19 marzo 2024

MUSICA - L'IMPORTANZA DELLA ' CORONA '

Nel Libro ‘ Technika dirizhirovanja ‘ (San Pietroburgo 1967) –un Libro che in Russia è considerato la Bibbia della Tecnica della Direzione d’Orchestra ma purtroppo ancora non tradotto- dà una descrizione precisa delle Corone esistenti e delle loro casistiche.

Ne individua due famiglie principali:
Corone alle quali segue un movimento in battere o completo
Corone alle quali segue un movimento in levare o incompleto

All’interno di ciascuna famiglia possiamo distinguere i seguenti tipi:
a) Corona alla quale segue fermata (con chiusura, con nuovo attacco)
b) Corona con cesura (con chiusura, senza fermata)
c) Corona e ripresa del discorso musicale (senza chiusura, senza cesura, senza fermata)

Ad ogni Corona corrisponde un gesto di chiusura appropriato, in senso orario o antiorario, dipende da quello che viene dopo.
Come è facilmente immaginabile chiudere una corona non presenta alcuna difficoltà, lo stesso si può dire del tenere un accordo o una pausa. Ma paradossalmente nelle corone la difficoltà semmai consiste non tanto nel chiudere, ma nel mostrare quello che viene dopo, in pratica come riprendere il discorso.
Per quanto questo possa sembrare strano ci troviamo di fronte ad un passaggio che può riservare dei rischi.

Esaminando nel dettaglio la realizzazione delle Corone e le cose che bisogna evitare, sicuramente molti sanno che l’esecuzione di una corona è divisa in tre fasi:

fermata
chiusura
ripresa del discorso musicale

Come dicevamo sopra le fasi 2 e 3 hanno diversi tipi di risoluzione, dipende se tra esse c’è un respiro, una cesura, o una ripresa diretta del discorso, quindi senza respiro e senza cesura. A seconda dei casi la chiusura può essere in senso orario o antiorario.
E’ facilmente intuibile che per mostrare una corona basta semplicemente tenere il braccio fermo lì dove è indicata in Partitura.
Ma la cosa che potrebbe destare qualche difficoltà nei Direttori, certuni bravi musicisti ma non in possesso di una tecnica altrettanto limpida, è la sua chiusura (fase 2) e la conseguente ripresa del discorso musicale (fase 3).
Il gesto di chiusura, per quanto possa apparire semplice necessita di una lieve preparazione, deve avere una certa ampiezza per essere ben visibile a tutti, non deve essere brusco – in modo che i professori abbiano il tempo di intuire e realizzare per evitare chiusure ruvide.
Deve, infine, essere risoluto nella sua parte finale.
Il consequenziale gesto di ripresa (fase 3) deve realizzarsi contemporaneamente al respiro (inspirazione) – in fondo si tratta di un semplice attacco.

Infatti, senza il respiro, il braccio da solo che scende verticalmente non consente di poter prevedere il momento in cui fermerà la sua discesa e, quindi, l’esatta determinazione del momento in cui i professori dovranno riprendere a suonare e questo, in orchestra, può creare un certo disorientamento ed incertezza.




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