ARTE - STORIA DELL'ARTE - L'ANNUNCIAZIONE DI CESTELLO DI SANDRO BOTTICELLI
L'Annunciazione di Cestello è un Dipinto a tempera su tavola di Sandro Botticelli.
1489-90 circa e conservato nella galleria degli Uffizi di Firenze.
Botticelli ritrae l'Arcangelo Gabriele appena atterrato (come dimostra il leggerissimo velo trasparente ancora in volo) mentre intreccia con Maria, distolta dalla lettura di un libro su un leggio, un intenso scambio di sguardi e di gesti.
L'angelo regge un vigoroso giglio bianco, tipica offerta alla Vergine che simboleggia la sua purezza. Maria compie una sorta di avvitamento alzandosi (o piegandosi) sulle ginocchia.
La scena è ambientata in una stanza semplice e austera, col pavimento a scacchi di cotto e strisce di marmo in prospettiva e con una porta inquadrata da una cornice in pietra modanata che lascia scorgere un hortus conclusus e un dolce paesaggio fluviale, alla fiamminga. La semplice ma monumentale organizzazione architettonica sembra preannunciare i modi cinquecenteschi.
L'Opera è caratterizzata dall'intensità drammatica raggiunta dall'artista nelle opere dalla fine degli anni Ottanta del Quattrocento, ricche di spunti meditativi ripresi dalle predicazioni di Savonarola che dovettero colpire profondamente Botticelli.
Bettini parlò di un colore "troppo fastoso", dovuto forse all'intervento di aiuti. Spicca piuttosto la concezione delle figure nel gesto teatrale della diagonale creata dalle braccia dei protagonisti, che creano una tensione spirituale alla quale fanno da contraltare alcuni arcaicismi voluti, come le irreali pieghe della veste dell'angelo o la posizione della Vergine col corpo avvitato a spirale.
La ricca cornice, con fregio e pilastrini decorati da un motivo a palmette, ha in basso agli angoli lo stemma della famiglia Guardi (trinciato d'argento e di rosso, con levriero rampante di nero attraversante sul tutto) e al centro una Pietà, con il Cristo che si alza su uno sfondo scuro dal sarcofago aperto, su cui pende, come ulteriore spunto di meditazione, il Velo della Veronica.
Tra gli stemmi e la Pietà si leggono due iscrizioni con le parole evangeliche idealmente pronunciate da Maria e l'Angelo durante l'episodio sacro: 'SPIRITVS SANTVS SVPERVENIET IN TE ET VITVS ALTISSIMI OBVMBRAVIT TIBI / ECCE ANCILLA DOMINI FIAT MICHI SECVNDVM VERBVM TVVM'.
Si potrebbe ipotizzare che Botticelli, come forse in altre opere, per raffigurare il volto della Madonna, si sia ispirato a Simonetta Vespucci.
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