PELLEGRINO ARTUSI
Pellegrino Artusi, nasce il 4 Agosto
1820, muore il 30 Marzo 1911.
Scrittore, Gastronomo italiano.
Opere :
Tre furono le opere di Artusi, tutte
pubblicate a spese proprie: due saggi di critica
letteraria e un manuale d cucina.
I saggi - Vita di Ugo
Foscolo (1878) e Osservazioni in appendice a trenta lettere
di Giuseppe Giusti (1881) - passarono quasi completamente
sotto silenzio; il manuale, La scienza in cucina e l'arte di
mangiar bene, pubblicato nel 1891, dopo un inizio lento
ebbe un successo tanto impensabile quanto travolgente tanto da
assicurare al suo autore fama e popolarità imperitura. Artusi, a
dispetto dei difficili inizi, curò personalmente, nell’arco di 20
anni e sempre pubblicate a proprie spese, 15 edizioni, aggiornate in
continuazione nel linguaggio e nelle ricette.
La Scienza in cucina, che racconta la
cucina nazionale raccogliendo le tante tradizioni locali, ricomposte
in un mosaico che esalta le diversità, è ininterrottamente editato
da oltre cent’anni e tradotto in diverse lingue, tra le
quali, inglese, francese, portoghese, spagnolo, polacco, russo;
ultima in ordine cronologico, il giapponese.
L'opera di Artusi, considerata la prima
trattazione gastronomica dell'Italia unita, è stata riscoperta e
valorizzata dall'edizione critica curata da Piero
Camporesi nel 1970, che ha prodotto come risultato
indiretto l'inserimento a pieno titolo del trattato gastronomico
artusiano nel canone della letteratura italiana. Il titolo è di
chiara matrice positivistica. Artusi, ammiratore
del fisiologo monzese Paolo Mantegazza, esaltava il
progresso ed era fautore del metodo scientifico, metodo che
applicò nel suo libro. Il suo, infatti, può essere considerato un
manuale "scientificamente testato": ogni ricetta fu il
frutto di prove e sperimentazioni dello stesso Artusi, aiutato dal
cuoco Francesco Ruffilli, come dichiava la governante Marietta
Sabatini, anch’essa brava cuoca, nella intervista alla Cucina
Italiana del 1932 : “Si provavano le ricette, tutte, una ad
una. Accanto a lui instancabile era il suo cuoco che gli voleva tanto
bene.”
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