Non popolare tra il pubblico ai tempi
di Haendel, Teodora è ormai riconosciuto come un
capolavoro ed è talvolta messo in scena come un'opera.
Luogo
Antiochia
Periodo
IV secolo d.C.
Valente, il governatore romano
di Antiochia, ha emesso un decreto che in onore del compleanno
di Diocleziano tutti i cittadini dovranno offrire sacrifici
a Venere, la dea romana dell'amore e a Flora, dea della
fertilità della primavera, pena la morte e incarica Settimio di far
rispettare questo decreto.
Didimo, un soldato segretamente
convertito al cristianesimo, chiede che i cittadini le cui
coscienze impediscono loro di fare sacrifici agli idoli siano
risparmiati, ma Valente rifiuta. Settimio sospetta che Didimo sia un
cristiano e afferma la propria fedeltà alla legge, anche se ha pietà
di quanti saranno condannati a morire per il decreto e vorrebbe che
gli fosse consentito di avere misericordia di loro.
Teodora, una cristiana nobile di
nascita e la sua amica Irene pregano in privato con i loro compagni
di fede invece di unirsi alla festa per il compleanno
dell'imperatore, quando un messaggero porta la notizia del decreto di
Valente. Settimio arriva per arrestarli, Teodora si aspetta di essere
messa a morte, ma è informata che invece è stata condannata a
servire come prostituta nel tempio di Venere. Teodora avrebbe
assolutamente preferito morire, ma viene portata via dal tempio.
Irene informa Didimo, che va nella speranza di salvarla o morire con
lei. Il primo atto si chiude con un coro di cristiani che pregano per
il successo della missione.
All'inizio del secondo atto i pagani si
godono la festa in onore dell'imperatore e delle Dee. Valente manda
Settimio a dire a Teodora che se lei non si unirà alla festa per la
fine della giornata, egli manderà le sue guardie a violentarla. La
folla esprime soddisfazione per questa frase. Nel tempio di Venere
che serve come un bordello, Teodora è spaventata, ma il suo umore
cambia mentre contempla l'aldilà. Didimo confessa al suo amico e
ufficiale superiore Settimio che egli è un cristiano e fa appello al
suo senso della decenza. Settimio permette a Didimo di visitare
Teodora. In un primo momento Teodora prega Didimo di ucciderla e di
porre fine alle sue sofferenze, ma invece Didimo la convince a
nascondere la sua identità, facendole indossare il suo elmo e la sua
uniforme ed a fuggire, lasciando lui al suo posto.
Come si apre la terza parte i Cristiani
celebrano il ritorno di Teodora salva. Tuttavia lei si sente in colpa
per aver messo in pericolo la vita Didimo per salvare la propria. Un
messaggero li informa che Didimo è stato catturato e che Valente ha
cambiato la punizione di Teodora in pena di morte. Teodora va a
offrirsi al posto Didimo, nonostante le proteste della sua fedele
amica Irene. Come Valente ordina di uccidere Didimo, Teodora entra
chiedendo di essere uccisa e che Didimo sia salvato. Sia Didimo che
Teodora sostengono che essi dovrebbero morire al posto dell'altro.
Settimio è commosso da questo e implora clemenza. Valente, però,
condanna sia Didimo che Teodora a morte ed essi cantano un duetto
sulla loro immortalità.
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