Baldacchino di San Pietro è una delle opere più famose di Bernini che lo vede collaborare con il collega e rivale F. Borromini.
La struttura è un monumentale ciborio barocco all'interno della Basilica di San Pietro in Vaticano, ideato nel XVII secolo per segnare il luogo del sepolcro del Santo, inserendosi sullo spazio semicircolare della confessione.
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Il Baldacchino del Bernini è di dimensioni considerevoli (28,5 m di altezza), nonostante le quali risulta in perfetta armonia e proporzione con l’architettura circostante; esso è situato sopra la cripta della Basilica, luogo che ora prende il nome di “Grotte Vaticane ”, all’interno delle quali sono custodite le spoglie dei Papi che si sono succeduti nella storia del Vaticano (fatta eccezione per alcuni casi).
Il Baldacchino è un arredo liturgico impiegato nella tradizione cristiana cattolica per catturare l’attenzione dei fedeli verso il punto cruciale della chiesa, fulcro della celebrazione religiosa: l’altare maggiore (dove, infatti, quest’ultimo è collocato).
Le caratteristiche colonne tortili, alte 11 metri, sono composte di tre rocchi ciascuna, a cui si aggiungono i capitelli compositi e gli alti basamenti in pietra, su cui sono raffigurate le fasi di un parto tramite le espressioni di un volto femminile, all'interno dello stemma papale di papa Urbano VIII Barberini. Le colonne sono congiunte alla trabeazione attraverso quattro dadi di matrice brunelleschiana, che conferiscono al monumentale baldacchino un aspetto più slanciato, ispirando un senso di grande leggerezza. Sono inoltre tortili, ad imitazione e richiamo della pergula della vecchia basilica di San Pietro, a loro volta ispirate al Tempio di Salomone. Sono attraversate da elementi naturalistici bronzei come tralci di lauro (che alludono alla passione di Papa Urbano VIII per la poesia), lucertole (simbolo di rinascita e di ricerca di Dio) ed api, che fanno parte dello stemma della famiglia papale (quella dei Barberini) e che si trovano anche nei basamenti marmorei. Questi quattro pilastri sono collegati da una trabeazione concava tipica del Barocco. L'elica scultorea formata dalle colonne tortili suggerisce un movimento ascendente che va dal basso verso l'alto in direzione della cupola di Michelangelo.
Per la parte superiore fu adottata la struttura a dorso di delfino, al fine di alleggerirne l'aspetto, e si aggiunsero statue (disegnate da F. Borromini ) di angeli e putti che reggono festoni, mentre i drappi sotto la trabeazione sono in movimento come mossi dal vento. A sottolineare la commissione di un papa afferente alla famiglia Barberini, il Bernini pose su uno dei lati del baldacchino un putto che alza al cielo un enorme corpo d'ape rovesciato; in cima fu collocato il globo con la croce; le statue sono animate in senso barocco e sono impreziosite cromaticamente, come il resto dell'opera, dall'uso della doratura.
All'interno di questa struttura architettonica, Bernini unisce, grazie alla grande maestria che lo contraddistingue, due elementi liturgici:
il ciborio, un antico arredo liturgico di origine paleocristiana.
Il baldacchino processionale, elemento di legno leggero utilizzato per portare i santi in processione.
L'unione di questi due elementi si evince dal fatto che l’artista riesce a conferire all'opera la monumentalità di una struttura architettonica e la leggerezza di un baldacchino processionale, grazie all'utilizzo di materiali specifici e virtuosismi tecnici portati alla loro massima espressione formale.

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