La sua prima messa in scena, annunciata
per stampa da Piero Chiari sulla Gazzetta Veneta il 23
Gennaio 1762, avvenne al teatro San Luca di Venezia alla
fine dello stesso mese di quell'anno; fu poi ripresa in occasione del
successivo carnevale veneziano.
Viene considerata una delle più
riuscite opere goldoniane e fa parte - insieme ad altri Capolavori
come I rusteghi e La casa nova - delle
cosiddette commedie di ambientazione veneziana, lavori
conclusivi dell'esperienza italiana dell'autore prima del
trasferimento a Parigi.
Il testo è stato trasposto per il
teatro in musica in un'opera omonima di Gian Francesco
Malipiero.
Opera corale, ambientata nella città
lagunare e centro di pescatori di Chioggia, Le baruffe
chiozzotte mette in scena - come commedia d'ambiente popolare ma
anche commedia di conversazione (dove la parola si fa strumento di
espressività teatrale) con pesanti debiti verso la commedia
dell'arte - le schermaglie amorose di un gruppo di popolani
inseriti in un contesto familiare e sociale particolarmente
articolato e mossi da sinceri affetti dell'anima che bene
descrivono una visione della coralità della vita.
Ad essere rappresentate sono figure del
più basso strato sociale - i pescatori e le donne che stanno loro
intorno - ma non per questo prive di una loro vivida umanità per le
quali - nella visione della critica - ogni aspetto della vita diventa
esso stesso commedia dalle lucide sottolineature esistenziali.
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