26 ottobre 2025

TEATRO - TEATRO SAN CARLO DI NAPOLI - STORIA

Il Real Teatro di San Carlo, anche noto come Teatro San Carlo o semplicemente San Carlo, è il teatro lirico di Napoli.

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Storia

Settecento

Costruito da Giovanni Antonio Medrano e Angelo Carasale per una capienza da 3.000 posti, fu inaugurato il 4 Novembre 1737, in occasione del giorno dell'onomastico del Re, dal quale prese il nome il teatro. L'opera che per prima in assoluto andò in scena fu l'Achille in Sciro di Domenico Sarro e libretto di Pietro Metastasio con Vittoria Tesi, Angelo Amorevoli e il soprano Anna Peruzzi alla presenza del re.

A Domenico Sarro vennero pagati, con apposita polizza emessa nel dicembre del 1737, 220 ducati: «in soddisfazione della composizione del prologo ed opera in musica intitolata Achille in Sciro che si è rappresentata nel Teatro Reale di San Carlo il dì 4 Novembre prossimo passato».

Inizialmente fu sede esclusivamente dell'opera seria; l'opera buffa si dava in altre sedi della città, come il Teatro Mercadante (al tempo denominato "Fondo dei Lucri") o il San Bartolomeo o il Teatro dei Fiorentini.

Nei primi anni i Compositori che esibivano sul palcoscenico le loro opere erano prettamente quelli di scuola napoletana, provenienti dai conservatori della città. Questi erano su tutti: Leonardo Leo, Niccolò Porpora, Leonardo Vinci, Johann Adolf Hasse, Gaetano Latilla, Niccolò Jommelli, Baldassarre Galuppi, Niccolò Piccinni, Antonio Maria Gaspare Sacchini, Carlo Broschi, Tommaso Traetta, Giacomo Tritto, Giovanni Paisiello e Domenico Sarro.

Tra i cantanti si registrano i nomi della Tesi, Amorevoli, Anna De Amicis, Celeste Coltellini e Gaetano Majorano.

Nel frattempo, il prestigio del San Carlo crebbe al punto da attirare diverse illustri personalità di fama internazionale. Andò infatti in scena nel 1752 la prima assoluta di Clemenza di Tito di Christoph Willibald Gluck con successo con Majorano, nel 1761 il Catone in Utica e nel 1762 l'Alessandro nell'Indie entrambe prime assolute di Johann Christian Bach, mentre negli anni successivi vi giunsero come ospiti Georg Friedrich Händel, Franz Joseph Haydn e anche il quattordicenne Mozart, il quale, insieme al padre Leopold, soggiornò a Napoli per più di un mese, dal 14 maggio al 25 giugno del 1770. Il 30 maggio assistette in teatro alla prima rappresentazione de L'Armida abbandonata di Niccolò Jommelli.

Nel 1774 avviene con successo la messa in scena di Alessandro nell'Indie di Niccolò Piccinni con Gaspare Pacchierotti (la prima si era tenuta a Roma il 21 Gennaio 1758 al Teatro Argentina di Roma)[9] e nel 1779 di Ifigenia in Aulide di Vicente Martín y Soler con Luigi Marchesi e Giovanni Ansani.

Intanto sul finire del Settecento il San Carlo accolse anche uno due dei più illustri compositori europei e uno dei più importanti esponenti della scuola musicale napoletana, Domenico Cimarosa. Il Cimarosa, che era fino ad allora andato in scena solo nei teatri dei Fiorentini e San Bartolomeo, debuttò al teatro Massimo di Napoli solo nel 1782 con L'eroe cinese (dramma su libretto di Pietro Metastasio), nel 1783 con Oreste per poi ritornare in scena solo in un'altra occasione, nel 1797, con l'Artemisia regina di Caria (dramma su libretto del Marchesini).

A Giovanni Paisiello, nel 1787, viene dato il compito di "sovrintendere all'Orchestra del San Carlo".

Nel 1799, durante la Repubblica Napoletana, il San Carlo assunse la denominazione di Teatro Nazionale di San Carlo. Una volta caduta la Repubblica, poi, ritornò alla precedente denominazione.

Ottocento

Incendio della notte del 12 Febbraio 1816 in un dipinto di Salvatore Fergola.

La gestione di Barbaja

Gioacchino Murat ascende al trono nel 1808 e dal 7 Luglio del 1809 (fino al 1840) il teatro viene gestito dall'impresario Domenico Barbaja. Furono quegli gli anni della ristrutturazione del San Carlo con gli importanti lavori di Antonio Niccolini che, durati due anni, diedero all'edificio l'aspetto mostrato nel ventunesimo secolo. Furono essenzialmente rivisti gli interni creando ambienti di ristoro e ricreazione e, soprattutto, fu rifatta la facciata in pieno stile neoclassico.

La nuova sala interna fu tuttavia ricostruita appena sei anni dopo (nel 1817) sempre dal Niccolini, a seguito di un incendio che la distrusse la notte fra il 12 e 13 Febbraio 1816. I lavori ripristinarono sostanzialmente lo stato precedente del teatro anche se, proprio in quest'occasione, fu riadattata la sala interna in modo che raggiungesse i 2500 posti a sedere.

Fu inoltre eseguita la grande tela sul soffitto di 500 metri quadrati, opera di Antonio, Giovanni e Giuseppe Cammarano che raffigura Apollo che presenta a Minerva i più grandi poeti del mondo e furono introdotti da Camillo Guerra e Gennaro Maldarelli particolari decorativi, come l'orologio nel sottarco del proscenio in cui il Tempo indica lo scorrere delle ore mentre la sirena delle arti, in basso a sinistra, tenta di trattenerle (come a dire che l'"arte non ha tempo"). La nuova riapertura fu inaugurata il 12 Gennaio del 1817 con la cantata Il sogno di Partenope di Giovanni Simone Mayr, già stato al San Carlo con altri lavori tra cui la Medea in Corinto (28 Novembre 1813). Nel giorno di apertura, durante il suo Viaggio in Italia, si trovò a Napoli anche Stendhal, il quale assistendo all'inaugurazione del teatro, disse:

«Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita. […] Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. Questa sala, ricostruita in trecento giorni, è un colpo di Stato. Essa garantisce al re, meglio della legge più perfetta, il favore popolare… Chi volesse farsi lapidare, non avrebbe che da trovarvi un difetto. Appena parlate di Ferdinando, vi dicono: ha ricostruito il San Carlo!»

(Stendhal, Roma, Napoli e Firenze nel 1817)

Le grandi stagioni di Rossini e Donizetti

Dal 1815 al 1822, il direttore musicale del teatro fu Gioachino Rossini, che in quel periodo visse una delle sue stagioni più importanti e prolifiche. Sia la presenza del Rossini sia di Mayr, nel giorno di riapertura, si doveva essenzialmente alla bravura di Domenico Barbaja, il più grande impresario d'Italia e forse d'Europa. Il legame che esisteva tra il Rossini e il Barbaja era molto forte al punto che il maestro marchigiano visse per tutto il suo periodo Napoletano nel palazzo di famiglia Barbaja. Il 4 ottobre 1815 avviene la prima assoluta di Elisabetta, regina d'Inghilterra con Isabella Colbran, Andrea Nozzari e Manuel García seguita dalle prime assolute di Armida nel 1817, Mosè in Egitto e Ricciardo e Zoraide nel 1818, Ermione nel 1819 e il successo di Zelmira nel 1822.

Dopo Rossini, l'incarico di direttore artistico fu affidato a Gaetano Donizetti, che mantenne l’incarico fino al 1838. Donizetti aveva stipulato un contratto con Barbaja che lo impegnava a comporre quattro opere l'anno. L'attività di Donizetti a Napoli è incessante e molte sono le prime assolute andate in scena al San Carlo o al Nuovo durante la sua attività artistica. Tra il 1823 e il 1844, infatti, al San Carlo furono presentate ben 19 opere in prima esecuzione (17 durante la sua direzione), fra cui il successo dell'Esule di Roma, di Elisabetta al castello di Kenilworth, di Fausta, Maria Stuarda, di Roberto Devereux e il capolavoro Lucia di Lammermoor (su libretto di Salvadore Cammarano) rappresentato con successo nella prima assoluta del 26 Settembre 1835. Intanto, al San Carlo vi calcarono le scene anche personalità quali Niccolò Paganini nel 1819, Vincenzo Bellini che nel 30 Maggio 1826 debutta con la prima assoluta di Bianca e Fernando e Saverio Mercadante che metterà in scena ben 14 prime assolute.

Nel 1825 avvenne il grande successo de L'ultimo giorno di Pompei di Giovanni Pacini con Adelaide Tosi, Giovanni David, Luigi Lablache e Michele Benedetti (basso), nel 1835 di Ines de Castro di Giuseppe Persiani con Maria Malibran e Gilbert Duprez, nel 1840 di La Vestale (Mercadante) con Domenico Reina, Paul Barroilhet e Benedetti, di L'osteria di Andujar di Giuseppe Lillo e di Saffo (Pacini) con Gaetano Fraschini, Giovanni Orazio Cartagenova e Benedetti, nel 1841 di Rolla di Teodulo Mabellini con Gaetano Fraschini e Filippo Colini e nel 1846 di La sirena di Normandia di Pietro Torregiani con la Tadolini e Fraschini.

Nel teatro napoletano all'epoca cantavano interpreti come Maria Malibran, Giuditta Pasta, Luigi Lablache, Giovanni Battista Rubini, Adolphe Nourrit e Gilbert Duprez.

L'epoca di Verdi

Durante la seconda parte del regno di Ferdinando II la morsa della censura si faceva più stretta nella vita artistica del teatro. Dopo il cambio titolo dell'opera del Bellini Bianca e Fernando in "Bianca e Gernando", vi furono altre censure che questa volta tormentarono il rapporto con Giuseppe Verdi. Fu, infatti, inizialmente proibita la messa in scena di due importanti opere verdiane, quali Il trovatore nel 1853 e Un ballo in maschera (con il nome di "Una vendetta in domino") nel 1859; quest'ultima, commissionata proprio dall'impresario del San Carlo, a causa del rifiuto del compositore di accogliere le modifiche imposte dai censori, andò in scena a Napoli solo nel 1862, dopo la prima romana del 17 febbraio 1859 al Teatro Apollo[10], con il nuovo titolo e altre modifiche. Nonostante tutto, il rapporto con Verdi fu abbastanza importante; furono infatti ospitate diverse opere del compositore emiliano: Oberto, Conte di San Bonifacio nel 1841, Ernani (con il nome "Il corsaro di Venezia") nel 1846, il Nabucco nel 1848, l'Attila, I Lombardi alla prima crociata nel 1848, l'Aida con Teresa Stolz nel 1872 e le prime assolute dell'Alzira nel 1845 e della Luisa Miller nel 1849.

Nel 1846 avviene la prima assoluta di Orazi e Curiazi di Mercadante.

Nel 1851 avviene il successo della prima assoluta di Folco d'Arles di Nicola De Giosa con Eugenia Tadolini e Achille De Bassini e nel 1854 di Marco Visconti di Errico Petrella con Rosina Penco, Adelaide Borghi-Mamo e Gaetano Fraschini.

Sempre intorno alla metà dell'Ottocento risale il sipario con l'Omero e le Muse tra i poeti (1854) di Giuseppe Mancinelli e Salvatore Fergola. Nel 1859, fu eseguita la cantata Danza Augurale, composta da Nicola Sole con musiche di Mercadante, per celebrare l'ascesa al trono di Francesco II di Borbone e il matrimonio con Maria Sofia di Baviera.

Nel 1862 avviene il successo della prima assoluta di Caterina Blum di Enrico Bevignani con Maria Spezia Aldighieri e nel 1867 di Berta di Varnol di Pacini diretta da De Giosa con Luigia Bendazzi.

Tuttavia a cavallo tra XIX e XX secolo, si registrano diverse importanti direzioni d'orchestra come quelle del "wagneriano" Giuseppe Martucci come il Lohengrin del 1881, Tannhäuser del 1889, Die Walküre del 1895, Tristano e Isotta (opera) del 1907 con Amelia Pinto e Giuseppe Borgatti e Il crepuscolo degli dei del 1908, nonché opere di compositori del calibro di Puccini, Mascagni, Leoncavallo, Giordano, Cilea e Alfano. Nel 1900 va in scena Tosca.

Nel 1909 avviene il successo della prima assoluta di La Perugina di Edoardo Mascheroni con Carlo Galeffi.

Dal 1911 al 1915 vi diresse Vittorio Gui.

Il Novecento e il nuovo millennio

L'attività del teatro nella prima metà del XX Secolo, seppur fortemente segnata dai due conflitti bellici che causarono tra le altre cose anche diversi danni alla struttura, risulta risentire della tendenza che impazza nella scena musicale internazionale. Infatti, i grandi tenori, musicisti e i direttori d'orchestra, hanno nel tempo preso il posto alle composizioni.

Nella prima metà del secolo, su disegno di Michele Platania, fu creato un foyer sul lato che dà ai giardini del palazzo reale. Rifatto dopo la seconda guerra mondiale (in quanto distrutto durante i bombardamenti nel 1943), l'ambiente oltre ad accogliere gli spettatori durante gli intervalli delle opere, viene utilizzato anche come sala in cui si tengono piccoli concerti musicali o vocali, riunioni, eventi o cene di gala.

Dopo la seconda guerra mondiale, il Teatro fu il primo in Italia a riaprire.

Il 26 dicembre 1949 Karl Böhm dirige la prima di Wozzeck di Alban Berg con Tito Gobbi, Petre Munteanu e Mario Petri.

Nel 1960 avviene la prima italiana di Der Mond ("La luna") di Carl Orff.

Dalla seconda metà del Novecento si registrano importanti lavori di ristrutturazione e ammodernamento dell'impianto avviati con il ripristino dei palchi e la posa in cotto levigato nel 1987, seguiti dai lavori dell'89 che portarono il numero degli spettatori, fino ad allora 3285, a ridursi per rispettare le moderne norme sulla sicurezza. Il cantiere durò poco più di sei mesi e l'apertura del 19 Aprile 1990 vide la rappresentazione della Carmina Burana di Carl Orff.

I lavori del 2009 sono invece durati circa 5 mesi ed hanno avuto un costo complessivo di 50 milioni di euro.

Hanno visto il rifacimento di foyer, bagni, scale e vani ascensori e il supporto tecnologico della multinazionale Mapei.

L'opera andata in scena nel giorno di riapertura del teatro fu questa volta il Peter Grimes di Benjamin Britten, diretto da Paul Curran.

Tra i cantanti che sono andati in scena al San Carlo nell'ultimo secolo si ricordano i tenori Fernando De Lucia, Beniamino Gigli, Ferruccio Tagliavini, Luciano Pavarotti, Plácido Domingo, José Carreras, Giacomo Lauri-Volpi, Tito Schipa, Giuseppe Di Stefano, Alfredo Kraus, Mario Del Monaco, Franco Corelli e Alfredo Vernetti, Luca Lupoli; i soprani Renata Tebaldi, Maria Callas, Magda Olivero, Maria Caniglia e Toti Dal Monte, Raina Kabaivanska, Leyla Gencer, Anna Moffo, Mirella Freni, Montserrat Caballé; i mezzosoprani Giulietta Simionato, Grace Bumbry, Shirley Verrett, Fiorenza Cossotto e Ebe Stignani; i baritoni Piero Cappuccilli, Renato Bruson.

Negli ultimi anni vengono spesso scritturati alcuni tra i migliori cantanti del nuovo panorama musicale, come Anna Netrebko, Maria Agresta, Sondra Radvanovsky, Jonas Kaufman.

Tra gli strumentisti che si sono esibiti al San Carlo vi sono: Jascha Heifetz, Fritz Kreisler, Maurizio Pollini, Salvatore Accardo, Gidon Kremer, Aldo Ciccolini, Mischa Maisky, Arthur Rubinstein, Jacqueline du Pré, Pau Casals, Claudio Arrau.

Tra i direttori d'orchestra invece figurano: Igor' Fëdorovič Stravinskij, Leonard Bernstein, Wolfgang Sawallisch, Ferenc Fricsay, Hermann Scherchen, André Cluytens, Dimitri Mitropoulos, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Ferruccio Busoni, Giuseppe Sinopoli, Carlo Maria Giulini, Sergiu Celibidache, Herbert von Karajan, Wilhelm Furtwängler, Karl Böhm, Zubin Mehta, Fabio Luisi, Daniel Oren, Vincenzo Bellezza.

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DONATELLA FINOCCHIARO

Donatella Finocchiaro, nasce il 16 Novembre 1970. Attrice italiana. #Finocchiaro #DonatellaFinocchiaro #Italia #Italy #Movie #Batti...