12 ottobre 2025

TEATRO - ' ROMEO E GIULIETTA ' - WILLIAM SHAKESPEARE

Romeo e Giulietta è una Tragedia di William Shakespeare composta tra il 1594 e il 1596,

#Theater #History #Shakespeare

Trama

Nel prologo, il Libro racconta come due nobili famiglie di Verona, i Montecchi e i Capuleti, si siano osteggiate per generazioni e che «dai fatali lombi di due nemici discende una coppia di amanti, nati sotto cattiva stella, il cui tragico suicidio porrà fine al conflitto».

Il primo atto (composto da quattro scene) comincia con una rissa di strada tra le servitù delle due famiglie (Gregorio, Sansone, Abramo e Benvolio), ma Escalo, principe di Verona, la interrompe annunciando che, in caso di ulteriori scontri, i capi delle due famiglie saranno considerati responsabili e messi a morte, e fa disperdere la folla. Intanto il conte Paride, un giovane parente di Escalo, ha chiesto ai Capuleti di dargli in moglie la figlia Giulietta, poco meno che quattordicenne: i Capuleti vorrebbero aspettare ancora due anni, ritenendo la figlia ancora troppo giovane, ma alle insistenze di Paride gli permettono di farle la corte e di attirarne l'attenzione durante il ballo in maschera del giorno seguente. Anche la madre di Giulietta cerca di convincerla ad accettare le offerte di Paride. Questa scena introduce la nutrice di Giulietta, l'elemento comico del Dramma.

Il rampollo sedicenne dei Montecchi, Romeo, è innamorato di Rosalina, una Capuleti (personaggio che non compare mai) che per un voto di purezza e castità non vuole corrispondere alle di lui attenzioni. Mercuzio (amico di Romeo e nipote del principe) e Benvolio (cugino di Romeo) cercano invano di distoglierlo dalla sua malinconia, quindi decidono di andare mascherati alla casa dei Capuleti per divertirsi e cercare di dimenticare. Romeo, che spera di vedere Rosalina al ballo, incontra invece Giulietta. I due ragazzi si scambiano poche parole, ma sufficienti a farli innamorare l'uno dell'altra e a spingerli a baciarsi. Prima che il ballo finisca la balia rivela a Romeo il nome di Giulietta, il quale apprende che la ragazza è la figlia dei Capuleti.

Il secondo Atto (composto da cinque scene) inizia quando Romeo si congeda dai suoi amici e, rischiando la vita, si trattiene nel giardino dei Capuleti dopo la fine della festa. Durante la famosa scena del balcone i due ragazzi si dichiarano il loro amore e decidono di sposarsi in segreto. Il giorno seguente il francescano Frate Lorenzo, con l'aiuto della balia, unisce in matrimonio Romeo e Giulietta, sperando che la loro unione possa portare pace tra le rispettive famiglie.

Nel terzo Atto (composto da quattro scene) le cose precipitano quando Tebaldo, cugino di Giulietta e di temperamento iracondo, incontra Romeo e cerca di provocarlo a un duello. Romeo rifiuta di combattere contro colui che è ormai anche suo cugino, ma Mercuzio (ignaro di ciò) raccoglie la sfida. Nel tentativo di separarli Romeo permette inavvertitamente a Tebaldo di ferire Mercuzio, che muore augurando «la peste a tutt'e due le vostre famiglie», e nell'ira Romeo uccide Tebaldo per vendicare l'amico. Giunge il principe che chiede chi abbia provocato la mortale rissa e Benvolio racconta di come Romeo abbia tentato invano di placare le offese e le angherie di Tebaldo. Donna Capuleti mette in dubbio però tale racconto poiché fatto da un Montecchi e allora il principe muta la pena in esilio, dato che Mercuzio era suo nipote e Romeo ha agito per vendicarlo. Quest'ultimo deve quindi lasciare la città prima dell'alba del giorno seguente e non più tardi del cambio della guardia, altrimenti sarà messo a morte.

Giulietta apprende intanto dalla sua balia della morte del cugino Tebaldo e del bando per Romeo e chiede disperata alla balia di trovare quest'ultimo, portargli il suo anello e chiedergli di incontrarla per l'ultimo addio. La balia si reca quindi da frate Lorenzo, dove Romeo ha trovato rifugio e insieme concordano di far incontrare i due sposi. Nel frattempo il Conte Paride incontra i Capuleti per chiedere delle nozze con Giulietta e questi decidono di fissare la data per giovedì, così da sollevare il morale alla figlia, credendo si stia disperando per la morte di Tebaldo. I due sposi riescono a passare insieme un'unica notte d'amore e all'alba, svegliati dal canto dell'allodola, messaggera del mattino (che vorrebbero fosse il canto notturno dell'usignolo), si separano e Romeo fugge a Mantova. La mattina dopo Giulietta apprende dai suoi genitori della data delle nozze con Paride e al suo rifiuto viene verbalmente aggredita dal padre, che minaccia di diseredarla e cacciarla dalla sua casa. Giulietta chiede invano conforto alla sua balia e poi, fingendo un ravvedimento, manda questa a chiedere ai suoi il permesso di andare a confessarsi da frate Lorenzo per espiare il torto fatto con il suo rifiuto.

Il quarto Atto (composto da quattro scene) inizia con un colloquio tra Frate Lorenzo e Paride che gli annuncia il matrimonio con Giulietta per giovedì. Poco dopo giunge la ragazza, la quale si trova quindi di fronte al conte e per congedarlo è costretta a farsi baciare e poi, una volta uscito quest'ultimo, si rivolge disperata al frate. Quest'ultimo, esperto religioso in erbe medicamentose, escogita una soluzione al dramma e consegna a Giulietta una pozione-sonnifero che l'avrebbe portata a uno stato di morte apparente solo per quarantadue ore, in realtà un sonno profondo con un impercettibile rallentamento del battito cardiaco, per sfuggire alle nozze con Paride. Nel frattempo il frate manda il suo fidato assistente, frate Giovanni, a informare Romeo affinché egli la possa raggiungere al suo risveglio e fuggire da Verona. Tornata a casa, Giulietta finge la propria approvazione alle nozze e, una volta giunta la notte, la ragazza beve la pozione e si addormenta nel profondo sonno. Al mattino la balia si accorge sconvolta della "morte" di Giulietta, la quale viene così sepolta nella tomba della famiglia dove riposa anche Tebaldo.

Nel quinto Atto (composto da due scene) Romeo viene a sapere dal suo servo Baldassare (che ha assistito al funerale di Giulietta inconsapevole del retroscena) della morte della sua sposa. Disperato, Romeo si procura quindi un veleno con l'intento di tornare a Verona, dare l'estremo saluto alla sua sposa e togliersi la vita.

Nel frattempo Frate Lorenzo apprende da frate Giovanni la mancata consegna a Romeo poiché Mantova è sotto quarantena per la peste e gli è stato impedito di recapitare la missiva. Romeo raggiunge precipitosamente Verona e in segreto si inoltra nella cripta dei Capuleti ordinando al suo servo Baldassare di andarsene e lasciarlo solo, determinato a unirsi a Giulietta nella morte. Qui si imbatte però in Paride, anch'egli in lutto venuto a piangere Giulietta. Paride riconosce Romeo e vorrebbe arrestarlo: ne nasce un duello nel quale Paride rimane ucciso. Il paggio di quest'ultimo (che era rimasto fuori di guardia) corre a chiamare le guardie, mentre Romeo, dopo aver guardato teneramente Giulietta un'ultima volta e sul punto di raggiungerla nella morte, si avvelena pronunciando la famosa frase: «E così con un bacio io muoio».

Nel frattempo giunge Frate Lorenzo, che si imbatte in Baldassare e apprende che il suo padrone Romeo è già da mezz'ora nella cripta. Il frate intuisce che qualcosa di nefasto sta accadendo e si affretta affannosamente nella cripta, dove scorge i corpi ormai esanimi di Paride e Romeo. Giulietta intanto si sveglia, e il frate in un primo tempo le mente, pronunciando poi la seguente frase: "Un potere più grande, cui non possiamo opporci, ha frustrato i nostri piani". Sentendo quindi delle voci che si avvicinano, Frate Lorenzo supplica Giulietta di seguirlo, fuggendo però impaurito a causa delle guardie che sopraggiungono, e Giulietta non lo segue. Questa, alla vista di Romeo morto accanto a lei, si uccide trafiggendosi con il pugnale del suo amato sposo e si unisce a lui nella morte.

Nella scena finale, le due famiglie e il Principe Escalo accorrono alla tomba, dove Frate Lorenzo gli rivela infine l'amore e il matrimonio segreto di Romeo e Giulietta: le due famiglie, come anticipato nel prologo, sono riconciliate dal sangue dei loro figli, e pongono fine alle loro sanguinose dispute, Mentre il principe li maledice per il loro odio che ha causato la morte delle loro gioie, si allontana pronunciando l'ultima frase della tragedia:

«Una triste pace porta con sé questa mattina: il sole, addolorato, non mostrerà il suo volto.

Andiamo a parlare ancora di questi tristi eventi. Alcuni avranno il perdono, altri un castigo.

Ché mai vi fu una storia così piena di dolore come questa di Giulietta e del suo Romeo.»


Personaggi

  • Escalo (Escalus), principe di Verona

  • Il conte Paride (Paris), giovane nobiluomo e parente del principe

  • Montecchi (Montague), patriarca della casata

  • Madonna Montecchi, moglie del Montecchi e madre di Romeo

  • Romeo, figlio dei Montecchi

  • Capuleti (Capulet), patriarca della casata

  • Madonna Capuleti, moglie del Capuleti e madre di Giulietta

  • Giulietta (Juliet), figlia dei Capuleti

  • La nutrice balia di Giulietta

  • Un vecchio, parente dei Capuleti

  • Mercuzio (Mercutio), congiunto del principe e amico di Romeo

  • Benvolio, nipote dei Montecchi e cugino di Romeo

  • Tebaldo (Tybalt), nipote di Madonna Capuleti

  • Baldassarre (Balthasar), servitore di Romeo

  • Abramo (Abram), servitore dei Montecchi

  • Sansone e Gregorio (Sampson, Gregory), servitori di casa Capuleti

  • Antonio e Pentolaccia (Anthony, Potpan), servi di casa Capuleti

  • Pietro (Peter), servo della balia di Giulietta

  • Frate Lorenzo e Frate Giovanni (Friars Laurence e John), francescani

  • Uno speziale (apothecary), vende il veleno a Romeo

  • Tre musicisti

  • Il paggio di Paride, un altro paggio e un uffiziale

  • Rosalina (Rosaline), personaggio invisibile e nipote dei Capuleti di cui è innamorato Romeo

  • Valentino (Valentine), personaggio invisibile e fratello di Mercuzio ospite alla festa dei Capuleti

  • Petruccio, personaggio invisibile ospite alla festa dei Capuleti

  • Cittadini di Verona, congiunti delle due famiglie, la ronda di Verona, guardie, soldati, servi e persone al seguito

  • Il coro


Nessun commento:

Posta un commento

DIEGO ARMANDO MARADONA

  Diego Armando Maradona, nasce il 30 Ottobre 1960, muore il 25 Novembre 2020. Allenatore di Calcio, Dirigente sportivo, e calciatore argent...