Premi e Riconoscimenti :
Festival di Cannes: 1987
Berlino, Anni '80.
Due angeli chiamati Damiel e Cassiel
vagano nella città come entità: sono invisibili e impercettibili
dalla popolazione e in questa condizione osservano i berlinesi e
ascoltano i pensieri dei passanti, tra i quali una donna incinta, un
pittore, un uomo che pensa alla sua ex ragazza. Il loro motivo di
vita non è lo svolgimento della stereotipata funzione dell'angelo ma
piuttosto quello di vedere, memorizzare e preservare la realtà. Il
film non è solo la storia di due angeli ma più in generale è una
riflessione sul passato, presente e futuro di Berlino. Damiel e
Cassiel sono sempre stati angeli quindi hanno vissuto Berlino prima
ancora che questa fosse una città e, anzi, prima ancora che nascesse
il genere umano.
Tra i molti berlinesi che incontrano
nel loro girovagare c'è un uomo anziano di nome Homer, che come il
poeta greco Omero sogna un'epica della pace. L'angelo
Cassiel segue l'uomo anziano che cerca la Potsdamer Platz, una
piazza che prima della Seconda guerra mondiale era una
delle più belle d'Europa. Al suo posto l'uomo trova una spianata
incolta, una specie di terra di nessuno, e il Muro di Berlino coperto
di graffiti. Damiel e Cassiel sono solo osservatori, incapaci
d'interazioni con il mondo fisico.
Nonostante ciò Damiel, percorrendo la
città, finisce per arrivare in un circo dove vede Marion, una
trapezista bella e brava che si sente molto sola, e finisce per
innamorarsene. Marion vive sola in un camper del circo, balla da
sola sulla musica dei Crime & The City Solution, e percorre
sola la città. Una storia secondaria del film segue Peter
Falk che nel film interpreta se stesso. Falk arriva a Berlino
per girare un film sui nazisti e durante la storia si
scopre che in passato era anch'egli un angelo, che aveva deciso di
rinunciare alla sua immortalità per poter partecipare e vivere il
mondo e non semplicemente osservarlo.
Damiel, dopo un breve incontro con
Falk, decide di diventare umano e abbandona la sua esistenza
spirituale. La prima cosa che Damiel sperimenta sono il sangue e il
dolore: durante la caduta dall'immortalità si era ferito alla testa.
Damiel per la prima volta vede i colori: l'esperienza da angelo nel
film è rappresentata in bianco e nero, e le uniche note di colore
fino a quel momento vengono utilizzate dal regista proprio per
rappresentare l'allontanamento di Damiel dalla scena. Come umano
Damiel sperimenta il caffè caldo, il cibo e altre esperienze della
vita quotidiana. Nello stesso periodo Cassiel assiste impotente agli
ultimi istanti di vita di un ragazzo che, disilluso della vita, si
suicida lanciandosi da un palazzo.
Alla fine Damiel incontra Marion
durante un concerto di Nick Cave e lei gli parla come se si
conoscessero da sempre. Il film si conclude con Marion che esegue il
suo numero, volteggia come un angelo con Damiel che la assiste. La
storia continua in Così lontano così vicino, prodotto da
Wenders nel 1993.
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