I pilastri della società o Le colonne della società, è un'Opera teatrale del Drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, scritta tra l'Ottobre 1875 e l'estate 1877 e andata in scena in prima mondiale a Odense nell'Ottobre 1877.
Karsten Bernick è il più importante Uomo d'affari di una piccola cittadina sulla costa norvegese ed ha un particolare interesse per la costruzione di navi. Bernick è ora indaffarato con il suo progetto più ambizioso: finanziare una ferrovia che connetterà una volta per tutte la cittadina con la linea principale. Il suo passato torrido riemerge improvvisamente quando il cognato Johan Tønnesen ritorna dopo quindici anni dall'America: il giovane era fuggito negli Stati Uniti per sfuggire a un presunto scandalo con un'attrice, uno scandalo che in realtà coinvolgeva Bernick e per cui Tønnesen si era addossato la colpa. Insieme a Tønnesen arriva anche la sua sorellastra Lona, con cui Bernick aveva avuto un'altra storia in passato ma che aveva lasciato per sposare la moglie attuale, unicamente per motivi economici dando che era prossimo alla bancarotta. La reputazione di Tønnesen in città è pessima: gli abitanti lo incolpano anche di aver derubato il nobile cognato e Bernick non ha fatto che incoraggiare questi pettegolezzi.
Quando Tønnesen si innamora di Dina Dorf, la figlia dell'attrice coinvolta nello scandalo di quindici anni prima e che ora vive a casa di Bernick, chiede al cognato di dire la verità, per far sì che la giovane non lo disprezzi per aver rovinato la madre. Ma Bernick rifiuta e Tønnesen, furioso, gli concede del tempo per cambiare idea mentre lui tornerà in America per chiudere i conti in sospeso prima di tornare in patria con l'intenzione di sposare la giovane. Bernick allora ordina ai suoi operai di approntare la nave Indian Girl, su cui ha intenzione di far viaggiare il cognato: la nave non è assolutamente in condizione di viaggiare e Bernick, incurante della vita della ciurma e degli altri passeggeri, vuole usare l'imbarcazione per assicurarsi che il cognato muoia in mare e non possa rovinare la sua reputazione e i suoi affari. Ma il piano dell'uomo non va come previsto: Tønnesen fugge con Dina su un'altra nave, mentre il figlioletto di Bernick scappa di casa e si imbarca sulla Indian Girl.
Bernick scopre con orrore che il figlio è sulla nave mentre i suoi concittadini si sono riuniti per onorarlo. La situazione, tuttavia, si risolve per il meglio: il capo del cantiere, vittima di rimorsi, ha fermato l'Indian Girl prima che raggiungesse il mare aperto, salvando i passeggeri (tra cui il rampollo della famiglia Bernick) da una morte certa. In un monologo finale, Bernick si rivolege ai suoi concittadini riuniti rivelando loro (quasi) tutta la verità: la sua mancanza di scrupoli, le sue speculazioni economiche incuranti della vita degli altri, la sua ambizione e sete di potere, il suo matrimonio per motivi puramente economici. Ma la ricchezza e il potere dell'uomo gli assicurano la comprensione ed il perdono dei suoi concittadini, che continuano ad ammirarlo come un grand'uomo. La stessa signora Bernick si sente rincuorata nel sapere che il suo matrimonio non è mai stato una questione di sentimenti ed è felice di sentire confermare che il suo ruolo di donna come portatrice di dote resta il pilastro della società.
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