore)
- Allegro
Organico: organo
Composizione: 1730 circa
Edizione: Nägeli, Zurigo, 1827
Composizione: 1730 circa
Edizione: Nägeli, Zurigo, 1827
Le sei sonate furono composte per
Wilhelm Friedmann Bach con lo scopo di prepararlo tecnicamente e
musicalmente a quella maturità necessaria per iniziarlo alla
carriera virtuosistica.
II loro titolo originale è quello di
«Sonate in trio per clavicembalo con pedali». L'eleganza della
forma e la finezza della condotta melodica e tecnica delle parti che
ne compongono i tempi non possono non ricordare la grazia mozartiana.
Se il fine che si era imposto Bach era
semplicemente quello pedagogico non si può ad ogni modo negare che
il loro contenuto artistico è tale che la questione pedagogica (come
pure nell'Orgelbüchlein) va considerata nel senso di un insegnamento
superiore, sia dal lato tecnico che da quello artistico.
Schweitzer asserisce che «è dunque a
torto che si parli di Sonate per organo»; altri pretende, come
Pirro, che «jouer ces trios à l'orgue est les detourner de leur
dèstination première».
Comunque non risulta, attraverso la
colossale produzione clavicembalistica, che il clavicembalo con
pedaliera sia stato uno strumento da concerto o in ogni caso diffuso
per esecuzioni concertistiche d'assolo o di insieme. Esso era invece
considerato come uno strumento da studio e di preparazione allo
studio dell'organo. La pedaliera del clavicembalo dava la possibilità
di poter superare le prime difficoltà della complicata tecnica
organistica.
Anche oggi abbiamo degli esempi di
strumenti che servono agli organisti per le loro esercitazioni
giornaliere (pianoforti con pedaliera) e sono adoperati
principalmente da coloro che non possono avere a loro disposizione un
organo in casa. Questi strumenti, rari in Italia, sono comunissimi in
Germania, in Inghilterra e in molti altri paesi nordici.
Perciò, sia il gruppo delle Sei
sonate, come l'Orgelbüchlein ed altri Preludi in Trio non
possono essere considerati dei semplici studi, ma essi hanno invece
l'importanza di vere composizioni scritte non soltanto per
l'esercizio tecnico, ma anche per essere eseguite in pubblico.
Il loro valore artistico ne è la prova
evidente che potrà essere discutibile per i teorici, non per gli
artisti.
La Sonata in mi bemolle
maggiore (n. 1) si compone di tre tempi:
Allegro (I tempo): Il tema è
presentato dalla mano sinistra (al contralto), subentra quindi la
risposta alla mano destra (soprano). Compiuta l'esposizione della
prima parte che termina alla tonalità iniziale (tonica), ha luogo lo
sviluppo, nel corso del quale il tema, apparendo più volte anche
rovesciato (per moto contrario), conduce al tono della dominante.
Ha inizio qui una controesposizione con
l'ordine delle parti invertito. Viene ripreso il tema in si
bemolle maggiore seguito dalla risposta in mi bemolle. Ad
essi segue un secondo sviluppo ohe gradatamente conduce ad una breve
ripresa del tema al pedale e quindi alla conclusione del primo tempo.
E' la forma della sonata bipartita.
Adagio (II tempo): E' composto nel tono
relativo minore. Il tema in "contrappunto doppio, è presentato
prima al soprano (mano destra) e poi al contralto (mano sinistra);
viene sviluppato attraverso dialoghi ed intrecci di parti, nel corso
dei quali viene raggiunto il tono del quinto grado dove ha
termine la, prima, parte.
Il tema, nella seconda parte
dell'Adagio, viene rovesciato (moto contrario) e sviluppato in modi
differenti fino alia ripresa del tema originale al quarto grado (fa
minore); segue un nuovo sviluppo che conduce poi rapidamente alla
conclusione.
Allegro (III tempo): ha un tema
brillante sviluppato con molte imitazioni riprese anche dal pedale.
Delle due parti che compongono quest'ultimo tempo, la prima è basata
sull'esposizione e svolgimento del tema per moto retto ed ha termine
alla tonalità della dominante; la seconda, invece, presenta ed
elabora lo stesso tema per moto contrario. La riesposizione è -
all'incirca - simmetrica alla precedente. Dalla tonalità del quinto
grado passa per il quarto e quindi torna al tono principale.
In queste sonate sono messi in pratica
tutti i mezzi adatti a rendere tecnicamente indipendenti le mani dai
piedi: movimenti di parti che procedono per moto contrario, parti che
s'incrociano in vario modo, fraseggi contrapposti, ecc.
Esse sarebbero state composte nel 1723
(periodo di Leipzig) quando cioè Wilhelm Friedmann Bach era appena
tredicenne.
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