TEATRO - TEATRO GRANDE DI BRESCIA - STORIA

Il Teatro Grande è il principale teatro di Brescia, situato a metà di corso Giuseppe Zanardelli. Fu costruito a metà del '600, subendo ricostruzioni e rimodernamenti successivi in un arco di tempo che va dalla prima metà del XVIII secolo fino a metà del XIX. Il nome "Grande" deriva dalla precedente denominazione "Il Grande" in onore di Napoleone Bonaparte.

Oltre ad essersi affermato come principale teatro cittadino, esso viene riconosciuto come monumento nazionale con atto di vincolo del 22 Marzo 1912. Nel corso del Novecento acquisisce inoltre un'importanza sempre maggiore anche tra i teatri nazionali fino a che, negli anni '70, lo Stato italiano lo identifica come uno dei teatri di tradizione italiani, riconoscendo per la prima volta le funzioni culturali, sociali e formative delle attività musicali, di programmazione e/o produzione lirico sinfonica di questi teatri, comunemente caratterizzati da un forte radicamento in aree del territorio dove è significativa una tradizione artistico-culturale.

L'attività del Teatro Grande spazia dall'Opera lirica alla danza e alla concertistica di musica sia classica che moderno-contemporanea, fino ai progetti per l'infanzia e ai laboratori formativi.

Storia

Il Teatro vero e proprio sorge sul luogo di un primo teatro pubblico, costruito intorno al 1664. Esso, a sua volta, si era sviluppato sull'area concessa, nel 1643 dalla Repubblica di Venezia all'Accademia degli Erranti che vi edificò la propria sede ad opera degli architetti Avanzo. La costruzione era inizialmente delimitata dalle mura meridionali della cittadella. L'Accademia riuniva la nobiltà cittadina in varie attività di esercizio equestre e di scherma, matematica, morale e ballo. Il palazzo era composto da una vasta sala superiore, raggiunta da un maestoso scalone, e da un portico al pian terreno. Il porticato circondava un'area che gli accademici utilizzavano come maneggio, poi adattata a teatro con due interventi, nel 1664 e nel 1710. Il teatro del 1664 venne rifatto nel 1735-39 dall'architetto Manfredi, con la collaborazione di Antonio Righini e Antonio Cugini, due noti scenografi ed architetti teatrali dell'ambito dei Bibbiena padre e figlio. Nel 1745 al portale seicentesco vennero aggiunte due aperture minori, che conducono ad una scalinata ed all'atrio.

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