Il campo del vasaio
Scritto da: Andrea Camilleri, Francesco Bruni, Salvatore De Mola
Questa volta a svegliare il Commissario Montalbano non è il solito Catarella, ma un insistente bussare alla porta di casa. Montalbano, infuriato per il sonno interrotto non riesce a trovare i vestiti e va ad aprire in pigiama, trovandosi di fronte il questore Bonetti-Alderighi che, disperato e piangente, chiede di essere nascosto in casa sua. Montalbano si convince che il questore deve essere impazzito tanto più quando gli annuncia che la mafia ha preso il potere politico con Salvatore Riina divenuto presidente del consiglio. Dopo essere andato in bagno a prendere un asciugamano, che il questore (tutto bagnato per il forte maltempo) gli aveva chiesto per asciugarsi, appena esce si spaventa ritrovandosi esattamente Riina davanti all'uscio di casa proponendogli a Montalbano la carica di ministro degli interni sotto minaccia di una pistola puntata addosso. A un certo punto compare Catarella dalla porta che minaccia anch'egli di sparargli se accetterà la proposta del capomafia: «Si vossia dottori ci dici di sì a quisto dilinquenti io l'ammazzo di pirsona pirsonalmente». Montalbano rimane perplesso e preoccupato perché è consapevole di ritrovarsi in bivio, dove qualunque risposta darà sarà morte certa. A un certo punto entrambi gli sparano un colpo; in realtà non è un colpo di pistola bensì il rumore delle persiane sbattute dal vento, che sveglia Montalbano dal suo sogno. Il commissario a poco a poco riprenderà il sonno che sarà interrotto ancora una volta da un continuo suonare del campanello della porta di casa. Questa volta si tratta proprio di Catarella che annuncia al commissario il solito ritrovamento di un morto. Sotto un incessante diluvio e tra varie imprecazioni il commissario e i suoi uomini, tra cui un ingrugnato Mimì Augello, riusciranno a recuperare un cadavere fatto a pezzi e seppellito in un campo di un contadino. A complicare l'indagine c'è lo strano comportamento di Mimì Augello, il vice di Montalbano, divenuto scontroso e litigioso, che sta amareggiando la vita a tutti nel commissariato di Vigata. Il commissario scopre inoltre che Mimì mente alla moglie dicendo di essere impegnato in azioni che lo tengono impegnato per tutta la notte e incarica la sua amica svedese Ingrid di pedinarlo per scoprire cosa stia combinando. L'indagine, già complicata per l'impossibilità di identificare il cadavere ritrovato, diviene ancora più intricata per la denuncia da parte della bella Dolores della scomparsa del marito, ufficiale marittimo, imparentato con la famiglia mafiosa di Balduccio Sinagra. Si scoprirà che Dolores è l'amante di Mimì ed è la causa del suo cambiamento. Montalbano scopre che il morto del Critaro è il marito di Dolores, Giovanni Alfano. Grazie alle indagini si scoprirà che è stato ucciso dalla moglie e dall'amante Pecorini. I due amanti hanno ucciso Alfano per essere liberi di consumare la loro storia, e allo stesso tempo hanno tentato di controllare le indagini indirizzando Augello a credere che fosse opera della famiglia Sinagra, per vendicarsi di don Balduccio Sinagra che aveva ordinato la fine della loro relazione anni prima.
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