Tokyo, 1936. Il legame tra la
giovane cameriera Sada Abe e Kichizo Ishida (detto "Kiki
san"), proprietario della pensione presso cui presta servizio, è
fatto d'un amore totalmente dominato dai sensi. La relazione parte
dall'attrazione reciproca, si evolve attraverso l'estasi sensuale per
precipitare, nel finale, in un baratro erotico. I due amanti vivono
alimentando (e alimentandosi di) questo tipo di legame, l'uno in
funzione del piacere che può dare all'altro, annullando, con
l'ossessivo ripetersi degli amplessi, ogni forma di quotidianità
tradizionale e di razionalità.
La costante necessità che hanno l'uno
dell'altra è tale che non possono impedirsi di copulare nemmeno in
presenza di altre persone o all'aperto. Il compulsivo consumarsi del
gesto carnale, che diviene sempre più estremo, si conclude con la
morte di Kiki, soffocato nell'ultima e mortale trasgressione. Nel
finale, Abe Sada recide il membro di Kiki - d'evidente valore
simbolico e affettivo - e se ne appropria, portandolo dentro di sé
per tre giorni, fino all'arresto da parte della polizia.
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