J.S. Bach – Suite per Orchestra n. 4 in Re maggiore BWV 1069
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Non si conosce l’anno in cui J.S. Bach scrive l’ultima delle quattro Suites per Orchestra (Ouverture), il Manoscritto originario non è mai stato trovato; le fonti derivano da copie realizzate in periodi diversi.
Due Manoscritti di Christian Friedrich Penzel, uno degli ultimi Allievi di J.S. Bach, risalenti al 1755, sono conservati rispettivamente presso una collezione privata e nella Biblioteca di Stato di Berlino che, inoltre, custodisce altri due Manoscritti, uno di Anton Werner del 1839 e uno di copista sconosciuto databile intorno al 1750; un altro Manoscritto è conservato nell’Archivio Bach di Lipsia ed è opera di Franz Xaver Gleichauf, copista e insegnante di musica a Francoforte sul Meno, vissuto tra il 1801 e il 1856.
La Suite n. 4 è collocabile tra gli ultimi anni di J.S. Bach alla Corte di Köthen e i primi anni a Lipsia, in ogni caso è antecedente al 1725 perché, come evidenziato da Philipp Spitta, l’introduzione al Coro iniziale della Cantata “Unser Mund sei voll Lachens” BWV 110, eseguita per la prima volta a Lipsia il 25 Dicembre 1725, incorpora il primo Movimento della Suite.
Secondo gli studi di Joshua Rifkin, Direttore d’Orchestra e Musicologo, la versione originale perduta non aveva Trombe e Timpani, parti aggiunte da J.S. Bach quando riprese l’Ouverture come primo Movimento della sua Cantata natalizia.
La Suite, eseguita da un organico
strumentale formato da tre Oboi, tre Trombe, Fagotto, Timpani, due
Violini, Viola e Basso Continuo, comprende sette Movimenti:
Ouverture, Bourrée I e II, Gavotta, Minuetto I e II, Réjouissance,
che riflettono lo stile e l’atmosfera della Musica da ballo scritta
da Lully alla Corte di Re Luigi XIV.
Tuttavia, il Finale, non è un vero proprio Movimento di danza; Réjouissance, infatti, significa gioia, è quindi una celebrazione che conclude la Composizione.
Questo Movimento è raramente usato da J.S. Bach, mentre era frequente nelle Suite di Telemann; da Georg Friedrich Haendel ne abbiamo l’esempio più famoso nella sua Musica per i reali fuochi d’artificio.
La Suite comincia, come le altre, con un Movimento di Ouverture francese, lento inizialmente, poi più veloce; è da notare che J.S. Bach utilizza gli Strumenti a gruppi in modo da variare sistematicamente la timbrica; in un determinato momento sono gli Archi che hanno la parte principale, in altri momenti sono gli Oboi e, in altri ancora, prendono il sopravvento le Trombe e i Timpani.
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