La
Marsigliese (in Francese ' La Marseillaise ) è un Canto dei
Rivoluzionari Francesi, poi adottato dalla Francia come Inno
Nazionale.
Il
testo e la musica sono normalmente attribuiti a Claude Joseph Rouget
de Lisle;
un'ipotesi
avanzata riconduce la Melodia Originale al ' Tema e variazioni in do
maggiore ' ( 1781 ) di Giovanni Battista Viotti, Musicista di Corte a
Parigi fuggito dalla Francia in rivolta nel 1792.
In
seguito alla dichiarazione di Guerra della Francia all'Austria,
il Sindaco di Strasburgo, Barone di Dietrich, domandò al Compositore
e Poeta C.J. Rouget de Lisle, in visita alla Città, di scrivere un
Canto di Guerra.
Rouget
de Lisle raccontò che, nel tornare a casa alla sera del 25 Aprile
1792, in Rue de la Mésange, ebbe l'ispirazione e compose ' L'inno di
guerra ' dedicato al Maresciallo Luckner.
Il
Nome originale era ' Chant de Guerre pour l'armée du Rhin ( Canto di
guerra per l'armata del Reno ) ed era stata dedicata al
Maresciallo Nicolas
Luckner, un Ufficiale franco-bavarese nato a Cham.
L'inno
divenne la Chiamata alle Armi della Rivoluzione Francese e in questo
contesto assunse il nome di Marsigliese perché cantata per le strade
dai Volontari ( fédérés ) provenienti da Marsiglia al loro arrivo
a Parigi.
La
Convenzione decise che La Marsigliese divenisse l'Inno Nazionale con
un decreto del 14 Luglio 1795,
ma in seguito la Canzone fu messa al bando da Napoleone I, Luigi
XVIII e Carlo X, rimanendo così soppressa dal 1807 al 1831. Nel
periodo di restaurazione borbonica si usava come omaggio al re la
melodia " Le retour des princes francaises à Paris ",
senza testo, composta ancora nel 1700 da Francoise-Henry
Castil-Blaze.
Solo
dopo la Rivoluzione del 1830
La Marsigliese fu
nuovamente in voga dal 1831 al 1852 e Hector Berlioz ne elaborò una
Versione Orchestrale. Anche durante il Secondo Impero fu ritenuta una
canzone inappropriata e l'Inno Nazionale divenne Partant pour la Syrie,
aria composta da Ortensia di Beauharnais,
la Madre di Napoleone III.
Nel
1876 La Marsigliese fu nuovamente considerata inno nazionale di
Francia. Il testo è fortemente ispirato ad alcuni volantini di
propaganda diffusi a quell'epoca. È un fatto interessante da notare
che mentre di solito gli inni nazionali invitano a combattere e
morire, questo testo invece invita a combattere e vincere.
L'origine
della musica rimase a lungo molto discussa, data la mancanza di firma
sullo spartito ( contrariamente alle altre composizioni di Rouget de
Lisle ).
Da
segnalare, tra gli altri, la somiglianza del pezzo con il secondo
tema del primo movimento, allegro maestoso, del Cocerto per Pianoforte e Orchestra n.25 K 503( datato 1786 ) di W.A. Mozart su cui si è discusso ampiamente, anche se non si è mai arrivati a
una conclusione certa. Così come risulta dalla data sul manoscritto,
Mozart terminò di comporre il Concerto il 4 Dicembre 1786, quindi
qualche anno prima del 1792.
I
conflitti sull'attribuzione della partitura sono quindi proseguiti
per molti anni. Tra le varie ipotesi, la già citata composizione di
Viotti fu inizialmente giudicata spuria e sconfessata dalle sue
stesse annotazioni. Nel 2013,
tuttavia, l'Orchestra Camerata Ducale di Vercelli,
diretta
da G. Rimonda, ha pubblicato l'opera omnia del Compositore
vercellese, preceduta da un accurato studio filologico, che ha
consentito di accertare l'effettiva paternità della partitura di
Viotti.
La
Marsigliese è l'Inno Nazionale più citato in Composizioni di vario
genere di musica classica, in tutto ben 16 volte. La Citazione
presente nell'Ouverture 1812 di Tchaikovskji
è
però inesatta, perché in quel periodo storico l'inno era stato
abolito da Napoleone I.
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