Interpreti : R. O'Neal, M. Berenson, P.
Magee.
Premi e Riconoscimenti :
Premio Oscar : 1976 – 1976 – 1976 –
1976
Il film si divide in:
- Parte I: Con quali mezzi Redmond Barry acquisì lo stile e il titolo di Barry Lyndon
- Parte II: Resoconto delle sventure e dei disastri che accaddero a Barry Lyndon
Tra questi due tempi è stato posto un
breve intervallo (40 secondi di schermo nero).
In un piccolo villaggio irlandese, il
giovane Redmond Barry, figlio unico di madre vedova, scapestrato e di
bell'aspetto ma con pochi soldi in tasca, s'innamora della cugina, la
bella e frivola Nora Brady. Nel villaggio, qualche settimana più
tardi, si ferma un reggimento militare del Regno Unito, che
sta reclutando truppe per la guerra dei sette anni. Durante la
sosta Nora conosce uno degli uomini di stanza, il capitano John Quin,
con cui avvia una relazione. I fratelli di Nora, consapevoli che
l'ufficiale ha un'ampia disponibilità economica, cercano di
distoglierla da Redmond e di spingerla verso l'ufficiale.
Redmond cerca con tutte le sue forze di
porsi tra i due promessi sposi. Appreso il giorno del fidanzamento,
irrompe durante il pranzo e offende Quin in pubblico gettandogli in
faccia un bicchiere di vino (che avrebbe dovuto usare per brindare
alla coppia). A causa di tale oltraggio, il capitano inglese decide
di sfidarlo a duello: Redmond ferisce a morte il rivale con un
colpo di pistola e il giorno stesso, dietro consiglio di uno dei due
fratelli di Nora, che era giudice del duello, fugge verso Dublino per
non essere catturato e condannato per omicidio. Barry si allontana
dal villaggio in groppa a un cavallo, con in tasca venti ghinee d'oro
donategli dalla madre.
Lungo la strada per Dublino, mentre
attraversa un bosco, Barry viene bloccato da due briganti, che
lo derubano di tutti i suoi averi, compreso il cavallo. Squattrinato
ed appiedato, giunge in un piccolo villaggio dove un ufficiale sta
arruolando uomini per l'esercito britannico. Disperato per aver perso
tutto e senza altre prospettive, Barry si arruola nell'esercito.
L'inadeguatezza di Barry alla vita militare emerge subito: una
mattina, al momento del rancio, l'ingenuo giovane chiede che gli
venga sostituito il boccale perché sporco di grasso, suscitando così
il sarcasmo dei commilitoni. Uno in particolare, il corpulento Toole,
lo prende in giro davanti a tutti. Barry non ci sta e, dietro
consiglio di un altro commilitone, riesce a irritarlo facendo
riferimento al malo modo in cui Toole viene trattato dalla moglie.
Per decidere chi ha ragione si organizza un combattimento
di pugilato, da cui, anche questa volta, l'irlandese esce
vincitore.
Dopo questa affermazione, Barry ottiene
la fiducia dei suoi superiori e viene dunque spedito in battaglia in
prima linea. L'esercito si trasferisce in territorio tedesco, dove si
sta svolgendo uno scontro decisivo tra le truppe francesi e quelle
inglesi (la Gran Bretagna era alleata della Prussia). Un giorno
Redmond viene informato dal capitano del suo battaglione, un suo
vecchio amico, Grogan, già padrino del fatale duello, che il
capitano Quin, il pretendente di Nora, è in realtà ancora vivo: la
pistola di Barry era stata infatti truccata (in modo che sparasse un
tampone di stoppa) dai familiari di Nora, i quali non volevano
perdere l'opportunità di imparentarsi con Quin, che con i suoi averi
rappresentava una notevole sicurezza economica. Nora ha quindi
sposato il rivale in amore del povero Redmond.
Doppiamente beffato, il giorno dopo
Barry partecipa con il suo reparto a una sanguinosa battaglia e vede
morire, sotto i suoi occhi, Grogan stesso. A questo punto, orfano del
suo unico protettore, matura la volontà di disertare per fuggire
dalla guerra, che l'avrebbe condotto con molta probabilità alla
morte. L'occasione gli capita quando vede due
ufficiali omosessuali intenti a dialogare sul loro amore e
sui loro incarichi mentre fanno il bagno in un fiume. A uno dei due è
stata affidata una delicata missione: recapitare un messaggio al
generale Percival Williamson, che si trova a Brema. Barry
approfitta dello scambio di effusioni tra i due militari per rubare
l'uniforme e il cavallo di uno di loro e fuggire verso Brema con i
documenti dell'ufficiale.
Dopo essere entrato nel territorio
controllato dai prussiani, alleati degli inglesi, si verificano
due imprevisti. Il primo, positivo, consiste nel fatto che un giorno,
alla ricerca di un luogo dove mangiare, Barry incontra una giovane
donna che si offre di ospitarlo. I due diventano amanti, ma dopo
qualche giorno Barry riprende la strada per Brema. Il secondo,
negativo, vede Barry incrociare sulla sua strada un gruppo di soldati
prussiani. Il capitano Potzdorf, che li comanda, si presenta e si
offre di accompagnarlo. Potzdorf, sospettando che Barry sia un
impostore e un disertore, lo conduce in una taverna per soldati e,
cercando di farlo parlare e ostentando un atteggiamento amichevole,
fa cadere Barry in contraddizione: l'irlandese gli comunica che deve
consegnare un messaggio al generale Percival Williamson, che in
realtà è morto da dieci mesi. Ottenuta la prova che sta mentendo,
lo fa disarmare immediatamente e gli offre due alternative secche:
essere tratto in arresto e riconsegnato agli inglesi (con sicura
condanna a morte per diserzione) oppure arruolarsi nell'esercito
prussiano; Barry è quindi costretto a scegliere la seconda.
L'addestramento nell'esercito prussiano
è molto più duro che in quello inglese. Barry fatica ad ambientarsi
e subisce numerose punizioni a causa della sua mancanza di
disciplina. Durante una battaglia cruciale a colpi di cannone e di
fucile, a cui Barry prende parte, una cannonata colpisce
l'edificio facendo crollare una trave che cade addosso al capitano,
ferendolo e immobilizzandolo. Barry interviene e riesce con molta
fatica a sollevare e spostare la trave, salvando così la vita al
capitano. Come ricompensa, Potzdorf lo premia con due federichi d'oro
e gli affida un incarico di secondo piano senza alcun rischio: un
lavoro di spionaggio in cui deve farsi assumere come
cameriere presso un raffinato giocatore d'azzardo francese,
un certo Chevalier de Balibari. In realtà, egli è un
irlandese che vive sotto copertura, e per questo i prussiani hanno
buon motivo di sospettare che possa essere una spia per conto
dell'Austria. La missione di Barry è osservare l'uomo e fare
rapporto tutti i giorni al capitano Potzdorf su quello che fa.
Durante il primo incontro con de
Balibari, però, Barry non riesce a nascondergli di essere un suo
compatriota e di essere stato inviato a spiarne le mosse. Lo
Chevalier apprezza la sincerità di Barry, dato che anche lui vive un
analogo esilio forzato, e i due diventano amici. De Balibari fa
entrare Barry nel mondo del gioco d'azzardo, ed egli, inventando ogni
genere di trucco con la propria astuzia, aiuta il suo benefattore a
vincere tutte le partite a carte con altri nobili. Barry si accorda
con lo Chevalier decidendo, nei suoi rapporti al capitano Potzdorf,
di riportare cose vere ma totalmente ininfluenti al fine di svelare
la reale identità di de Balibari. Un giorno però la fortuna
abbandona la coppia: un principe, conosciuto alla corte del re,
accusa de Balibari di aver barato al gioco. Tra i due nasce un
alterco, al termine del quale il principe annuncia la sua intenzione
di ricorrere a un duello. Dopo che Barry riporta fedelmente
l'accaduto ai suoi superiori, interviene il governo, che tramite il
ministro di Polizia decide di far espellere lo Chevalier dal
territorio prussiano.
I due sodali, però, smontano il piano
del governo prussiano: la mattina dopo, quando due soldati prussiani
si presentano davanti alla residenza del giocatore, colui che
prendono in consegna è in realtà Barry, travestito in modo da
somigliare allo Chevalier, e lo scortano, mentre questi ostenta un
atteggiamento scandalizzato e offeso, fino al confine, mentre il vero
de Balibari in realtà è espatriato comodamente durante la notte. La
carriera dei due giocatori procede con un successo dietro l'altro.
Barry si rende famoso, oltre che per la sua fortuna al tavolo da
gioco, per la sua bravura con la spada e per la sua
bellezza, che attira diverse donne, tra cui la giovane contessa Lady
Lyndon, donna sofisticata e infelice, sposata con Sir Charles
Reginald Lyndon, ricchissimo e molto malato, da cui ha avuto un
figlio, Lord Bullingdon, il cui precettore è il reverendo Runt.
Alla morte di Sir Charles, Barry si
sposa con Lady Lyndon. La madre di Barry va a vivere nel palazzo
della coppia. Dal matrimonio con la donna Barry ha un figlio, il
piccolo Bryan Patrick Lyndon, e si attira l'inimicizia del
figliastro, Bullingdon, che lo ritiene un uomo rozzo e opportunista.
Sebbene Barry cerchi di essere gentile con lui e di trattarlo come un
figlio, Bullingdon si rifiuta di vedere in lui un padre e dichiara
fermamente che il suo unico e vero padre sarà sempre Sir Charles. Un
giorno Bullingdon palesa il suo sentimento rifiutandosi di baciare
Barry; per la mancanza di rispetto Barry gli infligge sei scudisciate
e gli dice che lo rifarà ogni volta che si vedrà trattare in modo
simile.
Passano gli anni: tra Barry e Lady
Lyndon l'amore è finito, Barry ha numerose amanti e i due vivono
separati. Il conflitto tra Bullingdon (attaccatissimo alla madre) e
Barry si fa sempre più aspro, mentre a consolare Barry è l'amore
paterno nei confronti di suo figlio Bryan.
Un giorno la madre di Barry dice
chiaramente al figlio che, nonostante sia sposato con una ricca
nobildonna, non ha niente intestato a sé, quindi è nullatenente,
perciò non sarà lui a ereditare la fortuna di famiglia ma il figlio
primogenito, che gli è fortemente ostile. Tutto si risolverebbe se
Barry ottenesse un qualsiasi titolo nobiliare. Barry si getta
anima e corpo nell'impresa, finanziando opere e organizzando
sontuosi ricevimenti. L'unico risultato tangibile che riesce a
ottenere è partecipare a un ricevimento in cui è presente
re Giorgio III. Il colloquio tra i due è però deludente:
quando il re viene informato che Barry ha reclutato a sue spese una
compagnia per la guerra in America, si limita a suggerirgli di
reclutarne un'altra e partire con essa per combattere.
Un giorno i due fratellastri, mentre
sono soli nell'aula di studio in assenza del reverendo Runt
(istitutore di entrambi), iniziano a litigare per una matita e
vengono alle mani. Richiamato dalle urla di Bryan, Barry entra nella
sala, vede che il figlio grande sta sculacciando il piccolo e decide
di punirlo con sei scudisciate. Il figliastro, sconvolto, promette
che la prossima volta che Barry lo toccherà, lo ucciderà.
Un giorno, durante un'esibizione
musicale dove Lady Lyndon suona il clavicembalo accompagnata da una
piccola orchestra d'archi, Bullingdon mette in atto un piano per
screditare la falsa immagine di Barry, sfruttando l'amore
incondizionato che questi prova per il piccolo Bryan, e annunciare
l'intenzione di lasciare la casa paterna per non ritornarvi più
finché vi avesse abitato il patrigno. Questo suscita le ire di Barry
stesso, che non riesce a trattenersi dal saltare addosso al
figliastro e picchiarlo davanti a tutti gli astanti. Dopo questo
episodio, Barry perde definitivamente ogni speranza di ottenere un
titolo nobiliare, mentre tutti i suoi creditori si affrettano a
chiedergli il pagamento di quanto loro dovuto, gravando pesantemente
sulla rendita di Lady Lyndon.
Approssimandosi la festa di compleanno
di Bryan, il piccolo chiede al padre di avere in regalo un cavallo
(in precedenza aveva un semplice pony). Barry decide di fargli
una sorpresa: finge con lui di non accontentarlo mentre in realtà
acquista un cavallo purosangue, un puledro bellissimo che non è
stato ancora domato. Nonostante Bryan avesse promesso ai genitori di
non cercarlo e di non montarlo mai in assenza del padre, una mattina
di nascosto si reca nella stalla dove lo staffiere sta addomesticando
il cavallo e lo monta. Appena gli sale in groppa, l'animale,
imbizzarrito, disarciona il bambino, che si ferisce mortalmente al
cranio.
Dopo due giorni di agonia Bryan muore,
provocando una grave perdita in famiglia. Barry inizia ad annegare il
proprio dolore nell'alcol, mentre Lady Lyndon tenta il suicidio
ingerendo della stricnina (che le provoca solo una grande
sofferenza). Dell'accaduto viene informato Lord Bullingdon; egli
decide dunque di ritornare nella tenuta Lyndon e chiede soddisfazione
per l'affronto subito qualche mese prima. In un pagliaio poco lontano
Bullingdon e Barry si sfidano a duello con le pistole. Al primo
tentativo Bullingdon, per l'emozione, esplode erroneamente il colpo,
sprecandolo, mentre carica l'arma. Al suo turno Barry rimane colpito
dal terrore di Bullingdon, e forse per compassione, spara a terra per
chiudere la sfida. Bullingdon invece chiede di poter esplodere il
secondo colpo. Al secondo sparo la sua mano poco ferma finalmente
colpisce Barry, ferendolo a una gamba. La ferita appare subito grave
e l'uomo viene portato immediatamente in una locanda, dove viene
chiamato un chirurgo. La pallottola ha spappolato l'osso e reciso
l'arteria tibiale anteriore, e il rischio di un'ulteriore emorragia è
troppo alto: l'unica cosa sicura che si può fare è amputare la
gamba sotto il ginocchio.
Qualche giorno dopo, mentre Barry è
ancora convalescente, riceve la visita dell'amministratore della
casa. L'uomo comunica a Barry che Lord Bullingdon è disposto a
versargli un vitalizio di 500 ghinee all'anno purché Barry lasci la
casa e l'Inghilterra. L'amministratore fa presente a Barry che, se
decidesse di rimanere in Inghilterra, finirebbe in prigione e nessun
finanziatore e nessuna banca accorrerebbe per risanare i pesanti
debiti contratti, perché è completamente screditato. Pochi giorni
dopo Barry, accompagnato dalla madre, lascia l'ospedale e ritorna
in Irlanda. Il narratore commenta la scena dicendo che Barry si
recherà successivamente in Europa a giocare d'azzardo,
senza più, però, la fortuna di un tempo.
Lord Bullingdon ritorna nella casa
paterna e affianca la madre nell'amministrazione dei beni di
famiglia. Nell'ultima scena del film, Lady Lyndon, con aria assente,
firma la cedola relativa al versamento annuale in favore di Barry
sotto gli occhi del figlio, brutto e precocemente invecchiato. Sulla
cedola si legge l'anno: è il 1789.
Il film termina con l'epitaffio:
Fu durante il regno di Giorgio III che
i suddetti personaggi vissero e disputarono. Buoni o cattivi, belli o
brutti, ricchi o poveri, ora sono tutti uguali.
Nessun commento:
Posta un commento