ARTE - STORIA DELL'ARTE - I MIRACOLI DI SANT'IGNAZIO DI LOYOLA - PETER PAUL RUBENS
I miracoli di sant'Ignazio di Loyola è una Pala d'Altare, dalle dimensioni monumentali, realizzata tra il 1618 e il 1619 da Peter Paul Rubens.
Originariamente commissionata e collocata nella Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola di Anversa, dal 1776 è conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
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Il Dipinto ha come protagonista Sant'Ignazio di Loyola, raffigurato con i paramenti liturgici intessuti d'oro: la sua mano sinistra è poggiata sull'Altare, dove ha presumibilmente appena terminato di celebrare la messa, mentre la sua figura è rivolta in direzione della folla.
Il Santo ha la testa coronata da un'aureola e gli occhi, arrossati per le lacrime versate, rivolti al cielo.
Con un gesto della mano destra - che si trova in una posizione assolutamente centrale nella composizione - Sant'Ignazio pratica un esorcismo su un uomo e una donna. Essi hanno la bocca aperta e, circondati da altre persone che tentano di sorreggerli, sono scaraventati a terra in preda alle convulsioni, causate dalla cacciata dei demoni dai loro corpi.
In alto a sinistra, in direzione della navata sullo sfondo, sono visibili i demoni espulsi (due antropomorfi e uno in forma di dragone), che scompaiono nel grigiore.
Al di sopra del Santo, invece, vi sono degli Angeli che portano rami di palma e corone, forse in previsione della futura canonizzazione di Ignazio, proclamata da Papa Gregorio XV alcuni anni dopo, precisamente il 12 Marzo 1622.
Alle spalle del Santo è visibile un gruppo di gesuiti, in abito talare, che assiste alla scena. La sovrapposizione dei religiosi con le quattro colonne della Chiesa sta a indicare la solidità e la composta serenità dei gesuiti, quasi si trattasse di vere e proprie truppe di Sant'Ignazio.
La Composizione della tela presenta la classica opposizione rubensiana tra personaggi dal tormentato vigore fisico (in questo caso nella parte inferiore sinistra) e la potenza quieta e vittoriosa del mondo spirituale (in alto a destra): a conferma di ciò Rubens utilizzò la balaustra eucaristica per una netta separazione tra Sacro e profano.
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