20 novembre 2025

TEATRO - ' LA TRAGEDIA DI TITO ANDRONICO ' - W. SHAKESPEARE

La Tragedia di Tito Andronico, è la prima tragedia di Shakespeare, composta con molta probabilità tra il 1589 e il 1593.

#Theater #History #Shakespeare

Trama

Atto I

L'Imperatore di Roma è morto, e i suoi figli Saturnino e Bassiano litigano per il possesso del trono. Il tribuno della plebe, Marco Andronico, annuncia che la plebe ha scelto come nuovo imperatore suo fratello, Tito Andronico, un generale romano appena tornato da una campagna militare durata dieci anni contro i nemici dell'impero. Tito entra a Roma portando con sé alcuni prigionieri: Tamora, Regina dei Goti, con i suoi figli, e Aronne il Moro. Tito ritiene un suo pio dovere religioso sacrificare il primo figlio di Tamora, Alarbo, alla memoria dei propri figli caduti durante la guerra. Tamora lo implora di non sacrificare Alarbo e, quando Alarbo viene comunque ucciso, giura vendetta.

Tito Andronico rifiuta, in segno di umiltà, di diventare imperatore e rinuncia in favore del figlio maggiore del vecchio imperatore, Saturnino; i due concordano il matrimonio di Saturnino con la figlia prediletta di Tito, Lavinia. Non sanno che Bassiano e la ragazza si erano precedentemente sposati in segreto: i due giovani decidono di fuggire, aiutati da un altro dei figli di Tito, Muzio. Nel tentativo di impedire la fuga Tito si scontra con Muzio e lo uccide.

Saturnino, novello imperatore, decide quindi di sposare invece Tamora. Spinti l'uno dall'invidia per la popolarità di Tito e dall'affronto subito per il rifiuto di Lavinia, l'altra dall'odio verso chi ha ucciso il suo figlio maggiore, la coppia decide di vendicarsi sulla famiglia di Andronico.

Atto II

Il giorno seguente, durante una battuta di caccia, Aronne, l'amante di Tamora, incontra i figli di Tamora, Chirone e Demetrio, e discute con loro su chi debba prendersi le grazie di Lavinia.

Aronne ha gioco facile nel convincerli a tendere un agguato nel bosco a Bassiano e a ucciderlo davanti a Lavinia mentre Tamora osserva soddisfatta. Lavinia disperata chiede aiuto a Tamora e implora pietà. Tamora rifiuta: vuole la sua vendetta. Chirone e Demetrio portano via Lavinia, la torturano, la violentano e successivamente le tagliano lingua e mani.

Aronne conduce quindi i figli di Tito, Marzio e Quinto, nel luogo in cui è stato ucciso Bassiano, e li accusa falsamente dell'omicidio; l'Imperatore ha così la scusa per farli arrestare. Nel frattempo Marco trova la mutilata Lavinia nel bosco, la soccorre e la riconduce dal padre.

Atto III

Tito e il suo figlio rimasto Lucio sono preoccupati per le vite di Marzio e Quinto, ma non sanno che questi sono già stati giustiziati. Marco entra con la nipote Lavinia, ma nessuno riesce a capire se lei tenti di scagionare o incolpare i suoi fratelli.

Entra Aronne e dice agli uomini che l'Imperatore risparmierà i prigionieri, se uno di loro in cambio sacrificherà una mano. Tutti offrono di sacrificare la propria, ma Tito chiede ad Aronne di tagliargliela, e questi esegue. Come tutta risposta, un messaggero consegna a Tito le teste mozzate dei suoi figli.

Tito ordina quindi a Lucio di fuggire da Roma e di radunare un esercito tra quelli che erano in precedenza i suoi nemici, i Goti. Una volta tornato a casa, la disperazione di Tito sconfina nella follia, e i suoi familiari cominciano a essere veramente preoccupati per lui.

Atto IV

Lucio il giovane, il nipote di Tito, che lo stava aiutando a leggere alcune storie a Lavinia, si accorge che ella non vuole lasciare il libro per nessun motivo. In quel libro Lavinia mostra a Tito e a Marco la storia di Filomela, nella quale la vittima di una violenza, muta come ora lei era, scrive il nome del suo violentatore. Marco le dà un bastone grande abbastanza perché lei lo possa stringere con la bocca e con i moncherini, e con esso la ragazza scrive i nomi degli aggressori nel terreno sabbioso. Una volta letti, tutti i presenti giurano vendetta.

Tito si finge allora impazzito, fa legare biglietti con preghiere e invocazioni agli dei a delle frecce e ordina ai suoi scudieri di scagliarle verso il cielo. Marco lancia le sue frecce in modo tale che atterrino all'interno del palazzo dell'imperatore Saturnino: costui si irrita molto e ordina di giustiziare un buffone che gli aveva consegnato l'ennesima supplica da parte di Tito.

Tamora intanto partorisce un bambino di pelle scura: l'ostetrica potrebbe rivelare che il padre in realtà è Aronne. Egli decide così di uccidere la serva e fugge con il bambino per salvarlo dall'inevitabile furia dell'Imperatore tradito.

Atto V

Lucio, mentre sta marciando su Roma con l'esercito appena radunato, incontra Aronne e lo cattura. Per poter salvare suo figlio, Aronne rivela quindi l'intero complotto, confessandosi ispiratore degli omicidi, dello stupro e delle mutilazioni di Lavinia.

Tamora, convinta della pazzia di Tito, va da lui insieme ai suoi due figli, travestiti da spiriti della Vendetta, dell'Assassinio e dello Stupro. Racconta a Tito che, con i poteri di spirito sovrannaturale, gli assicurerà la sua vendetta se egli convincerà Lucio a interrompere l'avanzata verso Roma.

Tito acconsente, manda Marco a invitare Lucio a partecipare a un banchetto e chiede a "Vendetta" (in realtà Tamora), di invitare anche l'Imperatore. Insiste però affinché "Stupro" e " Assassinio" (Chirone e Demetrio) restino con lui come suoi ospiti.

Tito fa legare Chirone e Demetrio dai suoi servi e a quel punto rivela loro il suo piano: li sgozzerà, mentre Lavinia raccoglierà il loro sangue stringendo una coppa con i suoi moncherini, quindi li farà a pezzi e con le loro carni preparerà un pasticcio che verrà servito durante il banchetto alla loro madre. È la stessa vendetta che Procne mise in atto per lo stupro della sorella Filomela.

Il giorno del banchetto Tito si presenta nel salone vestito da cuoco e invita tutti a mangiare a sazietà. Chiede quindi a Saturnino se un padre debba uccidere la figlia qualora essa sia stata stuprata. Quando l'Imperatore si dichiara d'accordo, Tito improvvisamente uccide Lavinia e dice a Saturnino ciò che Tamora e i suoi figli hanno fatto. Rivela anche che Chirone e Demetrio si trovano nel pasticcio di carne che Tamora ha appena mangiato con soddisfazione e subito dopo uccide l'inorridita perfida donna. Gli eventi precipitano. Saturnino uccide Tito: Lucio uccide Saturnino.

Lucio viene acclamato come nuovo imperatore. Egli, lo zio Marco e tutti i presenti tributano un commosso e addolorato addio a Tito.

Lucio dispone quindi che sia data un'appropriata sepoltura all'Imperatore Saturnino, mentre il corpo di Tamora venga dato in pasto alle bestie. Quanto ad Aronne sia seppellito vivo fino alle spalle e lasciato a morire di fame e sete.

Aronne, impenitente e orgoglioso fino all'ultimo, proclama:

(inglese)

«If one good Deed in all my life I did,
I do repent it from my very Soule.»

(italiano)
«Se mai ho commesso una sola buona azione in tutta la mia vita
me ne pento dal profondo dell'anima»

(William Shakespeare - Tito Andronico)


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LEV TOLSTOJ

 Lev Tolstòj, nasce il 9 Settembre 1828, muore il 20 Novembre 1910. Scrittore, Filosofo, Attivista russo.   #LevTolstoj #Tolstoj #Writer ...