sul corale "Ad nos ad salutarem
undam" dell'opera "Prophète" di Giacomo
Meyerbeer
#Music #History #Organ #Liszt #Choral #AdNos
Musica: Franz Liszt (1811 - 1886)
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Musica: Franz Liszt (1811 - 1886)
- Fantasia: Moderato
- Fuga: Allegro con moto
Organico: organo
Composizione: 1850
Prima esecuzione: Merseburg, Cattedrale, 25 settembre 1855
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1852
Dedica: Giacomo Meyerbeer
Composizione: 1850
Prima esecuzione: Merseburg, Cattedrale, 25 settembre 1855
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1852
Dedica: Giacomo Meyerbeer
Le trascrizioni, le elaborazioni, le
parafrasi, gli arrangiamenti e le reinvenzioni in chiave pianistica,
orchestrale e organistica della musica di tutti i generi (teatrale,
sinfonica e da camera) di moltissimi autori di diverso valore e
livello formano un capitolo a sé e niente affatto trascurabile della
vita di Liszt come interprete e virtuoso di prepotente e affascinante
personalità. E' vero che molto spesso Liszt si serviva delle
sinfonie di Beethoven o dei motivi delle opere di Mozart, Wagner, Verdi, Bellini, Donizetti,
tanto per citare soltanto qualche nome,
per mettere in luce le proprie doti di esecutore trascendentale e di
tecnico di straordinaria fantasia inventiva, ma non si può negare
che attraverso questa sua singolarissima attività il compositore
ungherese è riuscito a divulgare musiche le quali, «dato il gusto
di molti pubblici e altri ostacoli di vario ordine, stentavano a
entrare nel giro vitale del concertismo o della scena teatrale».
Sotto questo aspetto Liszt, forte del suo altissimo e influente
prestigio, ha fatto molto per Artisti come Berlioz, Schumann, Chopin e Wagner, ma non sempre è stato ripagato adeguatamente per i
generosi servizi resi a tanti musicisti nel corso degli innumerevoli
recitals tenuti nelle più importanti sale concertistiche europee. Né
bisogna dimenticare tutta la battaglia che un tale personaggio, così
cosmopolita e per molti versi anticipatore, sostenne non solo a
favore di una approfondita conoscenza del «verbo» wagneriano, ma
per la diffusione del melodramma franco-italiano, verso cui nutriva
una ammirazione tenace e sincera.
Anche la Fantasia e fuga rientra
nella vasta produzione di Liszt trascrittore, perché si tratta di
una libera rielaborazione del corale «Ad nos, ad salutarem undam»
appartenente all'opera Il Profeta (Parigi 1849) di Giacomo Meyerbeer,
al quale il lavoro è dedicato. La composizione risale al 1850 e di
essa esiste anche una versione per pianoforte; fu l'organista e amico
Winterberger che la fece conoscere per la prima volta nel 1855.
Scritta nel periodo in cui il musicista era follemente innamorato
della Principessa Caroline Sayn-Wittgenstein e aveva pubblicato Les
Préludes e i due Concerti per pianoforte e orchestra, la
Fantasia si impone all'ascolto per lo slancio e la potenza del
discorso organistico ricco di effetti e di contrasti di gusto
melodrammatico, una vera e propria cattedrale di suoni. Il lavoro è
di ampie proporzioni e si apre con il grandioso tema del corale, che
attraverso una possente perorazione giunge ad un intermezzo intriso
di dolci modulazioni che invitano ad un pensoso raccoglimento. La
fuga finale, che appartiene al Liszt più vistosamente charmeur e
romantico, dilaga come una fantasmagorica cascata di sovrapposizioni
armoniche di travolgente e impetuosa forza polifonica.
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