05 ottobre 2024

MUSICA – F.J. HAYDN – CONCERTO PER ORGANO

Concerto per Organo in do maggiore, Hob:XVIII:1

#Organ #Music #Haydn #History #Concert

Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Allegro moderato
  2. Largo (fa maggiore)
  3. Allegro molto
Organico: clavicembalo o organo, 2 oboi, 2 trombe, archi, basso continuo
Composizione: 1756
Edizione: Breitkopf & Härtel, Wiesbaden, 1986

Generalmente lacunosa è — come si sa — la cronologia relativa ai primi lavori di Haydn, anche perché manovre editoriali non propriamente ortodosse tentarono alla morte dell'autore di spacciare per sue opere di compositori viennesi affatto secondari.
Nel caso del «Concerto per l'organo» — questa la dizione esatta — il rinvenimento, una ventina di anni fa, del manoscritto autografo stabilì invece con assoluta certezza la data: 1756.
All'età di ventiquattro anni Haydn sta per dire addio alla scapigliata vita bohèmienne che lo aveva visto attivo a Vienna come violinista di piccole orchestre, in occasione di balli pubblici e privati che si tenevano durante la stagione invernale, oppure di quelle improvvisate «séances» musicali che animavano, in estate, piazze e strade cittadine.
A questo punto si chiude infatti quel periodo di libertà e indipendenza creativa che per l'artista settecentesco significa anzitutto fame e miseria, e troviamo Haydn in assettato corredo di livrea al servizio del primo mecenate, il musicale conte von Furnberg. Singolare figura di dilettante che nella residenza estiva di Weinzierl chiamava a raccolta compositori e interpreti (non escluso il parroco, valente violoncellista), dando vita a vivaci riunioni cameristiche, nelle quali il gusto viennese del «musizieren» si affermava con ricca e spontanea inventiva. La tradizione, non smentita del resto dalla recente musicologia, vuole che Haydn trovandosi ad adattare un divertimento a un insieme di quattro strumenti ad arco (due violini, viola e violoncello), creasse il primo moderno quartetto. Se in questo caso si trattava di «inventare» un consolidamento formale che garantisse (a differenza di quanto era avvenuto con la precedente «sonata a tre» barocca) l'unità stilistica fra le quattro parti, tutte partecipi del lavoro tematico, nel concerto per strumento a tastiera e orchestra, Haydn non può essere invece considerato un innovatore, quanto piuttosto un abile sintetizzatore delle recenti conquiste stilistiche affermate con consapevole autonomia dalle scuole di Mannheim, di Vienna e della Germania settentrionale.
Lo stesso esiguo numero di concerti scritti da Haydn per clavicembalo, organo e pianoforte (undici), rispetto alla quarantina (alcuni dei quali allo stato di frammento) composti da Mozart, testimonia che non era a questo campo specifico che si indirizzavano le preferenze del maestro, più interessato alla «reductio ad unum» dei mezzi stilistici che alle contrapposizioni dualistiche e «drammatiche» della forma concertante.
Lo strumento solista nei concerti per strumento a tastiera di Haydn partecipa ancora della fondamentale struttura barocca a blocchi giustapposti (alternanza solo-tutti) ed è strettamente legato al tessuto orchestrale. La novità nell'impianto si affermerà, com'è noto, con i concerti di Mozart post 1776: a questo punto l'ingresso del solista è atteso come un evento nuovo, carico di «suspense»; autosufficiente e ben caratterizzato, come un personaggio d'opera, esso si afferma e si distingue in tutta la sua forza drammatica.
Il concerto per organo fu pubblicato nel 1953 da Breitkopf e Haertel, nella revisione di Michael Schneider. L'orchestra che riunisce due oboi e quartetto d'archi (nella sezione del «tutti» l'organo collabora con il violoncello e il contrabbasso) è felicemente allusiva a quel clima di agreste serenità, non incrinato dall'enfasi sturmundranghiana, che ritroviamo intatta nelle pagine più celebri della sua produzione sinfonica.
Nel primo movimento («Moderato») si passa dal tono deciso e ben scandito ritmicamente della frase iniziale a un gioco cangiante di modulazioni e di sincopi che vedono il respiro musicale fluttuare in inquieto divenire, secondo le tangenti espressive di quello «Empfindsamstil » (stile della sensibilità) che, fra gli altri, Carl Philipp Emanuel Bach — autore assai caro a Haydn — aveva cosi finemente realizzato. Il settecentesco gusto «galant» si afferma con squisita varietà espressiva nella ricca fioritura di abbellimenti (trilli, acciaccature, gruppetti, arpeggi) che rimbalzano dall'orchestra allo strumento solista. Dopo l'elegiaco «Largo» in fa maggiore nel quale sono avvertibili echi barocchi nella simmetrica giustapposizione dinamica di «piano» e «forte», l'«Allegro molto» del finale, col suo vivace ritmo di danza (3/8), suggerisce il senso di una vitale baldanza, ricondotta nell'alveo di una misurata chiarezza.


Nessun commento:

Posta un commento

MUSICA – F.J. HAYDN – CONCERTO PER ORGANO

Concerto per Organo in do maggiore, Hob:XVIII:1 #Organ #Music #Haydn #History #Concert Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809) ...