23 novembre 2025

MUSICA - L'ORATORIO - STORIA

L'Oratorio è un genere musicale vocale eseguito in forma di Concerto, che, a differenza dell'Opera lirica, è senza rappresentazione scenica o personaggi in costume. Generalmente composto per solisti, coro e orchestra, a volte con un narratore, è solitamente di soggetto religioso (Bibbia), ma può anche trattare argomenti profani (mitologia o storia).

I cantanti si esibiscono "in borghese" tenendo in mano un libretto musicale. Formalmente abbastanza vicino alla cantata e all'Opera, l'Oratorio comprende generalmente un'ouverture, recitativi accompagnati con l'Orchestra, recitativi secchi con il basso continuo, arie e cori. Anche se elementi dialogici erano presenti già nella lauda polifonica del tardo Cinquecento, con l'eccezione di quello latino, l'Oratorio ha origine dal madrigale dialogico del primo Seicento.

La funzione del narratore viene spesso assunta anche dal coro, che spiega l'enorme diffusione che questo organico ha raggiunto nell'esecuzione del genere.

Durante il XVII Secolo, l'apertura di numerose congregazioni filippine in molte città italiane favorì la diffusione dell'oratorio musicale. Il genere trovò rapidamente un fertile terreno anche presso altre congregazioni religiose, confraternite laiche, collegi dei nobili e seminari, ma anche presso le cappelle di corte e i palazzi della nobiltà.

Tra le istituzioni che ebbero maggiore rilevanza nella produzione di Oratori vanno almeno ricordate le congregazioni filippine di Roma, Bologna, Napoli, Ferrara, Firenze, Perugia, Venezia; le confraternite della Morte e dello Spirito Santo a Ferrara nel Seicento; la Chiesa di S. Maria Corteorlandini a Lucca; la corte di Modena e quella di Mantova negli ultimi decenni del Seicento; gli ospedali veneziani degli Incurabili, dei Mendicanti e della Pietà.
L'Oratorio si diffuse anche a Vienna dalla metà del Seicento in avanti presso la cappella della corte imperiale, dove fu a lungo coltivato nell'ambito delle pratiche religiose in tempo di Quaresima.

Ancora nella prima metà del XVIII Secolo un particolare impulso al genere venne da due famosi librettisti di corte Apostolo Zeno e Pietro Metastasio, che preferirono utilizzare soggetti veterotestamentari di carattere tragico-eroico, abbandonando quelli di carattere agiografico. Grande importanza ebbero pure gli oratori eseguiti fra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento, nei palazzi della nobiltà. A Roma i Cardinali Benedetto Pamphilj, Pietro Ottoboni e il Principe Francesco Maria Ruspoli promossero straordinarie esecuzioni di Oratori, composti, fra gli altri, da Bernardo Pasquini, Alessandro Scarlatti, Georg Friedrich Haendel e Antonio Caldara, che assunsero decisamente una funzione di intrattenimento, sia pure consono al tempo di Quaresima.

Nel XVIII Secolo fu Georg Friedrich Haendel a dare un nuovo corso all'Oratorio, proponendolo con grande successo come alternativa all'Opera presso Teatri o sale da Concerto di Londra. A partire dal 1732 fino al 1757 il Compositore sassone compose una ventina di oratori su testo inglese, in genere incentrato su figure di eroi o eroine tratte dal Vecchio Testamento come Esther (Ester) (1732), Deborah (Debora) (1733), Athalia (Atalia) (1733), Saul (1739), Samson (Sansone) (1743), Joseph and his Brethren (Giuseppe e i suoi fratelli) (1744), Belshazzar (Baldassar) (1745), Judas Maccabeus (Giuda Maccabeo) (1747), Joshua (Giosuè) (1748), Alexander Balus (Alessandro Bala) (1748), Susanna (1749), Solomon (Salomone) (1749), Jephta (1752), ma anche di soggetto mitologico come  Semele (1744), Hercules (Ercole) (1745), The Choice of Hercules (La scelta di Ercole) (1751) o ideale come L'Allegro, il Penseroso ed il Moderato (1740), The Triumph of Time and Truth (Il trionfo del tempo e della verità) (1757) e in un caso agiografico cioè Theodora (Teodora) (1750). Il più celebre tra i suoi Oratori è il Messiah (Messia), rappresentato per la prima volta a Dublino nel 1742, e da allora rimasto ininterrottamente nei repertori da Concerto.

Gli oratori di Haendel costituiscono il primo importante caso di repertorio che ebbe una recezione ininterrotta dopo la morte del compositore ed ebbero grande influenza sui compositori dell'età classica e romantica. Mozart, per esempio, ri-orchestrò il Messiah, che venne riproposto a Vienna nel 1789 per iniziativa del Barone Gottfried van Swieten.

Tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX Secolo in epoca classica importanti Compositori, proseguendo sulla strada aperta da Haendel, diedero un nuovo corso all'Oratorio: tra questi vanno ricordati Franz Joseph Haydn, autore degli Oratori Die Schöpfung (La creazione) (1798) e Die Jahreszeiten (Le stagioni) (1801); e Ludwig van Beethoven, autore dell'Oratorio Christus am Ölberge (Cristo sul monte degli Ulivi) (1803).

Nel XIX Secolo in epoca romantica coltivarono il genere dell'Oratorio alcuni dei Compositori più celebri, tra cui Hector Berlioz, autore degli Oratori La damnation de Faust (La dannazione di Faust) (1846) e L'enfance du Christ (L'infanzia di Cristo) (1854); Felix Mendelssohn, autore degli Oratori Paulus (Paolo) (1836) e Elias (Elia) (1846); Robert Schumann, autore degli Oratori Das Paradies und die Peri (Il paradiso e la Peri) (1843) e Szenen aus Goethes Faust (Scene dal Faust di Goethe) (1853) ; Franz Liszt, autore degli Oratori Die Legende von der heiligen Elisabeth (La leggenda di S. Elisabetta) (1865) e Christus (Cristo) (1873); Charles Gounod, autore degli Oratori La rédemption (La redenzione) (1882) e Mors et vita (La morte e la vita) (1885); César Franck, autore degli Oratori Rédemption (Redenzione) (1874) e Les Béatitudes (Le beatitudini) (1879); e Lorenzo Perosi, autore degli Oratori La risurrezione di Cristo (1898) e Il giudizio universale (1904).

Nel XX Secolo in epoca moderna sono da segnalare Franz Schmidt, autore dell'Oratorio Das Buch mit sieben Siegeln (Il libro dei sette sigilli) (1938); Igor' Stravinskij, autore dell'opera-oratorio Oedipus Rex (Edipo re) (1927); Bohuslav Martinů, autore dell'Oratorio Epos o Gilgamešovi (L'epopea di Gilgameš) (1958); Sergej Prokof'ev, autore dell'Oratorio Na strazhe mira (In guardia per la pace) (1950); Arthur Honegger, autore degli Oratori Le Roi David (Il re Davide) (1921) e Jeanne d'Arc au Bûcher (Giovanna d'Arco al rogo) (1935); Paul Hindemith, autore dell'Oratorio Das Unaufhörliche (L'incessante) (1931); e Dmitrij Šostakovič, autore dell'Oratorio Pesn' o lesakh (Il canto delle foreste) (1949).


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