XY è un romanzo di Sandro Veronesi pubblicato nel 2010.
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In un paesino sperduto e isolato del Trentino, Borgo San Giuda, si verifica un evento sconvolgente e inspiegabile: undici persone muoiono simultaneamente, nello stesso luogo e nello stesso istante, ma ciascuna per una causa diversa. La scena del crimine si presenta come un enigma assoluto, una tragedia che sfida la logica, la medicina e la ragione umana. Questo mistero, privo di qualsiasi spiegazione razionale, irrompe nella vita tranquilla di una piccola comunità di montagna, composta da poche decine di anime, già abituate alla solitudine e al silenzio.
A confrontarsi con questa realtà destabilizzante sono due personaggi molto diversi tra loro, eppure ugualmente chiamati ad affrontare le conseguenze dell’accaduto. Don Ermete, il parroco del borgo, uomo dal passato complesso (è il Mète protagonista del precedente romanzo di Veronesi, Gli sfiorati, qui vent’anni dopo), e Giovanna Gassion, una giovane psichiatra fuggita da una relazione fallita e approdata in montagna per ritrovare sé stessa. Insieme, il prete e la psichiatra tentano di comprendere e contenere il trauma collettivo che sta consumando la popolazione, travolta da paure antiche, isterie moderne, suggestioni religiose e nevrosi individuali.
Il paese si trasforma presto in un luogo di confine tra razionalità e follia. Mentre media, autorità e servizi segreti cercano spiegazioni e, in certi casi, insabbiano informazioni, gli abitanti diventano prigionieri di un evento che non riescono a interpretare, oscillando tra delirio mistico, panico, depressione e negazione. Don Ermete cerca nella fede e nel mistero cristiano una chiave per accettare l’inspiegabile; Giovanna, al contrario, si aggrappa alla psichiatria e al metodo scientifico per difendersi dal caos. Ma entrambe le strade sembrano infrangersi di fronte all’assurdità radicale dell’accaduto.
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